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Gela, comitato direttivo provinciale CGIL: “Nel nisseno tanto da fare per riaccendere il lavoro”

Redazione

Gela, comitato direttivo provinciale CGIL: “Nel nisseno tanto da fare per riaccendere il lavoro”

Gio, 07/12/2017 - 09:14

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GELA – Si è tenuto presso la sala Pio La Torre della sede CGIL di Gela il comitato direttivo provinciale della CGIL della provincia di Caltanissetta. Tanti i temi affrontati durante i lavori che si protratti per l’intera mattinata ed hanno avuto avvio con la relazione introduttiva del Segretario Generale Provinciale Ignazio Giudice, affiancato nella direzione confederale della CGIL da Antonella Cascino e Lia Digirolamo,  che sin da subito ha espresso un giudizio positivo sulla riuscita della mobilitazione contro la legge Fornero per i suoi effetti devastanti a danno di tante donne e uomini bloccati nell’essere collocati in pensione e nel contempo, in attesa di entrare nel mondo del lavoro, milioni di giovani. Giudice ha affermato che in provincia di Caltanissetta è tanto il lavoro da fare per far ripartire i servizi dedicati ai bambini ed alle persone anziane, dalla refezione scolastica all’assistenza agli anziani, da un efficente trasporto locale all’avvio in ogni Comune degli asili nido, da questi servizi si misura la qualità della vita ed il reale impegno della politica a favore dei cittadini, lo stesso ha denunciato la mancanza di appalti pubblici e gli imminenti licenziamenti per la conclusione dei lavori dello scorrimento veloce Caltanissetta/Agrigento, oltre che l’abbandono di tutte le aree industriali.  Si sono susseguiti gli interventi di molti sindacalisti, Franco Cosca, Emanuele Scicolone, Nino Giannone, Pino Pardo, Lina Scavone, Gaetano Catania, Pino Pardo, Rosanna Moncada. A concludere i lavori del comitato direttivo confederale Saverio Piccione Segretario Organizzativo della CGIL siciliana che ha evidenziato la necessità sociale di non spegnere i riflettori su temi importanti come la riforma delle pensioni ed il presente dei giovani, temi centrali da far ridiventare unitari con le altre due confederazioni e, insieme, contaminare la politica affinchè legiferi per i reali e non rinviabili interessi collettivi del Paese, lo stesso che deve uscire dalla crisi, lo stesso che continua a soffrire perchè la “questione sud”, il mancato utilizzo dei fondi europei e gli atavici limiti infrastrutturali, rendono la sicilia sempre più isolata.

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