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Caltanissetta, black-out al carcere: nota dell’O.S.A.P.P.

Redazione

Caltanissetta, black-out al carcere: nota dell’O.S.A.P.P.

Lun, 25/09/2017 - 18:33

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CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. La Segreteria Regionale dell’O.S.A.P.P. ha inviato una nota di protesta al Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Sicilia di Palermo Dr. Gianfranco DE GESU, rappresentando quanto accaduto presso la Casa Circondariale di Caltanissetta la sera di Sabato 23 settembre 2017 la scrivente Segreteria Regionale non può sottacere ad un fatto di inaudita “disavventura” del personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso la C.C. di Caltanissetta.”

“L’Istituto Penitenziario di Caltanissetta, nel quale la Polizia Penitenziaria ha in custodia detenuti di diversi circuiti, media sicurezza, alta sicurezza e persino collaboratori di Giustizia, è un vero colabrodo. E assolutamente assurdo che per burocratismi inutili o, peggio ancora, per disinteresse nella gestione della sicurezza possono accadere fatti che mettono in serio pericolo la sicurezza del personale e dell’intera collettività.

Alle 20,00 circa di sabato 23 u.s. la cittadinanza che gravita attorno alla Casa Circondariale di Caltanissetta e i passanti sono stati attratti dai rumori assordanti provenienti dall’interno dell’stituto Penitenziario che, peraltro, si presentava totalmente al buio. Sistemi di sicurezza obsoleti, sistemi di autogestione inefficienti e totale disinteresse nel mantenere efficiente ogni qualsiasi strumento per l’eventuale criticità, hanno permesso che l’istituto penitenziario di Caltanissetta restasse al buio per più di due ore mettendo in ginocchio la sicurezza.

Grazie all’intervento del personale di Polizia Penitenziaria in servizio è stato possibile procedere al richiamo delle altre forze di Polizia per un immediato controllo esterno e, ancora, all’apporto di Poliziotti Penitenziari liberi dal servizio che hanno dato man forte all’esigua forza in servizio, tutto si è risolto nel modo migliore, riportato alla calma i detenuti e scongiurando pericoli.

Proprio giorno 23 u.s., presso la Casa Circondariale di Caltanissetta è stato festeggiato il Bicentenario del Corpo di Polizia Penitenziaria e, forse per questo importante impegno, i Dirigenti e i Funzionari non hanno avuto la possibilità di porre attenzione sulle reali necessità del carcere e dello stesso personale.”

“Siamo fortemente amareggiati, scrive DI PRIMA Segretario Regionale dell’O.S.A.P.P., del disinteresse che da un periodo a questa parte vige nella Casa Circondariale di Caltanissetta, il totale abbandono del personale di Polizia Penitenziaria e la mancata attenzione nella gestione degli strumenti necessari per garantire la sicurezza dell’Istituto, del personale e della collettività.

Tutto l’abbandono e la disorganizzazione è stata determinata da una scelta scellerata di organizzazione del lavoro fatta senza tenere conto delle reali necessità organizzative, delle reali necessità dell’istituto, sottovalutando il reale pericolo che corre il personale di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Caltanissetta.

Il personale di Polizia Penitenziaria che dovrebbe dare vita alla Manutenzione Ordinaria dei Fabbricati, è accorpata ad altri servizi che quotidianamente li vede impegnati e distolti dalle più importanti e necessarie attività per l’Istituto.”

“Ribadiamo con forza, aggiunge DI PRIMA, che riteniamo responsabili del completo abbandono dell’Istituto, sia i Dirigenti che i Funzionari del Corpo di Polizia Penitenziaria che hanno dimostrato di tenere più all’apparenza che alla sostanza, i quali non potevano non sapere che i sistemi di autocontrollo, di sicurezza e di collegamento con le altre forze di polizia non erano funzionanti.

Questa O.S. ritiene, come giustamente richiesto dai vertici dell’Amministrazione, si sono abbondantemente impegnati per la della festa ma non hanno saputo prevenire, dando inequivocabili indicazioni, essendo loro stessi conoscitori del difetto strumentale, al fine di evitare ciò che è accaduto e che avrebbe potuto riportare gravi danni.

Al Provveditore, è stato ribadito, nella nota, che la responsabilità di quanto accaduto deve essere divisa equamente tra i soggetti primari dell’Istituto, Dirigenti e Funzionari, e i responsabili dell’Ufficio Tecnico del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria che ha, per ultimo in ordine di tempo, seguito i lavori di istallazione della video sorveglianza interna che risulterebbe carente di sistema di controllo e autonomia, necessari per la continuità di controllo elettronico.”

Conclude Di Prima, “per l’ennesima volta, Le chiediamo un intervento ispettivo e di verifica delle questioni sino ad oggi segnalate, – Carenza di personale, carenze strutturali, assenza di Funzionari in modo continuativo e organizzazione del lavoro-, dando le giuste risposte alla scrivente segreteria regionale, caso contrario saremo indirizzati a proclamare azioni di protesta pubblica.”