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E’ deceduto l’Agostiniano Scalzo Luigi Bernetti vescovo nel Brasile (1934-2017)

Carmelo Barba

E’ deceduto l’Agostiniano Scalzo Luigi Bernetti vescovo nel Brasile (1934-2017)

Dom, 29/10/2017 - 07:00

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(a cura di Padre Mario Genco)  L’11 agosto 2017 in Brasile alle ore 18 locali a Bom Jardim nello stato di Rio de Janeiro è morto all’età di 83 anni Mons. Luigi Bernetti, vescovo agostiniano scalzo. Ogni volta che veniva in Italia per le vacanze faceva una visita ai conventi di Sicilia e più di una volta è venuto a Mussomeli per visitare il Santuario della Madonna dei Miracoli, le famiglie che avevano adottato dei bambini brasiliani e le madrine delle vocazioni agostiniane brasiliane.

Dopo 158 anni (1838-1996) l’Ordine degli Agostiniani Scalzi ha avuto un altro Vescovo nella sua storia plurisecolare. Gli Agostiniani Scalzi ai tre voti di povertà, castità, obbedienza hanno aggiunto un quarto: L’umiltà, che consiste a non ambire cariche all’interno dell’Ordine e anche all’esterno, nella Chiesa. La S. Sede ha dispensato da questo voto i Vescovi agostiniani scalzi.

Mons. Luigi Bernetti è nato a Torchiaro, frazione del comune di Ponzano di Fermo nelle Marche il 24 marzo 1934. Dopo aver compiuto il corso delle elementari nel suo pase natio, ha frequentato l’aspirantato ed il noviziato degli Agostiniani Scalzi a Fermo; e a Palermo ha frequentato il liceo classico-filosofico presso il collegio “Missioni Estere”, dei Frati Minori Conventuali; ivi ha iniziato anche il corso di teologia, che ha completato nel seminario arcivescovile di Fermo. Il 25 marzo 1955 ha emesso la professione religiosa, nell’Ordine degli Agostiniani Scalzi, e il 1° giugno 1958 ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale. Ha conseguito la licenza in teologia presso l’Università Lateranense in Roma. Inviato in Brasile  nel 1961, ha svolto il suo ministero come Superiore Religioso e Parroco nella parrocchia “Santa Rita dos Impossíveis”, arcidiocesi di São Sebastião do Rio de Janeiro; in Bom Jardim, diocesi di Nova Friburgo; nella parrocchia “Nossa Senhora Aparecida” a Ouro Verde do Oeste, diocesi di Toledo; nella parrocchia “Santa Terezinha” in Ampère, diocesi di Palmas-Francisco Beltrão. È stato anche Rettore del seminario minore del suo Ordine a Rio de Janeiro e Superiore degli Agostiniani Scalzi per il Brasile.
A Nova Friburgo (Brasile), presso la Facoltà di Filosofia “Santa Dorotéia”, ha conseguito anche la licenza in pedagogia ed orientamento educazionale. Ha insegnato nel nostro Ginnasio parificato di Bom Jardim.  Ha ricoperto l’ufficio di Delegato dal 1976 al 1988.

  1. Luigi Bernetti il 12 giugno 1996 è stato nominato Vescovo titolare di Rufiniana e Ausiliare di Palmas – Francisco Beltrão, ed ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 25 agosto successivo. Il 2 febbraio 2005 da Papa Giovanni Paolo II l’ha nominato 3° Vescovo della Diocesi di Apucarana nello stato del Paranà. Si è ritirato per motivi di salute l’8 luglio 2009. Colpito dal morbo di Alzheimer è stato assistito amorevolmente dalla Diocesi e dai confratelli del Brasile.

L’Ordine degli Agostiniani Scalzi ha avuto pochi vescovi perché come già detto, professa un quarto voto, quello dell’umiltà che consiste a non ambire a cariche ecclesiastiche.

