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Sarah Scazzi: con due ergastoli il caso è chiuso

Redazione

Sarah Scazzi: con due ergastoli il caso è chiuso

Mar, 21/02/2017 - 11:16

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Confermato l’ergastolo per omicidio per Sabrina Misseri e Cosima Serrano, e la condanna a 8 anni di reclusione per Michele Misseri. Con questa decisione la Cassazione ha messo definitivamente la parola fine a una delle pagine di cronaca nera più cruente e discusse degli ultimi anni: l’omicidio di Sarah Scazzi, quindicenne di Avetrana, in provincia di Taranto. Sarah fu strangolata il 26 agosto del 2010 e buttata in un pozzo. La Prima sezione penale della Cassazione ha confermato stamattina la sentenza di condanna all’ergastolo per Sabrina Misseri e Cosima Serrano. Il giorno della scomparsa, Sarah aveva un appuntamento per andare al mare con un’amica, ma non si presento’. Dopo oltre un mese di ricerche, fu lo zio Michele a rivelare quanto accaduto: affermo’ il 6 ottobre di essere stato lui ad uccidere l’adolescente, e a nasconderne il cadavere in un pozzo. Una versione dei fatti che cambia gia’ pochi giorni dopo, con il primo colpo di scena: l’uomo chiama in causa stavolta la figlia Sabrina. Per la verita’ Michele Misseri, nel corso del processo, e’ piu’ volte tornato ad autoaccusarsi, ma, secondo gli inquirenti, il suo e’ stato sempre solo un tentativo di proteggere moglie e figlia da una pesante condanna. Una condanna al carcere a vita, quella che la Corte d’assise di Taranto prima e la Corte d’assise d’appello poi hanno inflitto alle due donne, che si sono sempre proclamate innocenti. Utilizzando spregiudicatamente i mass media (celebri i loro blitz in noti programmi tv, con tanto di sms inviati ai giornalisti per dare la loro versione). Per nascondere, hanno sostenuto i giudici di primo e secondo grado, una verita’ agghiacciante: lo stretto rapporto tra Sarah e Sabrina, cugine inseparabili, si era fatto via via piu’ conflittuale. La piu’ piccola, Sarah, era piu’ carina, e Sabrina vedeva in lei una pericolosa rivale per possibili fidanzamenti. La gelosia, un litigio, e l’atroce complicita’ di mamma Cosima, che la tiene mentre Sabrina impazzita di rabbia la strangola. E’ poi zio Michele a caricare il corpo e gettarlo nella cisterna.