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Vallelunga, Pelagalli auspica all’opposizione “atteggiamenti più pacati e sereni”

Carmelo Barba

Vallelunga, Pelagalli auspica all’opposizione “atteggiamenti più pacati e sereni”

Mer, 26/07/2017 - 07:15

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VALLELUNGA PRATAMENO – Il primo cittadino Tommaso Pelagalli replica ancora all’opposizione sui migranti con una sua nota che pubblichiamo;
“ Mio malgrado, ma me ne corre obbligo, mi vedo costretto a replicare a quanto asserito dal gruppo di opposizione nel recente articolo pubblicato su organo di stampa.
Si legge, infatti, che l’affermazione a me riferita è stata pronunciata dal Sindaco di Villalba in seno ad una seduta del proprio consiglio comunale tenutasi in data 10 maggio 2017.
L’opposizione, quindi, precisa e conferma che la frase è stata riferita da un altro Sindaco, in un altro contesto.
Domanda: ma se l’opposizione sapeva fin dal principio che la frase non era stata proferita dal sottoscritto per quale ragione allora me ne ha attribuito la certa paternità?
Dobbiamo, quindi, desumere che per l’opposizione qualsiasi affermazione che qualcuno faccia sul conto di altri è verità assoluta.
L’opposizione, comunque, nel post pubblicato sul proprio profilo f.b. ha testualmente dichiarato di aver appreso che il sottoscritto “ha dato disponibilità al Prefetto di aderire al progetto”.
Quale progetto?
Forse l’opposizione è a conoscenza che il Comune di Vallelunga si è fatto promotore presso qualche associazione al fine di presentare un progetto Sprar ad insaputa di tutti?
La risposta a quanto riferito dal Sindaco di Villalba sul mio conto l’ha fornita il medesimo nel corso del Consiglio Comunale tenutosi lo scorso 13 luglio 2017 a cui rimando ogni interessato lettore non essendo mia abitudine commentare pubblicamente quello che dicono gli altri.
L’opposizione, sul punto, che si rammarica che lo scrivente non abbia “prontamente” smentito quanto affermato dal Sindaco di Villalba si rammarichi, piuttosto, di aver agito nei miei confronti e nei confronti dei cittadini in maniera scorretta sia per non aver indicato la fonte da cui era stata appresa la “notitia criminis” (chiunque, infatti, poteva aver pronunciato quella frase e in qualsivoglia contesto) sia perché le più elementari regole dell’etica politica e del comune buon senso avrebbero dovuto indurli a chiedermene preventivamente conto, stante l’intrapreso comune percorso.
Nella speranza che su questa storia si ponga la parola fine, invito l’opposizione a rivedere e rivalutare quanto sinora inopinatamente ed ingiustificatamente affermato sul mio conto e, al di là di tutte le inutili e speculative argomentazioni infelicemente coltivate sull’argomento, riservi, per le evenienze future, atteggiamenti più pacati e sereni e più consoni all’edificazione dei rapporti e del dialogo”.