I VESCOVI AGOSTINIANI SCALZI

  1. Celestino Laboni di S.Guglielmo (1638-1728)

Nacque a Rossano (Cosenza) da Giuseppe e Giulia Pietra, di nobile famiglia. All’età di 16 anni, rinunziando alle attrattive del mondo, donò la sua vita al Signore vestendo l’abito degli agostiniani scalzi. Si distinse per integrità ed innocenza di vita, svolgendo egregiamente numerosi incarichi nell’Ordine. Il 17 settembre 1679 da Clemente X fu nominato vescovo della diocesi di Monte Marano (unita nel 1818 a quello di Nusco, in provincia di Avellino), e svolse il suo ministero per cinquant’anni “con rara equità e insaziabile carità”. Curò molto la predicazione e la catechesi al popolo e organizzò l’assistenza ai poveri, pronto a vendere i vasi sacri per sfamarli. Svolse un ruolo di primo piano nei numerosi concili e sinodi, celebrati in quel periodo. Restaurò e abbellì con opere d’arte la cattedrale e il palazzo vescovile. Fu caro amico del cinquant’anni di laborioso servizio episcopale, il 30 marzo 1720. Le sue ossa riposano nel monumentale tempio napoletano di S. Maria della Verità.

  1. Lorenzo Nicola Greuter di S. Francesco (1658-1701)

Nacque a Roma il 4 dicembre 1658 da Lorenzo e Francesca Morelli, di nobile famiglia tedesco-ungherese, e fu battezzato nella parrocchia di S. Maria del Popolo. Entrò negli Agostiniani Scalzi ed emise la professione solenne il 26 aprile 1678. Dotato di grande cultura letteraria, scientifica e teologica, fu consigliere e teologo di Cosimo III, granduca di Toscana. Scrisse diverse opere, fra cui: L’Apocalisse decifrata; Theatrum bibliorumo (2 volumi); Theologia scholastica; L’idea del monachesimo; Convito del divino amore; Lo studente, reso pratico in ogni sorta di scienze; Li sacri momenti dell’anima. Fu provinciale della Provincia romana e Commissario generale dell’Ordine. Nel 1693, per decisione di Innocenzo XII, passò fra i monaci silvestrini dell’Ordine di S. Benedetto. Il 21 novembre 1697 fu creato vescovo di Vieste (Manfredonia) dallo stesso Pontefice. Resse questa diocesi fino alla morte, avvenuta il 14 luglio 1701.

  1. Ilario Costa di Gesù (1696-1754)

Nacque a Pessineto (TO) IL 2 settembre 1696 dalla nobile famiglia dei Costa di Usseglio. Nel 1714 entrò in noviziato fra gli agostiniani scalzi e nel 1715 emise la professione religiosa nel convento di S. Carlo in Torino. Frequentò con grande zelo gli studi umanistici, di filosofia e teologia nello studentato del nostro convento di S. Carlo in Torino, con l’uffico di lettore di filosofia.

Attratto dallo slancio missionario verso i popoli dell’Oriente, nel 1723 si rese disponibile per le missioni asiatiche. Fu inviato in Tonchino, insieme al milanese P. Giovanni Francesco di S. Giuseppe. I due missionari partirono da Torino il 1 novembre 1721 alla volta di Ostenda, ove si imbarcarono il 5 febbraio 1722, e giunsero a Canton il 15 agosto. Da qui il P. Ilario partì insieme a P. Gian Francesco di S. Giuseppe e P. Gian Francesco di S. Gregorio alla volta del Tonchino, ma la barca naufragò nel golfo del Tonchino il 13 dicembre 1723; si salvò soltanto il P. Ilario su un isolotto disabitato. Il 4 dicembre 1730, dopo una indefessa opera missionaria nel Vicariato orientale e occidentale del Vietnam, fu nominato da Clemente XII Visitatore e Commissario Apostolico del Tonchino occidentale, e poi nel 1734 fu nominato Vicario generale anche del Tonchino orientale. Il 1 ottobre 1735 fu eletto vescovo coadiutore di Mons. Nisseno, Tommaso da Sestri OP, col titolo di Corico di Cilicia, e il 4 novembre successivo fu consacrato vescovo. Proseguì nel suo apostolato visitando più volte tutte le comunità cristiane e lavorando per l’unione fra i missionari dei diversi ordini religiosi. Nel 1746 fu nominato Vicario generale anche del Tonchino orientale. Il 1 ottobre 1735 fu eletto vescovo coadiutore di Mons. Nisseno, Tommaso da Sestri OP, col titolo di Corico di Cilicia, e il 4 novembre successivo fu consacrato vescovo. Proseguì nel suo apostolato visitando più volte tutte le comunità cristiane e lavorando per l’unione fra i missionari dei diversi ordini religiosi. Nel 1746 fu nominato Delegato e Visitatore apostolico della Cocincina, Ciampa e Cambogia, e vi compì una missione che durò un anno. Costruì un seminario per la formazione degli agostiniani scalzi e riuscì ad ordinare alcuni sacerdoti. Nel giugno-luglio 1753 celebrò il secondo Sinodo Tonchinese. Morì in Luc-Thuij-Ka il 31 marzo 1754, dopo anni di missione.

