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Il sindaco Ruvolo è forte: ogni consigliere comunale è un partito

Michele Spena

Il sindaco Ruvolo è forte: ogni consigliere comunale è un partito

Mar, 05/12/2017 - 07:23

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CALTANISSETTA – Nessuno rimpiange il periodo politico quando un semplice mal di pancia di una corrente democristiana causava crisi politiche laceranti che Volpe, Augello, Traina, Alaimo, Mantione, per citarni alcuni, risolvevano non si sa bene come. O anzi lo si sa benissimo.
Altri tempi, altri uomini, altra politica, altre regole.
Certamente se allora si fossero evidenziati gli stessi equilibri di adesso a Palazzo del Carmine, sarebbe bastata una notte, anche in seduta pubblica, non necessariamente all’interno di una segreteria politica, per ribaltare tutto.
Oggi non è così. Ruvolo è più forte adesso di quanto aveva una maggioranza in Consiglio. Non vi sono dubbi. E’ forte perché non è più soggetto a condizionamenti, è forte perché sa che ogni consigliere comunale è un partito e non fa parte di alcun partito. Ogni consigliere comunale detiene il cento per cento del potere conferitogli dal popolo e non deve rispondere a nessuno. Se non a se stesso.
Questo assioma Ruvolo lo ha compreso benissimo. Il Sindaco è nello stesso trans agonistico-politico che lo portò a mettere nel sacco i partiti, i movimenti, le associazioni che lo sostennero in campagna elettorale. Capì che non poteva vincere da solo con i scalcagnati boy scout che aveva accanto e riuscì attorno a lui a mettere assieme quelli che si ritenevano i grandi strateghi della sinistra che gli dettero fiducia. Tranello perfetto.
Ruvolo sta vivendo un’altra fase di lucidità politica esaltata dal suo innato cinismo. Ha capito che questi consiglieri a tutto pensano tranne che a schiodarsi dalla poltrona. E lui fa il bello ed il cattivo tempo. Tra l’altro in un momento politico post elezioni regionali in cui la sinistra cammina affannosamente sulle ginocchia ed il centro destra si interroga su come organizzarsi.
Alla luce di questo quadro la mozione di sfiducia firmata da pochi e non molto agguerriti consiglieri più che l’immagine del Cavallo di Troia pronto a sventrare il portone di Palazzo del Carmine appare piuttosto una cavallina storna, pronta paradossalmente a riportare a casa un cadavere.
La città assiste attonita al comportamento dei consiglieri comunali. Vorremmo escludere gli otto temerari (Adornetto, Bruzzaniti, Daniele, Del Popolo, Dorato, Maira, Petrantoni, Rizza), di cui solo un paio dotati di sano furore, che hanno commesso un atto di lesa maestà, ma gli altri? Di fronte ad una città in ginocchio, di fronte al fallimento acclarato dal popolo e sottoscritto perfino dalla stessa ex maggioranza, mentre tutti si aspettano il gol a porta vuota, cosa succede? La palla ritorna a centro campo.
E no, cari amici; questo è un gioco sporco. Un gioco che non permette di considerare serie e legittime le giustificazioni che vengono tirate fuori. Quelli del centrodestra, ammesso che possano essere considerati tali, criticano la fuga in avanti dei colleghi che si sono azzardati a presentare una banalissima e scontata mozione da portare in Consiglio; altri criticano che non sia stata scritta bene (da quale pulpito!!!!), quelli del PD che hanno inscenato una tronfia conferenza stampa per gridare al mondo intero che loro con Ruvolo ora, ma solo ora, non c’entrano più nulla, dicono che firmererebbero pure la mozione di sfiducia ma soltanto se la scrivono loro. Come se le motivazioni fossero diverse o quegli otto fossero degli analfabeti. E poi altri ancora che la devono studiare oppure analizzare, valutare.
Assistiamo in pratica ad una sceneggiata indegna, contro ogni schema elementare della politica e ogni principio democratico. Dimentichiamo il malcontento popolare ormai esponenziale mettendo a fuoco gli equilibri degli schieramenti. Il Sindaco governa di fatto senza una maggioranza. Perfino il suo movimento civico lo ha sfiduciato ufficialmente con un documento tremendo. Ruvolo dovrebbe dimettersi. Non lo fa? Il Consiglio lo sfiducia. E’ prassi normale in un contesto civile e democratico. Che non alberga a Caltanissetta.