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Mussomeli, Chiesa S. Maria ritratto di ven. Fra Santo da restaurare. Commemorato nel 290° anniversario della sua morte

Carmelo Barba

Mussomeli, Chiesa S. Maria ritratto di ven. Fra Santo da restaurare. Commemorato nel 290° anniversario della sua morte

Sab, 20/01/2018 - 08:00

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(di P. Mario Genco) Il 16 gennaio 2018 alle ore 17,30 a Trapani nella Chiesa dell’Itria (S. Rita), appartenuta fino al 2004 agli Agostiniani Scalzi, si è tenuta la commemorazione del 290° anniversario della santa morte del Venerabile Fra Santo  (1728-2018) con una solenne Concelebrazione Eucaristica, presieduta da Mons. Gaspare Gruppuso, Parroco della Cattedrale di Trapani e Rettore della Chiesa dell’Itria. Vi hanno preso parte oltre a sacerdoti diocesani anche i confratelli di Marsala e Palermo. Molti i devoti presenti di cui alcuni provenienti da Marsala e  Favignana. La commemorazione è stata preceduta  dal triduo in cui si sono messe in risalto le virtù del Venerabile.

Venerdì 16 gennaio 1728 alle ore 21 il Venerabile Fra Santo di S. Domenico, agostiniano scalzo, moriva a Trapani in concetto di santità al primo piano del convento dell’Itria (Oggi Liceo scientifico “V. Fardella”). La Diocesi di Trapani, i Padri Agostiniani Scalzi e tanti devoti lodano il Signore per quanto opera nei suoi servi come il nostro Fra Santo.

Il Venerabile Fra Santo da S. Domenico nacque a Trapani il 5 agosto 1655 e fu battezzato nella chiesa parrocchiale di S. Nicolò. Gli fu posto il nome di Vito Di Santo. E’ veramente corrispose il cognome alla sua santità della vita, che doveva condurre. Anche nel secolo visse da Santo, per la gran carità verso i poveri e per la sua rettitudine nell’ operare.

Prese l’abito religioso a Marsala il 21 maggio 1684. Nel noviziato, ebbe a soffrire delle gravi tentazioni. Divenuto professo, tornò a Trapani, dove si applicò alla preghiera e meditazione, nella quale tra giorno e notte trascorreva sino a 14 ore. Cominciò a condurre una vita molto austera. Si disciplinava  spesso a sangue, con tale violenza, che ai lombi se ne osservavano i segni. Vestiva un aspro cilicio, spesso digiunava a pane ed acqua. Non gustò mai carne e dormiva poco.

Usava un silenzio rigoroso e quando doveva dire qualcosa si esprimeva con i gesti che con le parole. Era umilissimo e fuggiva ogni segno di apprezzamento nei suoi confronti per la fama di santità. Andava per le strade con una modestia inimitabile.                                   Dall’ubbidienza fu mandato alla questua e soleva dire: Io vorrei morire con questa bertola sulle spalle ed ubbidiva in tutto ad ogni cenno dei Superiori. Con l’ elemosina raccolta dai Benefattori fabbricò la nuova chiesa, che dedicò a Gesù, Maria e Giuseppe. Inoltre con essa costruì il nuovo convento e provvedeva al sostentamento di 30 Religiosi.

Venne insignito da Dio di vari doni. Ebbe concesso il dono dei miracoli: cambiò l’acqua in vino e il vino in frumento, moltiplicò il pane a beneficio dei poveri, la cera, il denaro per il culto della chiesa, ammansì giovenghi indomiti, fece pescare una gran quantità di tonni nelle tonnare. Inoltre ebbe il dono della scrutazione dei cuori convertendo a Dio molti peccatori, quello della profezia, per cui prevedeva e rivelava le cose future.

Era devotissimo del SS. Sacramento davanti a cui passava notti intere in preghiera, per cui Fra Santo è dipinto col SS. Sacramento. Era anche devoto della S. Famiglia, Maria SS.ma di Trapani, i sette Angeli, che stanno davanti al trono di Dio e con essi volle adornare la chiesa, S. P. Agostino, S. Nicola da Tolentino e di tutti i Santi Agostiniani.

Ebbe a soffrire continue lotte con il demonio, che chiamava: Malatasca. P. Pietro Antonio Capitano di S. Elisabetta, celebre oratore milanese agostiniano scalzo, venne di proposito a trovarlo ed esaminato il suo spirito, disse: Esser Fra Santo, non solo un Santo comune, ma di quelli di prima sfera, come furono li patriarchi di Religione  (P. Benigno da S. Caterina, p. 166).

