Salute

Enna, frode su ticket sanità: sequestrati beni per 700 mila euro

Redazione

Enna, frode su ticket sanità: sequestrati beni per 700 mila euro

Mer, 24/01/2018 - 09:02

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ENNA – Polizia di Stato e Guardia di Finanza di Ennahanno sequestrato beni e altre utilita’ per diverse centinaia di migliaia di euro a esponenti aziendali di una societa’. Il provvedimento e’ stato emesso dal gip presso il Tribunale di Enna, su richiesta della locale Procura. Le indagini sono state avviate alla fine del 2016, in seguito a segnalazioni e denunce giunte alla Procura di Enna, per l’ipotesi di peculato ai danni dell’Asp, emersa dall’illecita distrazione della somma di diverse centinaia di migliaia di euro, relative al pagamento dei ticket sulle prestazioni sanitarie, da parte della societa’ affidataria del servizio integrato di gestione Cup – Call Center – Riscossione ticket dell’Asp 4 di Enna.
La misura cautelare e’ stata eseguita con l’impiego di numerosi poliziotti e finanzieri, che hanno operato sia nella citta’ di Catania e nei comuni limitrofi, dove risiedono gli indagati, che ad Enna. Il sequestro preventivo, secondo quanto reso noto dagli investigatori, ammonta a circa 700 mila euro.

Sono l’amministratore e due gestori di fatto della societa’ che svolgeva il servizio di riscossione ticket per conto dell’Azienda sanitaria provinciale di Enna, i destinatari dei sequestri patrimoniali preventivi eseguiti dalla polizia e dalla Fiamme gialle di Enna per complessivi 700.000 euro. Si tratta dell’amministratore 42enne e degli amministratori di fatto di 31 e 34 anni, tutti di Tremestieri Etneo, indagati gia’ dal marzo 2017 per peculato aggravato continuato commesso nel 2016, in qualita’ di incaricati di pubblico servizio. Si tratta dei responsabili della societa’ affidataria del servizio di gestione integrata del Cup, del Call Center e della riscossione ticket dell’Azienda sanitaria provinciale di Enna, da maggio 2012 a gennaio 2017. Secondo le accuse avrebbero intascato le somme versate dagli utenti per i ticket per le prestazioni sanitarie che avrebbero dovuto versare all’Asp. Il sequestro ha riguardato una villetta, un orologio d’oro Cartier, una Fiat 500, 13 quote di partecipazione in 8 societa’, variamente ripartite, intestate agli indagati. Nei mesi scorsi l’Asp aveva recuperato oltre 200 mila euro incamerando la fideiussione prestata dalla societa’ in sede di stipula del contratto di gestione.
La vicenda era emersa nel 2016, dopo le verifiche di cassa, effettuate dal personale dell’Asp, incrociate con le analisi delle operazioni giornaliere di cassa e con i sospesi di tesoreria. Erano emersi prima, notevole ritardo nel versamento delle somme sul conto corrente della tesoreria dell’Asp. E successivamente a seguito di ulteriori approfondimenti, un ammanco di 535 mila euro, non emersi dalle verifiche di routine, perche’ la societa’ inviava regolarmente all’Asp copia delle disposizioni di bonifico, “apparentemente” regolarmente quietanzate. Dopo il sequestro di atti e documenti, le intercettazioni avrebbero confermato le ipotesi di sottrazione delle somme e dei contrasti con altri soci della ditta proprio sulla gestione del servizio per conto dell’Asp di Enna.

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