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Delia. Da una discarica abusiva lungo la strada provinciale 133 è nato uno spazio di preghiera.

Redazione 1

Delia. Da una discarica abusiva lungo la strada provinciale 133 è nato uno spazio di preghiera.

Gio, 25/05/2017 - 22:49

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DELIA. Come riuscire a trasformare una piccola discarica abusiva sulla strada provinciale 133, a circa cinque chilometri da Delia, in uno spazio di preghiera. E’ quanto s’è riuscito a fare grazie al fatto che, sul luogo nel quale prima sorgeva quella discarica, è stata inaugurata una statuetta della madonna posta su una struttura artistica in pietra calcarea, realizzata dallo scultore Giovanni Cirasa di San Cataldo (nella foto). Il materiale della scultura proviene da materiale edile di scarto mentre la statuetta della Madonna è stata rinvenuta in una discarica abbandonata. A benedire la statuina, ieri pomeriggio, l’arciprete di Delia, don Carmelo Carvello, alla presenza del sindaco Gianfilippo Bancheri, dello scultore Giovanni Cirasa e della moglie Angela Guggino. Presente anche il vice presidente degli industriali di San Cataldo Vincenzo Anzalone. Il luogo dove è stata posta l’opera d’arte raffigurante la madonna sospesa in aria, da tempo è stato un deposito abusivo di rifiuti ad opera di ignoti. L’abbandono di rifiuti è stato sempre segnalato dal sindaco Bancheri alle autorità competenti. Il primo cittadino si è anche prodigato perché l’area fosse ogni volta pulita e bonificata. Più di questo però il sindaco non poteva fare perché le leggi attuali non gli davano poteri autonomi per intervenire sul luogo che si trova oltre i limiti territoriali. Si è pensato così di ricorrere all’arte e all’immagine sacra della Madonna, non tanto come deterrente ma come simbolo di bellezza e di decoro. Per dare ai cittadini un segnale di civiltà inviolabile. Si spera in questo modo di far condividere un progetto ambientale che l’amministrazione Bancheri porta avanti da anni e che ha dato dei risultati più che positivi collocando Delia tra i comuni eccellenti della Sicilia in materia di raccolta differenziata. “La scultura – ha spiegato Giovanni Cirasa – è intitolata “equilibri precari” per sottolineare l’equilibrio precario tra uomo e natura. La simbologia evidenzia anche il contrasto eterno tra bene e male>>. <<La mia – ha concluso Cirasa – è un’arte piena di simboli metafisici, che porta alla riflessione. La Madonna è sospesa in aria e l’osservatore la vede in cielo, la pietra orizzontale rappresenta la linearità dell’umanità, quella verticale il male sotto l’umanità sempre in agguato. Il materiale del pilastro e mensola sono stati donati da Anzalone Vincenzo & figlio”>>.