Salute

Sommatino, mese di novembre esortazione dell’arciprete ai parrocchiani,

Carmelo Barba

Sommatino, mese di novembre esortazione dell’arciprete ai parrocchiani,

Ven, 03/11/2017 - 07:33

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(Unità Pastorale di Sommatino – P. Domenico Lipani) – “Carissimi fratelli e sorelle, “vegliare” e “attendere” sono due atteggiamenti fondamentale della vita del cristiano. Siamo in attesa del compimento del mistero Pasquale di Cristo nelle anime dei nostri fratelli defunti e su ciascuno di noi. Tutti dobbiamo stare “svegli”, desti, non addormentati, perché nel mondo complesso in cui viviamo, senza accorgercene, rischiamo di essere condotti per mano di altri dove non vorremmo perdendo di vista ciò che è essenziale nella vita e fonte di vera vita. Solo il Cristo Risorto può offrirci il vero senso della vita e il coraggio nell’affrontare le difficoltà della vita, animati dalla Speranza che non delude. La virtù della Speranza è una virtù che dobbiamo praticare e allenarci in essa, così come papa Francesco ci ha invitato a fare. Il mese di novembre è il periodo dell’anno che ci rammenta la nostra vocazione alla santità per dono della grazia di Dio. Inoltre il nostro impegno non solo nel ricordo, ma anche nell’effettivo suffragio verso i nostri fratelli defunti con la preghiera, la celebrazione delle Messe, le opere di carità e i pellegrinaggi al cimitero. Azioni che la Chiesa ha voluto arricchire con delle particolari indulgenze. L’anno liturgico volge al suo termine, ricordandoci il fine della nostra vita che è la Comunione con il Signore nella Vita Eterna. Nelle ultime due domeniche celebreremo, prima la domenica dedicata ai poveri, così come ha chiesto papa Francesco alla conclusione del Giubileo della Misericordia; dopo la Solennità di Cristo Re dell’Universo principio e compimento di ogni cosa. Da lì muoveremo i passi verso il nuovo anno liturgico con la prima domenica d’Avvento. La vigilanza e l’Attesa del Signore ci invitano ad assumere una maggiore responsabilità nel tempo presente compiendo con gioia la volontà di Dio che è sempre la fonte della nostra gioia”.

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