30 OTTOBRE 1960, NASCE A LANÚS DIEGO ARMANDO MARADONA. PER ALCUNI SEMPLICEMENTE DIEGO, PER ALTRI EL DIEZ, PER MOLTI ADDIRITTURA D10S.
Un santo Diego non lo è mai stato, in campo e fuori. Anche quando aveva la sfera ai piedi, nel momento in cui Maradona era semplicemente Dieguito, un ragazzo con la gioia di correre dietro a quell’ammasso di cuoio bianco e nero, di tanto in tanto il suo volto un po’ indio si corrucciava. E a volte si chiudeva la vena. Ma in un mondo in cui il VAR era una pia speranza di pochi e i cartellini venivano tirati fuori molto più di rado, era una questione di sopravvivenza. Anche se poi, alla fine, di eccessi in campo (almeno negativi) se ne ricordano davvero pochi.
Angelo e diavolo, santo e peccatore. Capace di numeri incredibili con una naturalezza forse mai più riscontrata su un campo da calcio, ma sempre incentivata da uno spirito ribelle che non è venuto a mancare neanche nei momenti più bui. Impossibile? Non è una parola che rientra nel vocabolario di Diego. Se ci fosse stata, non avremmo potuto assistere ad alcune delle pagine più affascinanti, nel bene e nel male, della storia del pallone. Si può segnare di mano agli odiati rivali inglesi in un quarto di finale mondiale e passarla liscia? In teoria è difficile… Come è difficile, se non davvero impossibile, decidere pochi minuti dopo di dribblare tutta la squadra avversaria partendo dalla propria metà campo e depositare la palla in rete. Come a legittimare la bontà del peccato precedente attraverso un miracolo.
E allora che si affollino gli altari votivi, che si renda lode al mito, alla leggenda. Trenta ottobre, celebriamo Diego Maradona da Lanùs, santo patrono dei Diez di tutto il mondo. E per sempre unico ed inimitabile D10s. (di Francesco Cavallini, fonte il posticipo.it)