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Caltanissetta, la lezione di Don Milani nella scuola del Terzo Millennio

Redazione

Caltanissetta, la lezione di Don Milani nella scuola del Terzo Millennio

Dom, 05/11/2017 - 09:11

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CALTANISSETTA – Il connubio tra l’educazione linguistica e l’esercizio della democrazia, di cui Don Milani fu antesignano. Questo il tema dell’incontro formativo, tenutosi recentemente nella sala biblioteca dell’IIS A. Volta e rivolto sia ai docenti dell’istituto sia a quelli esterni.

Relatrice la professoressa Marina Castiglione, docente di Linguistica presso l’Università degli studi di Palermo,. Ha aperto i lavori il Dirigente Scolastico, prof. Vito Parisi, il quale ha sottolineato l’importanza della riflessione e del confronto tra docenti e si è poi soffermato sull’impegno civico e intellettuale profuso dalla professoressa Castiglione, introducendo infine il tema dell’educazione linguistica come strumento formativo del pensiero,  della  cittadinanza attiva e della coscienza democratica.

Articolato e coinvolgente l’intervento della relatrice che, tracciato un quadro generale del malessere del docente e delle criticità del sistema dell’istruzione, ha illustrato l’insostituibile ruolo formativo che l’insegnante esercita all’interno della società, dimostrando la precoce lungimiranza pedagogica del presbitero di Barbiana, di cui ricorre proprio quest’anno il cinquantesimo della morte. Supportata dalla lettura di alcuni passi tratti dai suoi scritti più famosi, quali Lettera ad una professoressa e L’obbedienza non è più una virtù, la professoressa ha delineato il profilo complesso di Don Milani, personaggio scomodo e inviso a molti, valorizzando la portata rivoluzionaria delle sue riflessioni socioculturali, mirate sempre alla tutela degli ultimi della società.

Non ritenendo prioritari il riscatto materiale e l’evangelizzazione delle masse, Don Milani fu un convinto assertore della necessità di emanciparle dall’analfabetismo dilagante, per renderli uomini e cittadini consapevoli e, in ultima fase, candidati alla santità, nella piena realizzazione della dignità umana. Si spiega così la sua fede convinta nell’istituzione scolastica, definita l’ottavo sacramento, concezione che induce a riflettere, visto l’evidente stato di crisi in cui versa oggi l’istruzione pubblica. Indispensabile recuperare quindi la frattura tra la scuola e la vita reale, affinchè l’insegnamento non costituisca flatus vocis, ma recuperi la sua finalità di formare uomini e cittadini. Primari in questa ottica il ruolo e la responsabilità del docente, chiamato ad una missione educativa fondamentale per la collettività, in cui l’educazione linguistica, lungi dall’essere una disciplina asettica e tecnica, diventa strumento formativo del pensiero critico e della coscienza democratica.

Concluso l’intervento della professoressa Castiglione, l’incontro è stato arricchito dai contributi dei docenti presenti, che hanno animato un sentito dibattito, moderato dal Dirigente Parisi.