Salute

Liberi e Uguali, il leader Pietro Grasso: “abolire tasse università, chi ha di più paga di più”

Redazione

Liberi e Uguali, il leader Pietro Grasso: “abolire tasse università, chi ha di più paga di più”

Mar, 09/01/2018 - 10:27

Condividi su:

ROMA – “Insieme possiamo cambiare l’Italia, ma abbiamo bisogno di competenze e professionalita’. Per questo scuola e ricerca sono il miglior investimento che si possa fare. Siamo partiti da li’, con una proposta concreta, vera, realizzabile e di sinistra sul diritto allo studio: l’abolizione delle tasse universitarie”. Il presidente del senato Pietro Grasso, leader di Liberi e Uguali, in un post su Facebook, risponde alle critiche ricevute. “Come per la sanita’ e la scuola, quella di abolire le tasse universitarie – osserva – e’ una proposta di welfare universalistico, cioe’ uguale per tutti. Tutti i cittadini, infatti, finanzierebbero questo fondamentale bene comune secondo le loro possibilita’, attraverso la fiscalita’ generale. Quindi: chi e’ piu’ ricco, in proporzione, paga di piu’. Avere un’universita’ gratuita e che aiuta i piu’ meritevoli che non possono sostenere il costo degli studi, significa credere davvero sui giovani. Sembra una cosa condivisibile e invece si sono levati gli scudi, a partire dal Pd di Renzi”. “L’ultimo intervento – sottolinea Grasso – e’ quello del professor Nannicini, studioso che stimo ma col quale sono in evidente disaccordo. Devo pero’ dire una cosa: sono contento che il dibattito politico si sia spostato sul tema del diritto allo studio (un diritto universale) e su quello del diritto al futuro dei nostri giovani. Vi ringrazio: e’ l’occasione di parlare di cose importanti e concrete, non di proposte strampalate. Andiamo per punti”.

“Nannicini – spiega Grasso – dice che abolendo le tasse universitarie vogliamo favorire i ricchi. Allora immagino si stia scagliando anche contro il welfare tedesco e quello scandinavo (che sapevo essere Paesi impregnati di cultura socialdemocratica). Sono i Paesi europei ai quali ci ispiriamo quali modelli di garanzia del diritto allo studio e applicazione di diritti universali. Li’ l’universita’ e’ gratuita. Spero che Renzi scriva ai suoi colleghi scandinavi del gruppo dei Socialisti e Democratici per spiegargli che sono di destra. Se vuole, puo’ dirlo anche a Corbyn e Sanders. ‘Ma noi non siamo la Germania!’, ci dicono altri. Su questo, purtroppo, e’ vero. La Germania investe mezzo punto di Pil in piu’ del nostro nell’universita’; noi non arriviamo allo 0.5%. Gravissimo errore: investire in competenze e’ l’unico modo per investire in crescita e futuro. Dobbiamo garantire ai nostri figli e nipoti che, oltre a non pagare le tasse universitarie, siano date loro borse di studio e residenze studentesche, e piu’ docenti di ruolo e ben preparati”.
“Davvero – sottolinea Grasso – mi volete dire che non siamo capaci di spostare mezzo punto di Pil nel sistema universitario e in una piccola porzione di welfare per i giovani? Ovviamente c’e’ sempre ‘ben altro da fare’: noi pensiamo che questa sia la priorita’. Abolire le tasse universitarie significa promuovere la giustizia sociale: abbiamo il 26% di laureati nella fascia dei cittadini tra i 30 e i 34 anni, la media europea e’ del 40%. Vogliamo adottare politiche che favoriscano in tutti i modi di far crescere il livello di istruzione di questo Paese? Una di queste e’ abbattere i costi, per tutti. Il Pd dice che con lo “Student act” ha gia’ risolto il problema: e’ falso. Lo risolve per alcune fasce di reddito – bene! – ma come per il reddito d’inclusione e’ sempre troppo poco e troppo tardi: non aiuta a sufficienza il ceto medio in difficolta'”. “Grazie alla legge citata da Nannicini, la 232/2017, chi raggiunge i 30 mila euro di Isee – insiste – avra’ uno sgravio importante, rispetto alla tassa massima che potrebbe pagare. Avete paura che qualche fannullone si parcheggi all’universita’ senza pagare le tasse? Noi crediamo che a ogni diritto corrisponda un dovere: per studiare gratuitamente sara’ necessario dimostrare di farlo con profitto (con parametri diversi per gli studenti lavoratori)”. In conclusione il leader di Leu cita “le parole di un accademico, Gianfranco Viesti, un economista italiano molto serio: ‘Di principio sono favorevole a abolizione tasse universitarie. Per lo stesso motivo per cui e’ gratuita la scuola: la maggiore istruzione degli individui produce benefici per la societa”. Non intendo fare una campagna elettorale confondendo gli elettori ma dandogli spiegazioni e confrontandomi nel merito con loro”.