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Progetto “Lavoro su di me per conoscere l’Altro” presso l’ IPM di Caltanissetta: un laboratorio di gruppo sulla legalità in cui potersi sperimentare e ripensare.

Redazione

Progetto “Lavoro su di me per conoscere l’Altro” presso l’ IPM di Caltanissetta: un laboratorio di gruppo sulla legalità in cui potersi sperimentare e ripensare.

Mar, 21/02/2017 - 09:08

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CALTANISSETTA – E’ in fase di conclusione il Laboratorio “Lavoro su di me per conoscere l’Altro”, svolto a partire dal 2016 presso l’Istituto Penale Minorile di Caltanissetta con il finanziamento  dell’Assessorato Regionale alla Famiglia, Lavoro e Politiche Sociali e realizzato dalla Associazione Psicologia in Azione. Le attività sono state condotte dalla Presidente dell’Associazione medesima, dott.ssa Malfitano Maria Assunta e dalla Dr.ssa  Lopiano Alessia entrambe psicologhe.

Il laboratorio a cui hanno partecipato sia  ragazzi italiani che stranieri accomunati, al di là delle differenze culturali e linguistiche, dal loro stato emotivo, si è caratterizzato come uno spazio in cui partendo da alcuni valori quali l’amicizia, il rispetto, la diversità,si è giunti a riflettere sulla cultura della legalità che di questi valori è intrisa e che solo  successivamente si traduce nel rispetto delle norme.

“Sin da subito, fondamentale è stata la presenza e l’appoggio concreto dell’ufficio Educatori dell’IPM, in particolare della Dott.ssa Anna Lisa Arcoleo che ci ha accompagnato durante l’intero percorso, in ogni singolo incontro con i ragazzi” – dichiara la dott.ssa Malfitano, che aggiunge:“ …La comunicazione verbale è stata difficile a causa della scarsa comprensione della lingua italiana, da parte dei ragazzi stranieri, da poco giunti in Italia, ma sfruttando tutte le altre modalità comunicative in maniera concreta (dalla corporeità, alla mimica facciale, dal disegno alla fotografia, agli strumenti musicali a percussione, alla danza, all’immagine) si è riflettuto sul proprio comportamento, sui propri bisogni, desideri e aspettative future e sull’abbattimento delle barriere della “diversità”. Ogni attività laboratoriale è statafunzionale ad avviare una riflessione su di Sé e alla conoscenza dell’Altro da Sé”.

Fondamentale e partecipata è stata anche la collaborazione del personale addetto alla sicurezza, che, tra l’altro, si è spesso integrato anche nello svolgimento delle attività laboratoriali, ampliando in tal modo il senso di fiducia dei ragazzi.

Ottima la collaborazione anche con  laconsulente psicologa dell’Asp,dott.ssa Alessandra Mirisola, che da anni lavora in IPM e ha in carico tutti i ragazzi della struttura.

“Attività similari sono attenzionate ed incentivate proprio perché consentono ai giovani ospiti di mettersi in discussione  ricercando  dentro di Sé e nel rapporto con gli altri coetanei le risorse per avviare percorsi di crescita e cambiamento” ha dichiarato il Direttore Maria Grazia Carneglia.

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