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Settimo Ambra, “quando la politica è bugiarda e dissimulatrice”: dimissioni assessori scelta ipocrita, traslochi consiglieri comunali da voltagabbana

Redazione

Settimo Ambra, “quando la politica è bugiarda e dissimulatrice”: dimissioni assessori scelta ipocrita, traslochi consiglieri comunali da voltagabbana

Mar, 14/11/2017 - 09:06

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CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

  • Dimissioni di Assessori: scelta ipocrita fatta da ipocriti e strumentale ad altri percorsi di “verginità” impossibili da rifarsi;
  • Traslochi di consiglieri Comunali: voltagabbana, messi sul mercato per percorsi….personali.

Considerazione: Perché il popolo non ha più fiducia nella politica? Forse perché essa non mantiene ciò che promette? Certo, soprattutto se essa è infedele al suo mandato, sin dalle premesse del suo presunto impegno. “Sto con questo perché mi conviene; mi candido in questa lista perché ho meno contendenti e più possibilità; vengo meglio se mi metto di fronte o di profilo?; Mal che vada cambio partito…; ecc.”

La storia dell’umanità si fonda sull’infedeltà? Se si pensa a Eva, parrebbe di sì. Partendo proprio dalla coppia dell’Eden ripercorre tutti i casi della storia, dove gli eroi non sono così limpidi e soprattutto quando non sono eroi e anche quando le persone care non si dimostrano cosi tanto care.

C’è il tradimento dell’amato e quello degli ideali, il tradimento religioso e quello politico. Questo ci invita a riflettere, fuori da ogni moralismo, sul senso e il significato profondo del tradimento. Per dire: se non ci fosse stato il tradimento di Giuda come avrebbe potuto, Gesù, sacrificarsi per l’umanità? Oppure: Bruto, è vero, ha tradito Cesare, ma non l’ha fatto proprio perché Cesare aveva tradito il suo mandato?

Certo, chi ha il cuore in pezzi per un tradimento subito, difficilmente giustificherà, Don Giovanni, che tradisce le sue vittime per troppo amore, e non ne apprezzerà la rigorosa coerenza che lo induce a infilare senza tentennamenti la porta dell’inferno cantando «No, ch’io non mi pento!».

Particolare non trascurabile, che vuole il traditore viscido e mellifluo, tradire richiede una certa dose di miserabile vigliaccheria. «Il traditore è un compassionevole insicuro: per quanto siano subdole le sue azioni, infami i suoi scopi, ha l’audacia di tradire senza scrupoli tutto e tutti, comprese le sue più radicate convinzioni e valori “ammesso che ne abbia”: solo a questo prezzo diventa davvero il messaggero di un subdolo inganno».

Il problema è che, oggi, raramente ci capita di trovarci di fronte a un Bruto o a uno Spinoza: ci tocca, ahinoi, più facilmente un De Gregorio, un Razzi, uno Scilipoti, una consigliera comunale. Anche se, per converso, non possiamo negare la soddisfazione di veder disfarsi il mito leghista nel tradimento dei suoi fondatori, i Bossi e le Rosi Mauro che hanno arraffato ed elargito come qualunque rappresentante di quella Roma ladrona che sbeffeggiavano e dicevano di voler combattere.

Del resto, è ormai entrato nel linguaggio corrente un termine preciso per definire chi cambia più o meno disinvoltamente schieramento politico: non sono traditori, ma “voltagabbana”. Figure losche ben note nel panorama politico italiano che si  colloca nel girone dei spregevoli trasformisti. Ed è forse utile, allora, ricordare un episodio citato dallo storico Cesare Bermani nel suo saggio “Il nemico interno” : una settantina d’anni fa, all’indomani della Liberazione, alle Brigate Nere concentrate a Como dalla Repubblica di Salò bastò una notte per trasformarsi in camicie rosse e ottenere senza difficoltà l’iscrizione al Pci. La tela per la nuova casacca se l’erano procurata razziando in un magazzino il tessuto destinato alle divise dei carabinieri: il classico panno nero foderato di rosso.

Altri tempi, altri tradimenti, altri strumenti.

Purtroppo!!! Sappiamo benissimo che i parenti non si scelgono, te li affida il destino, a volte sei fortunato, a volte meno, ma non puoi farci niente. Ma gli amici no! Quelli li scegli tu. Puoi dire al destino che mette sulla tua strada persone che non ti piacciono: “No grazie, non fanno per me”. Finché improvvisamente li incontri e senti che sono quelli giusti per te. “Sì grazie, scelgo loro come amici, come migliori amici, per sempre”.

             Settimo Ambra