Salute

Mussomeli, tante insidie nelle strade disastrate del Vallone

Carmelo Barba

Mussomeli, tante insidie nelle strade disastrate del Vallone

Mar, 19/09/2017 - 12:47

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MUSSOMELI -. (di Roberto Mistretta) Bisogna percorrerle le strade di questo spicchio di provincia per toccare con mano il totale fallimento della politica che il prossimo 5 novembre, col vestito delle buone occasioni e la memoria corta, si presenterà agli elettori per conquistare un posto al solo nel nuovo panorama regionale.
Il fallimento della politica e degli uffici ad essa collegati i cui funzionari e tirapiedi sono profumatamente pagati per assicurare il benessere dei cittadini.
Bisogna salire sugli autobus che ogni giorno utilizzano gli studenti pendolari per raggiungere le scuole superiori di Mussomeli, o su auto e ambulanze a servizio degli ammalati bisognosi di cure per capire fino in fondo quanto disastrosa sia la viabilità nel Vallone e di conseguenza quanto nefasta sia stata l’azione politica da queste parti, dove la totale mancanza di manutenzione delle strade provinciali è uno scandalo che grida vergogna.
O guidare avanti e indietro da Mussomeli a Caltanissetta per capire che quaggiù, dove di viabilità si parla da trent’anni, le vuote parole sono smentite da strade/mulattiere che neppure nel terzo mondo.
Mussomeli, pomposamente definita la capitale del Vallone, coi suoi servizi e le sue strutture, rappresenta l’epicentro di riferimento per i vari paesini del Vallone. E sempre più spesso, sia per la presenza di supermercati anche a carattere europeo e di pub, richiama anche acquirenti e giovani dal circondario. Ebbene, se già oggi le strade di collegamento sono uno scandalo che dovrebbe fare arrossire di vergogna chi occupa ruoli istituzionali a livello politico, con l’arrivo del prossimo inverno diventeranno autentiche trappole.
Prendiamo la Mussomeli-Villalba, 20 km di tracciato che diventa insidiosissimo pochi km dopo avere lasciato la cittadina manfredonica. In piena curva gli avvallamenti sono degni delle montagne russe. Tonnellate di ex fanghiglia cotta da sole, aspetta ancora di essere rimossa dopo contrada Fiumicello. Ma il peggio si registra poco prima di Polizzello, tant’è che un cartello avverte, che di strada dissestata trattasi.
Ma va!
E qui si tocca l’apoteosi dello sfacelo: per centinaia di metri, la strada è segnata da una lingua di frattura con conseguente avvallamento che prelude a rovinosissime frane. Buche e dossi, assenza totale della linea spartitraffico (ormai invisibile) e di guardrail con catarifrangenti, bordi invasi da spinacce, nessuna illuminazione. E frane a go go.
Si può continuare a vivere con questo gap infrastrutturale nel 2017? Con quale faccia la politica si potrà presentare ai residenti in questa terra di frontiera?
Negli ultimi vent’anni è stata chiusa più e più volte la provinciale per Caltanissetta, costringendo pendolari e quant’altri a lunghi giri da Mappa o addirittura ad avventurarsi sul fiume. E se raggiungere il capoluogo di provincia è sempre avventuroso, anche raggiungere la Ss 189 Pa-Ag dal Tumarrano è problematico (frane a go a go anche qui), con la nuova strada di collegamento costata fior di milioni di euro ma vergognosamente chiusa subito dopo la sua apertura. Anche le altre strade provinciali sono da dimenticare, vedi la strada per Sutera chiusa e poi riaperta dopo proteste e provvedimenti tampone. Così come è letteralmente bombardata quella per Bompensiere-Milena- Montedoro. E ci fermiamo qui. Invero da tempo stati annunciati prossimi interventi sulla viabilità isolana ma finora agli annunci di cui i politici sono maestri, non sono seguiti fatti concreti. Vuoi vedere che le regionali alle porte…

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