  1. Giovanni Damasceno Salustri della SS. Concezione (1727-1778)

Nacque a Roma il 26 dicembre 1727; entrò fra gli agostiniani scalzi della Provincia romana  nel 1743 ed emise i voti solenni il 15 dicembre 1744 nel convento di S. Nicola da Tolentino (Roma). Fu ordinato sacerdote il 19 dicembre 1750 e si dedicò all’insegnamento come lettore di filosofia e teologia. Ben presto decise di dedicare la sua vita  alle missioni nella Cina, predicando con fervore il Regno di Dio. Giunse a Pechino il 9 aprile 1762, dove lavorò per molti anni godendo la stima dell’imperatore, presso il quale esercitava la professione di pittore e suonatore di flauto. Venne eletto vescovo di Pechino da Pio VI il 10 luglio 1778, in un momento particolarmente travagliato della missione a causa della soppressione dell’Ordine dei Gesuiti. Morì il 24 settembre del 1781.

  1. Giovanni Giuseppe Danisi della Croce (1740-1820)

Nacque a Castellaneta (Taranto) il 23 marzo 1740 da Nicola e Agata Mari. Con suo fratello, il futuro P. Ignazio della Croce – celebre scrittore, professore all’università di Napoli e fondatore dell’Accademia Aletina – entrò a far parte della comunità degli agostiniani scalzi di Napoli. Fu lettore di filosofia  e teologia, esaminatore pro sinodale, per tre volte Provinciale della Provincia napoletana e Commissario generale dell’Ordine. Su proposta di Ferdinando IV, re di Napoli, Pio VI lo nominò vescovo di Gallipoli (Puglia) il 27 febbraio 1792; fu consacrato a Roma il 4 marzo 1792. Nel 1806, in seguito all’invasione francese, fu incarcerato per otto mesi per motivi religiosi e politici. Spese tutta la sua vita per il bene  dei fedeli, , soprattutto dei poveri. Morì il 13 marzo 1820.

  1. Pietro Paolo Presicce di S. Oronzio (1763-1838)

Nacque a Nereto (Teramo) il 7 giugno 1763. Entrò in noviziato nella Provincia napoletana degli agostiniani scalzi all’età di 15 anni. Anch’egli fu professore di teologia, esaminatore pro sinodale dell’archidiocesi di Napoli e Provinciale della Provincia napoletana. Fu eletto vescovo di Tricarico (Basilicata) il 12 marzo 1819 e consacrato il 12 aprile dello stesso anno. Si prodigò molto per rientrare in possesso e restaurare il palazzo vescovile e il seminario, confiscati dai fautori delle nuove democrazie liberali. Morì a Napoli il 12 gennaio 1838.  (P. Giorgio Mazurkiewicz, Presenza Agostiniana, settembre-ottobre 1996 pp. 31-35)

 P. Luigi Bernetti dei Sacri Cuori (1934-2017)

Altri Agostiniani Scalzi hanno rinunziato all’Episcopato come:

Ven. P. Elia da Gesù e Maria di Marsala (TP) (1631-1710) Fu anche designato contro la sua volontà Vescovo di Mazara del Vallo (TP)

Ven. P. Fortunato dell’Addolorata (1714-1786) Il Marchese De Gregorio, divenuto ambasciatore del re di Spagna presso la Repubblica di Venezia, propone al suo Monarca di suggerire al Papa di nominarlo Patriarca di Venezia. P. Fortunato subito declina l’incarico.