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Fake news: mea culpa di Facebook, social pericolo per democrazia

Redazione

Fake news: mea culpa di Facebook, social pericolo per democrazia

Mar, 23/01/2018 - 13:37

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ROMA – Si’, e’ vero. I social network possono rappresentare un pericolo per la democrazia. A dirlo non e’ il sociologo di turno, ma nientemeno che il ‘re’ dei social, Facebook. L’azienda di Mark Zuckerberg fa mea culpa e ammette le sue responsabilita’ nella campagna presidenziale Usa del 2016: quello che viene pubblicato sul social puo’ influire sulle democrazie. “Lavoriamo diligentemente per neutralizzare i rischi”, ha assicurato Samidh Chakrabarti, Facebook Product Manager, Civic Engagement in una nota in cui si dichiara “un ottimista per natura” che pero’ “e’ consapevole del danno che Internet puo’ causare, anche all’interno di una democrazia che funziona”. Facebook torna ad ammettere, come aveva gia’ fatto Mark Zuckerberg all’inizio di gennaio, di aver sottovalutato nel 2016 il suo ruolo nella diffusione di fake news. “Abbiamo impiegato troppo tempo per capire che dei malintenzionati usavano illegalmente la nostra piattaforma”, ha insistito Chakrabarti, assicurando che l’azienda “sta lavorando seriamente per neutralizzare questi rischi”.

Katie Harbath, Global Politics and Government Outreach Director di Facebook, scrive in un’altra dichiarazione che il social network da 2 miliardi di utenti “si impegna a combattere le influenze negative e ad assicurare che la piattaforma sia un contributo innegabile al bene della democrazia”.
Facebook ha annunciato due importanti cambiamenti che modificheranno la presenza di informazioni sul ‘news feed’, ovvero la home page personalizzata di ciascun utente da cui passano tutti i contenuti condivisi dagli amici o dagli utenti seguiti: foto, video link e stati. Innanzitutto si dara’ piu’ spazio ai messaggi pubblicati da amici e parenti e meno alle pagine pubblicate da brand e media (“Il social network e’ stato creato per avvicinare le persone e creare relazioni”, ricorda Katie Harbath). E poi verra’ data la possibilita’ di distinguere fra le testate giornalistiche ritenute affidabili e quelle in cui invece si insidiano le fake news.

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