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Ars, presidenza: sfuma per un solo voto l’elezione di Miccichè

Redazione

Ars, presidenza: sfuma per un solo voto l’elezione di Miccichè

Ven, 15/12/2017 - 18:57

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PALERMO – Sfuma per un solo voto l’elezione di Gianfranco Micciche‘ alla Presidenza dell’Assemblea regionale siciliana. Andata a vuoto la prima chiamata, alla seconda il leader siciliano di Forza Italia si ferma a quota 35 voti e per una sola preferenza non viene eletto. Aula dunque rinviata a domani: per essere eletto gli bastera’ la maggioranza dei presenti. Oggi in Aula la maggioranza non aveva i numeri perche’ mancava uno dei 36 deputati, Pippo Gennuso, assente per un lutto in famiglia. Alla prima chiamata, non e’ stato raggiunto il quorum dei 2/3 e Micciche‘ ha ricevuto 33 voti, due in meno rispetto a quelli che sulla carta avrebbe dovuto ottenere dalla sua maggioranza: sono stati due, dunque, i franchi tiratori. I deputati del Pd e di Sicilia Futura si sono astenuti, i 5stelle hanno votato per se stessi. Una la scheda bianca. Un voto e’ andato a Riccardo Savona, deputato di Fi; altro voto “sospetto” il secondo ricevuto dal deputato Sergio Tancredi del M5S. Anche alla seconda votazione il Pd ha mantenuto la linea del non voto e i deputati 5 stelle hanno continuato ad autovotarsi. Ma in soccorso della maggioranza sembravano essere arrivati i due deputati di Sicilia futura, Nicola D’Agostino e Edmondo Tamajo.

Tanto bastava per far dire al piddino Antonio Ferrante, vice coordinatore regionale dell’area che fa riferimento al ministro Andrea Orlando, che “Sicilia Futura e’ la stampella del centrodestra”. Ma alla fine Micciche riesce ad avere sempre 35 voti, contro i 36 necessari. Colpa di un franco tiratore e della maggioranza risicatissima. L’Assemblea ha registrato anche una scheda bianca e un voto per il deputato di Forza Italia Michele Mancuso. Due voti sono andati al deputato Cinquestelle Sergio Tancredi. Partita ancora aperta quindi. Ma adesso in casa 5 stelle c’e’ chi vuole provare a spaccare il centrodestra proponendo di votare un altro nome di garanzia per la presidenza: “siamo disponibili a votare un esponente del centrodestra alla presidenza dell’Assemblea ma non Gianfranco Micciche‘, perche’ non ha i requisiti. Ora riuniremo il gruppo parlamentare e faremo la nostra proposta sul nome”, dice ai cronisti Giancarlo Cancelleri. In mattinata era arrivato a Palazzo dei Normanni il presidente della Regione, Nello Musumeci, fermatosi per un breve messaggio di saluto con il quale aveva invocato l’aiuto divino per questa esperienza di governo: “Che Dio ci accompagni – ha detto Musumeci – noi faremo la nostra parte, ma tutto dipende da Lui”. La seduta e’ iniziata alle 10,30. Presidente Alfio Papale, 66 anni, eletto con Forza Italia. Segretari provvisori i deputati piu’ giovani: Luigi Genovese (21 anni), ed Elena Pagana (M5S), 26 anni.

Ha assistito alla seduta anche l’ex presidente dell’Ars Guido Lo Porto che prima dell’inizio della seduta si era detto certo che Micciche‘ sarebbe stato eletto oggi. Musumeci ha presentato il suo governo, rinviando a una seduta successiva la presentazione delle linee programmatiche. Alla fine della giornata fuggi fuggi da Palazzo dei Normanni.
Altro pomeriggio di passione in casa centrodestra in vista della seduta di domani quando dovrebbe essere piu’ semplice avere i numeri, dal momento che bastera’ ottenere il voto della maggioranza dei presenti. Se dovesse andare a vuoto anche questo tentativo, l’Assemblea, sempre domani, procedera’ a una quarta votazione in cui andranno al ballottaggio i due candidati piu’ votati. Al termine della seduta Musumeci, si dice fiducioso che “domani si possa arrivare all’elezione del presidente e poi passare subito all’ufficio di presidenza in modo che con le dichiarazioni programmatiche il Parlamento entri nel pieno delle proprie attivita””. E a chi gli chiedeva perche’ il centrodestra non fosse stato compatto al voto, il governatore ha risposto: “I numeri non hanno bisogno di essere commentati, uno di noi e’ ad accompagnare purtroppo la consorte al cimitero, e trentasei meno uno fa trentacinque”. (di Giuseppina Varsalona, Italpress)