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Il sindaco Ruvolo non vuole dare le chiavi della Città al Capitano della Real Maestranza. Qualcuno lo fermi…

Michele Spena

Il sindaco Ruvolo non vuole dare le chiavi della Città al Capitano della Real Maestranza. Qualcuno lo fermi…

Lun, 20/03/2017 - 23:43

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CALTANISSETTA – Nella più recente edizione cinematografica del naufragio del Titanic, il Capitano Smith, ripetutamente invitato dall’armatore a superare i limiti di sicurezza della nave per arrivare a New YorK City con un giorno di anticipo, con la prospettiva di passare alla storia, urtato l’iceberg, durante all’affondamento si rivolse all’industriale dicendogli:” Sarà soddisfatto, ora passerà certamente alla storia”.
Il Capitano, stavolta è un altro, quello della nostra Real Maestranza. Ciò che affonda non è una nave, per quanto grande, ma una Città intera, appesantita dal peso di una direzione politica miope e debolissima nelle cose essenziali, cui si contrappone una perversa, patologica forse, ricerca di originalità nella compressione dei diritti di chi non ha la forza di contrapporsi.
Un esercizio di cafoneria istituzionale la lettera che pubblichiamo. Già dattiloscritta in maniera inelegante, quasi fosse una qualsiasi velina da pandetta d’ufficio contabile, ineleganza che si traspone immediatamente nei contenuti.
Ennesimo sberleffo alla ormai leggendaria partecipazione, la stessa tradisce una sempre meno celata, auto attribuita superiorità intellettuale.
Il Capitano della Real Maestranza? Un vassallo come gli altri. Le chiavi della città sono mie e me le gestisco io. Non sia mai che Il Capitano se le prende interdicendogli, magari, di entrare nella ormai sua,( nel senso più possessorio del termine) Città.
Un capolavoro di gerundio ed infinito presente la nota 22823 del 20 marzo 2017, i modi e i tempi di chi vuole non dire ma ha già deciso. “Sto valutando di non effettuare la cerimonia della consegna delle chiavi al Capitano della Real Mestranza”.
L’eccellenza si raggiunge nella dovizia e precisione dei riferimenti storici,. Quando parla delle consegna delle chiavi, il Sindaco così si esprime: “cerimonia che, mi risulta non avere tradizione storica ma bensì una innovazione degli anni ottanta”.
Infine l’apoteosi nell’acume dell’individuazione della parte motiva. Ad avviso del sindaco la consegna delle chiavi offuscherebbe infatti, la cerimonia del mercoledì mattina della consegna del crocefisso.
Per questo motivo, dato che la storia della cerimonia della consegna delle chiavi sarebbe, a suo avviso, non consona, il nostro Sindaco la cancella, ed unilateralmente decide che la sostituisce, con una nuova creazione più appropriata. Sarà consegnata una (innocua) attestazione di stima da parte della Città al Capitano della Real Maestranza, una modesta concessione riparatoria per sanare dell’affronto.
Ciò garantirebbe, per il nostro sindaco, di preservare l’essenza religiosa della festa, che (non sia mai) il tradizionale passaggio delle chiavi offuscherebbe.
Ci sarebbe molto da dire su quanto di profano ruota attorno alla Settimana Santa, ma l’epurazione della consegna delle chiavi è veramente di interesse psicanalitico.
Come non comprendere che la custodia delle chiavi è una funzione di rappresentanza e non un titolo di proprietà, e la consegna delle stesse al Capitano è un atto dovuto cui testimoniano le autorità civili e religiose, certamente ignare.
Come non comprendere che l’autorità capitanale, per la Settimana Santa è esattamente sullo stesso piano dell’autorità civile, sostituendola addirittura per tutte le manifestazioni, e che in alcun modo, chi ha il compito di rappresentare, può arrogarsi il diritto di cambiare le regole del gioco senza preavviso.
Ed infine, come non capire che è ormai urgente ed indifferibile occuparsi di faccende per cui si è stati eletti, strade, spazzatura, scuole, in luogo di sprecare inutilmente le già esigue energie dimostrate inventandosi motivi per far parlare di se.
Che dire, speriamo che ci ripensi. Noi tifiamo per il Capitano.