Salute

Opere Compensative S.S. 640: le osservazioni di Carlo Giarratano e Andrea Milazzo su documento Amministrazione Ruvolo

Redazione

Opere Compensative S.S. 640: le osservazioni di Carlo Giarratano e Andrea Milazzo su documento Amministrazione Ruvolo

Mar, 02/05/2017 - 15:03

Condividi su:

Riceviamo e pubblichiamo – In ragione del passato ruolo di amministratori, alcuni Consiglieri Comunali hanno portato alla nostra attenzione un documento sul tema delle opere compensative della S.S.640, presentato dall’Amministrazione Ruvolo alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi Consiliari. Intendiamo con il presente intervento, come già trasparentemente fatto in passato, rendere pubblico il nostro alternativo punto di vista per uno schietto confronto su un tema di interesse vitale per la nostra Città.

Dalla lettura dell’atto si conferma, la sostanziale diversità di approccio seguito dell’amministrazione attuale, rispetto al nostra, sul metodo utilizzato per determinare il quantum delle opere compensative da richiedere all’A.N.A.S.. L’amministrazione Ruvolo fonda infatti, le proprie richieste sulle somme disponibili nel progetto approvato con Decreto CIPE nel 2009 che finanziò l’opera, ritenendolo unico riferimento ammissibile, indipendentemente dalla reale misura dei danni e disagi patiti dalla collettività in conseguenza della realizzazione dell’opera. Ricordiamo, per altro, che tale provvedimento derubricò le opere compensative richieste dal Consiglio Comunale del 2008 durante l’amministrazione Messana, a mere raccomandazioni senza copertura finanziaria, vanificando così le legittime richieste della Città.

In tale chiave di lettura, l’iter logico dell’attuale amministrazione andrebbe in crisi, laddove insufficienti quantificazioni degli oneri finanziari per compensazioni, in illo tempore “concessi” dal CIPE (e quindi dall’ANAS) per il nostro territorio, dovessero risultare inadeguate agli effetti negativi realmente indotti.

Ribadiamo, pertanto, la non condivisione di tale approccio, in quanto riduttivo, subordinato e non rispecchiante i legittimi interessi del territorio. Nel contradditorio tra A.N.A.S. e l’amministrazione Campisi, fondammo, invece, le pretese sul principio civilistico che il quantum dovesse proporzionalmente indennizzare la collettività dai disagi e danni effettivamente subiti. Pensiamo, ad esempio, all’interruzione, da quasi tre anni, del raccordo di collegamento con la A 19. Il Contraente Generale si è evidentemente discostato dal principio del Neminem laedere, nei confronti della collettività nissena, e ciò deve essere oggetto della dovuta attenzione da parte del Comune.

L’art. 1 dello Statuto Comunale predefinisce, infatti, l’Istituzione Comunale nel ruolo di garante degli interessi dei cittadini, relativi alla qualità della vita, della mobilità, dell’assetto del territorio, dell’economia, rispetto ai quali i lavori del raddoppio integrano evidenti criticità.

A tale indirizzo a suo tempo assunto, (inizialmente anche dall’Amministrazione Ruvolo), hanno aderito due Consigli Comunali. Infatti, nelle sedute del 14.1.2014 (il passato), del 10.11.2014 (l’attuale), e più recentemente nella mozione della Commissione Consiliare Trasparenza del 26.9.2016, si sono affrontati i temi dei ritardi del cantiere, dei disagi alla circolazione ed all’economia locale, e del mancato rispetto degli accordi stabiliti nel verbale di riunione del 20.3.2014, nonché della necessità di puntuale controllo da parte dell’amministrazione su tali aspetti, e la quantificazione e rivendicazione delle legittime pretese conseguenti. Inspiegabilmente nessun richiamo vi è di detti atti nel documento oggi presentato dall’amministrazione Ruvolo. Non un cenno a quantificazioni di danni, più volte richieste e pubblicamente annunciate anche da Consiglieri Comunali di maggioranza.

