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Cgil, consegnato dossier a Ministro Delrio: “Provincia nissena, crisi profonda”

Redazione

Cgil, consegnato dossier a Ministro Delrio: “Provincia nissena, crisi profonda”

Mer, 29/03/2017 - 10:44

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CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Caro Ministro, Le consegnamo questa breve lettera, allegando alcune foto, al fine di metterLa a conoscenza di ciò che realmente è la provincia di Caltanissetta.

22 Comuni che sommano 275 mila abitanti, sempre più anziani, sempre meno giovani. Infrastrutture inesistenti, edilizia bloccata, lenta riconversione industriale da parte di ENI, costante processo di spopolamento in tutti i Comuni, aumento della devianza minorile, presenza delle cosche mafiose sempre più impegnate a rendere insicure le arre urbane della città, non meno  le campagne che, malgrado la crisi  e l’assedio della delinquenza , occupano migliaia di addetti e gli imprenditori agricoli si sperimentano con fondi propri nei processi di innovazione scommettendo in una visione globale del mercato.

La Segreteria Confederale della CGIL, congiuntamente alla FILLEA CGIL, categoria che da anni denuncia la mancanza di appalti pubblici e la polverizzazione silenziosa di addetti nel settore delle costruzioni vuole guardare al domani nella consapevolezza di ciò che sta accadendo in queste settimane. 

Il 2018 sarà un anno importante perchè sarà completata la pìù grande opera in corso nel Sud Italia, la Caltanissetta – Agrigento e viceversa, dall’altro, con l’inaugurazione di quest’opera, l’economia dell’intera provincia passerà da uno stato di crisi ad uno stato comatoso, pensiamo ai lavoratori edili licenziati, più di 1000, alle imprese che in appalto e/o sub appalto lavorano da anni nelle varie fasi dell’opera, al sistema alberghiero e di ristorazione creato intorno all’investimento, alla fornitura di carburanti, meccanici, elettricisti, liberi professionisti e l’intera filiera diretta e indotta.

I collegamenti inestistenti dal punto di vista infrastrutturale come dimostrano le foto allegate (tratti di strada di collegamento dei paesi del vallone della provincia), Mussomeli, Sutera, Campofranco, Serradifalco; Vallelunga, Delia, Villalba, Acquaviva Platani  nonché un tratto della Gela- Butera  e dalle moltelpici limitazione al traffico trasmesse dal Genio Civile al Dipartimento Regionale tecnico al fine di definire le priorità.

Avvertiamo il dovere, oggi, a conclusione del primo trimestre del 2017, di scrivere e consegnarle formalmente i numeri del declino, è sufficiente evidenziare che nel 2012 le imprese edili attive erano 854 e oggi sono 528, cioè 326 in meno. Il dato che segue la morte di 326 imprese e si riflette sui lavoratori è la drastica riduzione da n. 3.897 a n. 3.249, cioè n. 649 addetti in meno.

In provincia di Caltanissetta l’occupazione è pari al 40,3%, 17 (diciassette) punti in meno alla media nazionale. La disoccupazione giovanile (età compresa 15 – 29 anni) è pari al 21,4%. Disoccupati in cerca di prima occupazione sono 19 mila e sono cresciuti di 7 mila rispetto a 8 anni fa. Tasso di disoccupazione è pari al 21,1%, il tasso di disoccupazione giovanile (età compresa tra 15 e 24 anni) è del 51,9%. Gli inattivi sono 86 mila, cioè cittadini che hanno perso il lavoro e/o sono scoraggiati nel cercarlo.       

Zone industriali indebolite dalla crisi, con costi fissi al di sopra della media nazionale a partire da quello  rappresentato dai sistemi di videosorveglianza aziendali e dalle società di sicurezza pagate per la vigilanza nelle ore notturne, dato riscontrabile in pochi minuti recandosi nei luoghi citati e nel merito   alla zona industriale sia di Caltanissetta che di Gela, il buio è totale e quelle più giovani, come la zona industriale di Butera ha perso la sua vivacità economica in pochissimi anni e con tante discussioni dal grande impatto sociale.

Vi è una città, Gela, 80 mila abitanti, da sempre baciata dal mare e anche dalla sfortuna derivante da  una  palese incapacità politica. I Gelesi sentono parlare del porto da 30 anni, nel frattempo, in 30 anni il porto è insabbiato, quindi impraticabile e inguardabile, potremmo dire senza il rischio di essere smentiti che si tratta della più profonda offesa ai cittadini da parte della politica.

Gela, con la sua posizione geografica, al centro delle rotte navali del Canale di Sicilia dove passano  circa 40.000 navi l’anno, rappresenta il sito ideale dove istituire una Free Trade  Zone ed un Porto Franco alla stregue del porto di Trieste che grazie ai vantaggi doganali e fiscali attrarrebbe imprese italiane e straniere e genererebbe centinaia di posti di lavoro, oltre agli affetti positivi dell’indotto dell’intera provincia e dell’intera isola, questo obiettivo deve coniugarsi con la realizzazione e praticabilità del porto rifugio, con un grande progetto in parte già autorizzato dal Ministero dell’Ambiente e per il quale il comitato per il porto ne rivendica l’immediata esecutività e con esso le forze sane della città.

Si rivendica, altresì, un investimento serio da parte delle Ferrovie dello Stato partendo dalle stazioni storiche sempre più abbandonate a se stesse, abbandonate sin dalla prima vista esterna e interna, abbandonate  dallo stesso  Stato che individua nel “Patto per il Sud” la soluzione a buona parte dei disagi.

Altro tema, non secondario, pur non di Sua diretta competenza Ministeriale, il fabbisogno sanitario che caratterizza l’isola e con essa la nostra provincia che in tema di mobilità sanitaria occupa uno spazio importante nei 220 MILIONI di euro che la Regione Sicilia ogni anno eroga alle strutture sanitarie del centro e del Nord Italia per curare i siciliani, ciò dimostra che in tema di prevenzione oncologica, cura, diagnosi e degenza, le strutture ospedaliere pubbliche pretendono più attenzione.

Per la CGIL, la consegna di questa lettera, con foto allegate della realtà descritta, rappresenta un vero incontro Istituzionale e per tale ragione si chiede una assunzione di impegni, una presa di coscienza, un non rinvio su questioni che viaggiano con 40 anni di ritardo.

Il sindacato confederale non chiede finanziamenti a pioggia per risollevare la provincia dal torpore e dalla rassegnazione, chiede attenzione, tempi certi, una rinnovata fiducia tangibile  alle rivendicazioni provenienti dai 22 Sindaci, ai giovani che hanno idee e non hanno l’adeguato credito per realizzarle.

Dalle crisi si esce con le idee, ma queste, da sole, non bastano. Dalla crisi si esce innescando le misure anticicliche, cioè l’edilizia e gli incentivi per il rilancio del turismo culturale, ne approfittiamo per segnalare  il controllo da parte dello STATO  dei progetti per il recupero e valorizzazione dei reperti in mare e dell’Acropoli del parco archeologico di Gela.

Serve la POLITICA, sono utili le ISTITUZIONI SENSIBILI ed a queste ultime ci appelliamo dal profondo SUD!

Serve SERVIRE, con umiltà, trasparenza e competenza, tutto questo serve prima della morte definitiva di interi territori.

Caltanissetta, 28.03.2017            

Il Segretario Generale Prov.le FILLEA CGIL                Il Segretario Generale Prov.leCGIL 

               (Francesco Cosca)                                                   (Ignazio Giudice)