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Mussomeli, Baratto amministrativo Inapplicato

Carmelo Barba

Mussomeli, Baratto amministrativo Inapplicato

Ven, 15/12/2017 - 07:30

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MUSSOMELI – Si chiama Baratto amministrativo e doveva rappresentare per i tanti che hanno difficoltà oggettivi a pagare le tasse, una buona occasione per mettersi in regola coi tributi senza mettere mano al portafogli, ovvero sanando i debiti col proprio lavoro. La proposta era stata presentata dal Movimento 5 Stelle in data 4 settembre 2015 e portata avanti anche dai gruppi consiliari Pd e Pdr che a loro volta depositarono la richiesta di convocazione del Consiglio comunale, per deliberare in merito ad “Applicazione dell’articolo 24 della Legge n. 164/2014, per il sostegno alle fasce bisognose di contribuenti”. Richiesta accompagnata sia da un predisposto schema di delibera pronto da adottare che da un apposito regolamento, e prevedeva un limite massimo di 30.000 euro annui da recuperare per il Comune col baratto amministrativo, con un limite massimo di 600 euro individuali. L’articolo 24 della legge in questione (Bosetti e Gatti) infatti recita: “I Comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere. L’esenzione è concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai Comuni, in ragione dell’esercizio sussidiario dell’attività posta in essere. Tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute”. L’opposizione quindi proponeva l’adozione di tale delibera ad hoc. Ed invero già il M5S e la stessa maggioranza s’erano trovati d’accordo sul baratto amministrativo, ma approdato in aula consiliare privo dei necessari pareri (febbraio 2016), tale delibera da allora è caduta nel dimenticatoio, della serie rimanda rimanda, tutto viene dimenticato.(R.M.)