Le passate attività oggi pretermesse nel documento di Ruvolo, forse per distrazione o forse per discordanza di indirizzo, (la direttiva 12480-2012, gli indirizzi del Consiglio Comunale, la perentoria nota 71346 del 2.12.2013), portarono A.N.A.S. a riconsiderare il diritto del Comune di Caltanissetta al ristoro per i danni e disagi patiti, conducendola alla sottoscrizione dell’accordo del 20 marzo 2014 nel quale, in solido al Contraente Generale, si impegnava nei confronti della Città di Caltanissetta, entro il giugno del 2014, a dare inizio all’iter per la realizzazione delle opere di compensazione richieste, presentando gli studi dei progetti dei raccordi di collegamento tra la Via Romita, Via Rochester e attuale tracciato S.S. 640, dello svincolo su Via Pietro Leone per la Cittadella Giudiziaria e dello svincolo S.S. 122, Stazione di Caltanissetta Xirbi, Chiesa di Santo Spirito. Dette opere, giova precisare, “strumentali” all’infrastruttura, interverrebbero a “sanare” un grave vulnus del progetto definitivo ed esecutivo, che per lontane scelte politiche intervenute in sede di progettazione definitiva, oggi rivelatesi inattuali e penalizzanti, ha previsto la modifica del tracciato del progetto preliminare (che ricalcava l’esistente), distanziandosi dal nucleo urbano di Caltanissetta, anche adottando soluzioni costose (realizzazione di due lunghissime gallerie). Riteniamo ancora che gli svincoli e raccordi richiesti nel verbale da noi sottoscritto il 20.3.2014, con la condivisione del Consiglio Comunale e la Deputazione Regionale, ricostituiscono il giusto rapporto con la Città e con il nucleo storico, riqualificando l’attuale tracciato come una circonvallazione.

Detto accordo, con eccezione dello svincolo di Via Pietro Leone viene (finalmente e tardivamente) parzialmente riconosciuto dall’attuale Amministrazione, ma a causa del ritardo accumulato, serie ipoteche attuative potrebbero presentarsi sulla necessità di coordinamento dei tempi di realizzazione di dette opere di compensazione, (lavori delle quali già da tempo avrebbero dovuto iniziare rispettando i tempi stabiliti nel verbale del 20.3.2014) con l’avanzata progressione della costruzione del raddoppio. Il documento dell’amministrazione, che dovrebbe garantire tempi rapidissimi, non è di contro connotato, per i motivi anzi detti, dalla forza contrattuale ed autorevolezza necessaria, oltreché inficiato da ormai tre anni di consensuale ritardo che A.N.A.S. ha accumulato nella presentazione della documentazione progettuale già richiesta il 20.3.2014 nel verbale da noi sottoscritto, che dovrebbe, invece essere pronta per la perizia di variante richiesta dall’amministrazione Ruvolo.

E’ pertanto evidente che le richieste nell’odierno documento dell’amministrazione espresse, sugli accordi già chiaramente assunti già tre anni or sono, se non adeguatamente accompagnate della contestazione ad A.N.A.S. del mancato rispetto dei tempi pattuiti e della quantificazione degli oneri per danni al territorio e disagi subiti, potrebbe non solo costituire acquiescenza e desistenza su qualsiasi presente e futura pretesa creditoria, ma addirittura, rimettere in termini il Contraente Generale, legittimandone richieste di proroghe all’esecuzione dell’opera causalmente correlabili dall’”indecisione” del Comune di Caltanissetta purtroppo, negli ultimi quasi tre anni dimostrata.

