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Oriana Mannella: “Sì alla sfiducia. Gli otto consiglieri di Mancuso, istintivi e non aggreganti”

Redazione

Oriana Mannella: “Sì alla sfiducia. Gli otto consiglieri di Mancuso, istintivi e non aggreganti”

Lun, 20/11/2017 - 09:57

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CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. La premessa è d’obbligo e serve a sgombrare il campo da eventuali strumentalizzazioni: sono pronta da subito a votare la sfiducia al Sindaco Ruvolo!

Ma non mi va di uniformarmi alle “esternazioni di pancia” buttate in pasto per compiacere i cittadini che vogliono la testa di Ruvolo senza fare un minimo di considerazioni anche per evitare sull’onda di una spinta popolare di commettere gli stessi errori del passato.

Il nuovo governo della città tra qualche mese o tra poco più di un anno non può essere frutto di improvvisazione o di populismo alla stato puro.

Il passo in avanti indiscriminato fatto dagli otto Consiglieri che si riconoscono nelle posizioni del neo eletto on. Mancuso non è stato un buon viatico per iniziare quel percorso di ricostruzione di un centrodestra pronto al governo della città.

Il successo elettorale del presidente Musumeci credo sia stato un esempio tangibile e soprattutto attuale che si possono vincere tutte le elezioni solo se il fronte che va dal centro moderato alla destra di Salvini e Meloni sia disponibile a lavorare in sinergia pur mantenendo le singole identità.

Del resto lo dicono i numeri usciti dalle urne di Caltanissetta alle ultime elezioni regionali.

I cinque partiti che appoggiavano Musumeci hanno totalizzato 8.119 voti (di cui 1.749 sono andati all’on. Mancuso), mentre il m5s ha totalizzato 9.891 voti.

E su questi dati (in politica i numeri non sbagliano mai) bisogna fare due considerazioni: il peso che ha avuto a Caltanissetta la candidatura di un presidente nisseno doc (Cancelleri) e il dato che ha visto l’on. Mancuso ricevere il consenso di 1 su 5 elettori di centrodestra pur potendo contare su un insieme “pesante” di consiglieri comunali, sui voti del gruppo che alle ultime elezioni comunali ha determinato il Consigliere maggiormente suffragato e su un partito dato in costante ripresa come Forza Italia.

Quindi pensare di potere andare al voto in maniera scomposta solo perché si è vicini ad un neo eletto deputato regionale – e contemporaneamente in Sicilia è tornato a governare il centrodestra – mi sembra riduttivo e soprattutto un indicatore ancora incompleto per essere pronti al dopo Ruvolo.

Posso capire l’entusiasmo giovanile dettato dalla trans agonistica del dopo elezioni degli otto Consiglieri, ma dall’on. Mancuso, che di fatto è l’unico riferimento provinciale del centrodestra, mi sarei aspettata un comportamento meno istintivo e più aggregante.

Ha fatto quindi bene il Consigliere Failla, nell’ultimo Consiglio Comunale, a proporsi come candidato Sindaco per delle auspicabili primarie del centrodestra: lui ha avuto almeno il coraggio di proporre un metodo democratico in una sede istituzionale, di fatto criticando tutte le voci che dalle segreterie dei partiti già fanno uscire i nomi di candidature più o meno “presentabili” con in alcuni casi auspicando per la città anche governi dalle “grandi intese”.

E allora il mio auspicio è quello quasi naturale, visto che Ruvolo perde pezzi e “demolendo” la città, di votare la sfiducia a questo Sindaco, ma contestualmente far si che si porti avanti un’azione politica credibile che parta dalla identificazione di uomini e donne pronte a spendersi per il governo della città.

Parlare di programmi?

Si può ma, se proprio devo dire la mia, io parlerei in prima analisi di priorità perché questa nostra martoriata città deve da subito tornare alla normalità, soprattutto mostrando i muscoli a chi ci ha svenduto per un pezzo di pane e mortadella, e poi proporrei la fattibilità di una serie di progetti “credibili” e “fattibili” senza inseguire sogni.

Non è più il tempo delle false illusioni e dei visionari. Serve concretezza e coesione.

Spero che i miei colleghi Consiglieri e le loro forze politiche di riferimento – senza inseguire poltrone – inizino un percorso che si basi su questi semplici principi.

E allora ben venga la sfiducia a Ruvolo.

                               Oriana C. Mannella

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