Fra Santo era stimato dai Vescovi, Governatori della città e Notabili. Pieno di meriti e carico di anni morì nel convento di Trapani venerdì 16 Gennaio 1728 alle ore 21 all’età di 72 anni, mesi 7, giorni 24 e di religione 43 anni. Venne sepolto nella cripta della chiesa  dell’Itria (s. Rita) dentro un urna di pietra chiusa con tre chiavi.

Fra Santo è stato sempre di comunità nel convento di Trapani anche se il Provinciale lo aveva trasferito, ma in seguito con il suo Definitorio revocò il trasferimento. Infatti il 4-2-1726 il Definitorio Provinciale di Palermo ha esaminato ed accettato la sua richiesta di rimanere a Trapani per consolidare perchè pericolante la parte del convento che da sulla Via Garibaldi.

Il 13 maggio 1989 il Papa Giovanni Paolo II ha emanato il Decreto sulle eroicità delle virtù di Fra Santo. Ora si attende che il Signore, per sua intercessione, compia un miracolo per proclamarlo beato.

Il Signore manifestò la santità di Fra Santo con molti miracoli avvenuti dopo la sua morte e gli furono fatti anche diversi ritratti.

Vi erano ritratti di Fra Santo:

– nel palazzo senatoriale,

– nella Congregazione del SS.mo Sacramento dei PP. Agostiniani

– nel chiostro di S. Agostino a Trapani

– in diverse case trapanesi

– nel convento dell’Itria di Trapani ve ne erano ben tre: uno nella sagrestia venuto da Roma; il secondo nell’antisagrestia e il terzo era nel corridoio del convento del primo piano ed aveva scritto questi quattro versi: Nomine nunc Sanctus, quondam cognomine Sanctus / Moribus et Sanctum, Roma vocare precor / Prodigia inquiris? Questua, quam coeperat  Olim / mortuus hanc precibus, perficit ipse domum.

In tutta la Provincia religiosa Palermitana degli Agostiniani Scalzi i Superiori stabilirono che in ogni convento venisse  esposto il suo ritratto.

I Conventi erano:

– S. Nicola da Tolentino – Palermo

– S. Gregorio Papa  – Palermo

– Gesù Giuseppe e Maria (Itria)  Trapani

– S. Maria dell’Itria –  Marsala  (TP)

– S. Maria di Belvedere  – Gibellina  (TP)

– Ss. Nicola di Bari e Nicola da Tolentino Piana dei Greci (Albanesi)  (PA)

– S. Nicola da Tolentino  – Partanna (TP)

– S. Maria delle Grazie  – Caltanissetta 

– S. Agostino  – Cammarata (AG)

– S. Maria di Gesù – Mussomeli (CL)

Attualmente si trovano i ritratti di Fra Santo

– Trapani Convento Gesù Giuseppe e Maria (Itria) – ritratto e statua

– Marsala Convento S. Maria dell’Itria – ritratto

– Mussomeli (CL) – S. Maria di Gesù – ritratto

– Ferrara Convento Ss. Giuseppe, Tecla e Rita – ritratto

– Roma Curia Generalizia dei PP. Agostiniani Scalzi – ritratto e vetrata istoriata

Nel convento di Mussomeli il ritratto, deteriorato e bisognoso di restauro, ha In quello di Mussomeli, deteriorato e bisognoso di restauro,  la seguente iscrizione: VEN. FR. SANCTES A S. DOMINICO AUGUSTINIANUS EXCALCEATUS VOCATUS IN SAECULO VITUS DE SANCTO, NATUS DREPANI, DIOSECESIS MAZZARIENSIS DIE V AUGUSTI 1655, MARSALAE INDUTUS HABITU RELIGIONIS DIE 21 MAII SACRO DIE PENTECOSTES TUM OCCURRENTE. MORTUUS DREPANI DIE 16 JANUARII 1728 FERIA SEXTA, HORA 21, AETATIS ANNORUM 72, MENSIS 5, DIE 11; RELIGIONIS VERO 43.

Inoltre Immagini grandi telaiate di Fra Santo con cornice si trovano:

– San Gregorio da Sassola (Roma)  Convento di S. Maria Nuova

– Frosinone Convento Madonna della Neve

– Napoli Convento S. Maria della Verità (S. Agostino degli Scalzi a Materdei)

Anche una nave porta il suo nome: FRA SANTO; è una nave fishing vessel ed  ha lunghezza totale di 15m e larghezza massima di 4 m.