Tra le istanze riportate nel documento, l’amministrazione formula la richiesta ad A.N.A.S., a titolo di misura compensativa, di redigere il progetto preliminare, definitivo ed esecutivo della messa in sicurezza della discarica di Monte Stretto a valere sui fondi del “Patto per il Sud” per € 11.000.000. In sostanza, stante la presenza di un nuovo e diverso finanziamento, rispetto a quanto originariamente previsto nella delibera CIPE del 2009 nell’ambito del piano di utilizzo delle terre e delle rocce da scavo (e non nelle opere di compensazione), l’amministrazione Ruvolo, rinuncerebbe alle somme stanziate dalla Delibera CIPE nel progetto del raddoppio, destinando ad altre e diverse opere compensative le relative risorse così liberate. Ciò nonostante, secondo un iter argomentativo di non univoca comprensione, chiede ad A.N.A.S., ormai estranea al procedimento, la progettazione, nei tre livelli previsti dalla legge, della predetta opera. Nel merito non può non rilevarsi che la odierna richiesta dell’Amministrazione sarebbe in distonia con quanto dichiarato nell’incontro pubblico del settembre 2016 alla Biblioteca Scarabelli dal portavoce del Contraente Generale Dott. Russo, per il quale, già a quella data sarebbe stato redatto ed addirittura presentato alla Regione il progetto “quasi definitivo” della messa in sicurezza della discarica. Ma andando ad aspetti di interesse per l’auspicato buon esito del procedimento, non si comprende quale rapporto di strumentalità con l’opera stradale conserverebbe ancora, nell’ambito della perizia di variante richiesta dal Comune ad A.N.A.S., (ricordiamo per un’opera stradale) la sola fornitura del servizio di progettazione di una discarica ed un impianto di biogas, (inizialmente esistente per il recapito delle terre e rocce da scavo proveniente dal cantiere), rapporto che invece risulta evidentemente interrotto, dall’utilizzo, da parte del Comune, di una nuova e diversa risorsa finanziaria del “Patto per il Sud”, attivazione della quale esige un nuovo e diverso procedimento.

Va da sè che nell’ambito del finanziamento del “Patto per il Sud” la progettazione oggi richiesta e retribuita ad A.N.A.S. troverebbe ugualmente piena copertura finanziaria, avendo così la richiesta dell’Amministrazione, l’effetto di rinunciare ad opere che invece potremmo veder realizzate con i rilevanti oneri per le attività tecniche (comunque neanche quantificati nel documento) che A.N.A.S., inevitabilmente ci addebiterebbe. Ulteriori interrogativi riguardano altresì le modalità di affidamento di tale servizio di progettazione da parte del Comune di Caltanissetta, il quale esigerebbe una procedura di evidenza pubblica per la selezione di operatori altamente specializzati, data la delicatezza delle problematiche, che invece sarebbe direttamente affidato ad A.N.A.S., azienda che progetta e realizza strade (e non discariche) sulla scorta di scelte politiche, non supportate dagli studi ed atti amministrativi di esclusiva competenza del Responsabile Unico del Procedimento, soggetto, inoltre non individuato nel documento presentato.

In ultimo, in ordine alla realizzazione del Parco Balate, anch’esso, come correttamente indicato nel documento, non opera compensativa, ma inserita nel piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo, si fa riferimento a due progetti. Il primo redatto dal Comune di Caltanissetta ed il secondo dal Contraente Generale. Nel merito non risultano comprensibili le motivazioni politiche e tecniche che lasciano ad A.N.A.S. il potere discrezionale sulla scelta della proposta più economicamente vantaggiosa, quando le opzioni, anche in considerazioni delle delicate problematiche qualitative progettuali e tecniche sull’utilizzo dei terreni da scavo, in siti esistenti, dovrebbe essere oggetto di rigoroso controllo da parte dell’amministrazione ed i suoi uffici.

Riteniamo, più che mai che condotte troppo accomodanti, se pur, siamo certi in buona fede, ed il deficit di chiarezza nell’iter logico adottato dall’amministrazione Ruvolo nelle sue scelte, non giovino al raggiungimento degli obiettivi auspicati, sui quali pesa, un evidente e speriamo non irrecuperabile ritardo. Auspichiamo, quindi, l’attenzione necessaria affinché non spiri per Caltanisetta una grande occasione di ristabilire il proprio ruolo di centralità territoriale.

Dott. Ing. Carlo Giarratano ​​

Dott. Arch.Andrea Milazzo

Pubblicità Elettorale