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Eccellenza. La Nissa ha perso 1-4 con l’Atletico Campofranco ed è retrocessa in Promozione.

Redazione 1

Eccellenza. La Nissa ha perso 1-4 con l’Atletico Campofranco ed è retrocessa in Promozione.

Lun, 15/05/2017 - 09:55

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Play out amari per la Nissa che ha perso 1-4 con l’Atletico Campofranco retrocedendo in Promozione. Una partita che i biancoscudati hanno preparato in fretta e furia, considerato che giovedì scorso c’era stata l’incredibile sentenza della corte di appello sportiva che aveva salvato il Castelbuono dopo tre gradi di inammissibilità di giudizio. Una sentenza destinata a far discutere, anche perchè nel frattempo il Mussomeli, che oggi è retrocesso pure avendo perso il play out 1-0 con la Pro Favara, ha presentato ricorso al Giudice sportivo per un motivo uguale a quello del Castelbuono: la società avversaria, in questo caso, il Paceco, avrebbe schierato un giocatore, Francesco Lo Bue, non regolarmente tesserato. Ovviamente oggi, lunedì, si attende il responso del giudice sportivo, ma è da prevedere che, qualora quest’ultimo dovesse pronunciarsi per l’inammissibilità del ricorso, il Mussomeli potrebbe ricorrere in appello. E lì bisognerà vedere se sarà applicato o meno lo stesso metro usato per il Castelbuono. Ma in questa vicenda c’è un particolare non da poco: stavolta non s’è atteso che il giudice si pronunciasse, come accaduto la settimana scorsa, ma i play out sono stati giocati e hanno visto la retrocessione di Nissa e Mussomeli. In tanti a Mussomeli si chiedono: se dovesse in teoria essere accolto il ricorso del Mussomeli e si ridisegnasse nuovamente la griglia dei play off, si dovrebbe nuovamente rigiocare? Non era meglio aspettare che il giudice (questione di un giorno) si pronunciasse? E invece no. I tifosi, prima della partita, sia quelli della Nissa che del Castelbuono, hanno indossato una maglietta con su scritto Vergogna e sul retro In -Giustizia. Al di la delle congetture che sono state fatte, di certo, in questa vicenda, la Nissa è uscita danneggiata. Non si sa se in casa biancoscudata ci sarà la forza e la voglia di ricorrere alla giustizia. Questa surreale retrocessione appare più una sconfitta del calcio che non una sconfitta della Nissa. Certamente una pagina che deve far riflettere tutti. Anche perchè, in realtà, la Nissa la sua salvezza l’aveva conquistata regolarmente sul campo dopo una stagione nella quale era stata ad uno – due punti dalla zona play off. Dopo la sfida vinta con il Troina, alla squadra di Alessio Sferrazza mancava quel punto che non è arrivato nè con la Pro Favara nè tantomeno con il Paceco. Il calendario, ma anche la crisi societaria con le dimissioni di Ferrante e Torregrossa, non hanno certo favorito la Nissa in un finale di stagione nel quale, invece, altre squadre hanno potuto usufruire di punti facili con partite caratterizzate da messe di gol. Tant’è: la Nissa s’era salvata lo stesso, ma giovedì scorso, con la sentenza in appello, in quarta pronuncia, è stata presa per il collo e portata alla gogna dei play out. Una gogna dalla quale è uscita sconfitta ma non certo umiliata. Sino a domenica mattina non si sapeva chi avrebbe potuto schierare in campo. Eppure nonostante ciò la Nissa ha dimostrato in campo di avere un cuore e un’anima, di avere tifosi affezionati che, se necessario, ci mettono di tasca per raccogliere qualcosa da donare in segno di affetto e gratitudine ai giocatori. Ha dimostrato di essere una squadra con un tecnico come Alessio Sferrazza che ha saputo aggregare giocatori che non s’allenavano da più di venti giorni, ragazzi della juniores e degli allievi regionali. Purtroppo c’erano anche quattro squalificati e giocatori assenti per impegni vari. Eppure, nonostante tante avversità, in poco meno di 24 ore la Nissa ha messo su una squadra in grado di giocare per difendere una stagione. Non c’è riuscita perchè l’Atletico Campofranco, fisicamente superiore (ovvio) è riuscito, alla distanza, ma anche a seguito di una discutibilissima espulsione al 110′ sull’1-1 per via di una protesta forse troppo vivace di D’Anna che, a quanto sembra, avrebbe fatto rilevare (in un modo che non deve essere piaciuto all’arbitro) che il gioco andava fermato perchè c’era il guardalinee con la bandierina alzata. Un rosso che, ovviamente, per il motivo dal quale è scaturito, ha fatto infuriare la tifoseria della Nissa già duramente provata e delusa da queste ultime altalenanti vicende del Caso Castelbuono. L’Atletico Campofranco, comunque, ha meritato. E non poteva essere diversamente. E’ passato in vantaggio con Polito, avrebbe potuto chiudere la gara con il rigore che Amico ha però parato allo stesso Polito. Poi nella ripresa è uscita fuori la rabbia della Nissa che ha avuto in Alessandro Messina (uno dei senatori che in maniera ammirevole, assieme a Di Franco, Puccio e Martorana, grazie alla mediazione di Alberto Scalia, sono scesi in campo) colui che ha firmato il momentaneo 1-1. La gara s’è conclusa 1-1 al termine dei 90 minuti regolamentari, e già questa è stata una grande impresa della Nissa che ha anche sfiorato il clamoroso colpo grosso con Martorana la cui conclusione a tu per tu con Lo Nardo è stata respinta dal portiere campofranchese. Poi l’espulsione di D’Anna, la Nissa in dieci, il Campofranco che dilaga con Azzara (tripletta per lui) e salvezza per i gallorossi. Per la Nissa una retrocessione amara che deve far riflettere tutto l’ambiente. Il finale di stagione, probabilmente, avrebbe dovuto essere gestito meglio dalla dirigenza. A fine gara due senatori, Messina e Martorana, hanno ringraziato Alberto Scalia per la vicinanza, ma hanno anche stigmatizzato l’atteggiamento poco presente che avrebbero fatto registrare altri dirigenti verso la squadra. I tifosi hanno ringraziato i giocatori, lo stesso tecnico Alessio Sferrazza, e quanti, come lo stesso Vincenzo Di Maria, si sono attivati per mediare con alcuni giocatori per consentirne la discesa in campo per i play out. E’ finita male, ma la Nissa ha di che essere orgogliosa. In una giornata triste per il calcio biancoscudato, i colori biancoscudati sono stati onorati non solo dai tifosi della Nissa ma anche da quelli dei loro fratelli licatesi che sono venuti a sostenere la squadra di Sferrazza in questa difficile prova. Onore ai giovani nisseni, a gente come Matraxia, Passaro, Raimondi, Fiorino, Matteo Messina, D’Anna, Amico, Riggi e allo stesso capitan Ferraro che hanno dato tutto quello che avevano. Onore anche ai senatori Martorana, Di Franco, Puccio e Messina che hanno dimostrato di avere grande cuore calcistico. Ora si aprono scenari incerti per la Nissa. Ci sarà una richiesta di ripescaggio? Ma prima ancora: la Nissa avrà un futuro? E se lo avrà: quale futuro?