Salute

Presentata a Roma la Rete della Fertilità, l’esempio nisseno sarà replicato in altre città. A Caltanissetta il prossimo congresso regionale della SIRU

Redazione

Presentata a Roma la Rete della Fertilità, l’esempio nisseno sarà replicato in altre città. A Caltanissetta il prossimo congresso regionale della SIRU

Ven, 15/12/2017 - 18:46

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“La fertilità come presidio di prevenzione primaria a tutela della Salute Pubblica”. E’ questo il titolo della tavola rotonda tenutasi venerdì mattina a Roma nell’ambito del primo Congresso nazionale della Società Italiana della Riproduzione Umana (Siru), a cui ha partecipato il sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo. Il primo cittadino nisseno ha presentato la Rete della fertilità della provincia di Caltanissetta, di cui il comune capoluogo è capofila.

I lavori della tavola rotonda sono stati introdotti dal presidente del Convegno, l’urologo Luigi Montano, ideatore del progetto di ricerca EcoFoodFertility.

«Caltanissetta è il primo capoluogo italiano ad attivare la Rete per la Fertilità nell’ambito del Piano nazionale lanciato dal Ministero per la Salute – spiega il Sindaco -. Un esempio di sussidiarietà orizzontale che vede coinvolti enti pubblici, associazioni, ordini professionali e articolazioni del servizio sanitario, che verrà replicato in altre città italiane». Per tale motivo la Società Italiana della Riproduzione Umana ha deciso che il prossimo congresso regionale si terrà a Caltanissetta.

La Rete per la Fertilità opera sul territorio con azioni di tipo informativo e formativo rivolte alla cittadinanza ed ai professionisti del mondo scolastico e socio sanitario, in relazione agli obiettivi del Piano per la Fertilità. Su tutti vi è la diffusione di informazioni rivolte alla cittadinanza per una maggiore consapevolezza della salute riproduttiva e l’accesso ai servizi sanitari quando si incontrano problemi di fertilità. «Si tratta di attività che prevedono il coinvolgimento di famiglie, pediatri, medici di medicina generale, farmacie, associazioni, Comitati di quartiere, psicologi e insegnanti – prosegue Ruvolo -. Un lavoro di rete che connette gli aspetti socioculturali e sanitari».

Conoscere i comportamenti che possono mettere a rischio la fertilità, promuovere interventi di prevenzione e diagnosi precoce al fine di curare le malattie dell’apparato riproduttivo, intervenire, ove possibile, per ripristinare la fertilità naturale, sviluppare la conoscenza delle caratteristiche funzionali della fertilità per avere un figlio consapevolmente ed autonomamente, rileggere la fertilità come bisogno essenziale non solo della coppia ma dell’intera società. Questi alcuni degli obiettivi della Rete.

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