Salute

Operazione “Ghost Rider”, a Ribera 34 denunciati tra medici ed infermieri: spesa con l’ambulanza e finte visite fiscali

Redazione

Operazione “Ghost Rider”, a Ribera 34 denunciati tra medici ed infermieri: spesa con l’ambulanza e finte visite fiscali

Mar, 11/07/2017 - 11:49

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La Guardia di Finanza di Sciacca ha denunciato per reati legati all’assenteismo 34 tra medici, infermieri e ausiliari sanitari dell’Ospedale “Fratelli Parlapiano” di Ribera, in provincia di Agrigento. Quattro degli indagati sono anche consiglieri comunali in alcuni comuni dell’agrigentino.

RIBERA – La spesa anche con l’ambulanza del 118. E finte visite fiscali. Numerose e gravi le violazioni accertate nell’indagine culminata nell’operazione anti assenteismo “Ghost rider” della Guardia di finanza in provincia di Agrigento. Sono 34 i denunciati, tra medici, infermieri e ausiliari dell’ospedale “Parlapiano di Ribera“. Le fiamme gialle di Sciacca, nel dettaglio, hanno eseguito la misura cautelare dell’obbligo di firma per sette persone e notificato ventisette provvedimenti di conclusione delle indagini. I reati contestati sono truffa ai danni di un ente pubblico e in alcuni casi il peculato, l’interruzione di pubblico servizio, nonche’ false certificazioni. Tra gli indagati, quattro sono consiglieri comunali in vari centri dell’Agrigentino.
Anomalie sono state riscontrate in particolare tra il personale addetto al servizio del 118: interi equipaggi in servizio di pronta reperibilita’ si allontanavano periodicamente con mezzi propri e addirittura con l’autoambulanza in loro dotazione, per sbrigare faccende private, come l’acquisto di frutta e verdura, distogliendo il mezzo e l’equipaggio dal servizio di emergenza.

L’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Sciacca ha tratto origine da una attivita’ informativa in materia di assenteismo di pubblici dipendenti svolta nella parte occidentale della provincia, che aveva subito evidenziato il caso del nosocomio di Ribera. I finanzieri di Sciacca, agli ordini del capitano Luigi Carluccio, hanno accertato un vero e proprio sistema caratterizzato dalla continua falsificazione dell’attestazione circa la propria presenza sul posto di lavoro.
Documentata la timbratura “cumulativa” dei cartellini in grado di coprire l’abituale allontanamento di dipendenti e dirigenti medici per tornare o rimanere a casa propria o, ancora, dedicarsi ad altri impegni personali o familiari. Una dipendente, a esempio, abitualmente andava a fare spese durante l’orario di ufficio; un’altra si recava spesso dal parrucchiere. Emblematico anche il caso del personale impegnato nell’esecuzione delle visite fiscali: alcuni dei medici responsabili del servizio si limitavano a compilare il referto della visita richiesta senza nei fatti eseguirla, maturando peraltro indebitamente il diritto alle indennita’ previste per le visite mediche domiciliari.