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Regionali, Giovanni Ruvolo: “i cittadini temono bluf pilotati per la riesumazione delle vecchie logiche politiche. La candidatura di Micari è un antidoto”

Redazione

Regionali, Giovanni Ruvolo: “i cittadini temono bluf pilotati per la riesumazione delle vecchie logiche politiche. La candidatura di Micari è un antidoto”

Dom, 10/09/2017 - 11:56

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Il rito che si sta consumando in queste ultime settimane, tra proposte, offerte, rinunce e
strattonamenti, nulla ha a che vedere con quanto i cittadini di una terra martoriata come la nostra reclamano a gran voce. La parola magica da tutti invocata è “Civismo”: ne esistono di destra, di sinistra, di centro, di lato, di sopra e di sotto, ma nessuno di quelli sin qui apparsi sulla scena mediatica ha reale valore di proposta politica di sistema. Le modalità finora seguite nella selezione dei possibili governatori, sono invece distanti e contrapposte da quelle propugnate dal civismo politico e vanno corrette, se lo si vuole. Di questo si sono accorti i cittadini, che assistono con delusione e scoramento e temono un “bluff pilotato” per la riesumazione delle vecchie logiche politiche.
L’etichetta “civico” non è un vessillo fittizio, nè può essere usato per una deriva populista o un camuffamento di false novità, ma è un metodo che pretende uno stile e comportamenti coerenti e consequenziali rispetto al dibattito sui temi che interessano la Sicilia e i suoi cittadini (tanti e scomodi: dalla sanità alla gestione dei rifiuti; dallo sviluppo economico all’abbandono delle aree interne; dal diritto allo studio alla viabilità sostenibile; ecc.). La tensione ideale del civismo nasce dal confronto profondo e problematizzante da un lato con le mille risorse e potenzialità e dall’altro con gli innumerevoli nodi irrisolti dell’Amministrazione regionale, le cui cause sono antiche e le cui medicine potrebbero essere mal digerite. Un’azione coraggiosa, e a mio modo di vedere irrinunciabile, dovrebbe portare al coinvolgimento diffuso, sistematico e armonico delle esperienze civiche, di governo e non, della Regione: in quest’ambito il Polo Civico di Caltanissetta ne è una chiara rappresentazione. La presenza di forze realmente civiche all’interno di un unico movimento regionale è motivata dalla volontà di fornire un credibile profilo di novità alla proposta incarnata dalla candidatura del prof. Fabrizio Micari, altrimenti non giustificabile se non a parole come tale.
La democrazia partecipativa ha come sostanza il fatto che il cittadino non si limiti a delegare, ma sia compartecipe nelle decisioni per la gestione politico-amministrativa dei territori. Questo è ciò che intendiamo per civismo politico: il coinvolgimcnto di persone credibili, con programmi seri e concreti, che siano realmente espressione dei territori, rinnegando la distorta convinzione che occorra l’uomo solo al comando. La nascita del “Movimento civico dei Territori” non deverispondere ad esigenze individualistiche ma alla sollecitazione di tanti cittadini che, talvolta, pur criticando, comprendono la solitudine nella quale vengono spesso lasciate le rappresentanze amministrative locali. Saranno le comunità territoriali ad indicare le priorità utili alla crescita dei territori, in un sistema di partecipazione condivisa, unico vero antidoto al malgoverno dei potentati politici.
La candidatura di Micari parte da questi presupposti soltanto se chiama a raccolta in un organizzato Movimento politico, rappresentativo delle diverse realtà territoriali, tutti i cittadini che vogliono essere protagonisti reali del proprio futuro.
Quindi, la sfida sarà duplice: sapere elaborare un programma elettorale convincente e concreto e, in vista delle scadenze nazionali, fare partire dalla Sicilia una vera rivoluzione civile che sappia infrangere i vecchi schemi della politica mettendo insieme in un’unica area civica la società civile e tutte quelle figure di alto spessore morale che, seppur lontane dalla politica, hanno lavorato in diversi ambiti per il bene del nostro paese.
Giovanni Ruvolo