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Migranti:Viminale lavora a piano Cie, cambieranno nome. Potrebbero chiamarsi Centri permanenza rimpatrio, nel progetto anche Caltanissetta

Redazione

Migranti:Viminale lavora a piano Cie, cambieranno nome. Potrebbero chiamarsi Centri permanenza rimpatrio, nel progetto anche Caltanissetta

Ven, 13/01/2017 - 20:54

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(di Massimo Nesticò) Potrebbero chiamarsi Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) i nuovi Cie cui il Viminale sta lavorando, seguendo le indicazioni del ministro Marco Minniti. Non si tratta solo di un cambio di nome, ma anche di organizzazione e funzionamento di strutture che – così come sono state concepite – hanno in questi anni dimostrato tutti i loro limiti. Forti critiche all’idea di ‘resuscitare’ i Cie (ne sono rimasti solo 2 funzionanti, a Torino ed a Caltanissetta) sono arrivate anche dallo stesso Pd, oltre che dalla sinistra e dalla Chiesa. Nel momento in cui all’inizio dell’anno li ha rilanciati, Minniti ha subito puntualizzato che i nuovi centri “non avranno nulla a che fare con quelli del passato”, avranno “governance trasparente e un potere esterno rispetto alle condizioni di vita all’interno”. Ed il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha tenuto a sottolineare che “nessuno vuole creare delle Guantanamo: semplicemente si vuole applicare la legge che prevede l’espulsione degli irregolari”. Gli uffici del ministero si sono quindi messi al lavoro per mettere a punto un modello di struttura che possa funzionare in modo efficiente. Saranno centri piccoli – 80/100 posti al massimo, uno per regione (ma Valle d’Aosta e Molise dovrebbero essere escluse), per complessivi 1.500-1.600 posti – da individuare fuori dai centri cittadini, preferibilmente in prossimità degli aeroporti. Un garante controllerà il rispetto dei diritti umani e la correttezza delle procedure seguite all’ interno delle strutture. Ci finiranno persone potenzialmente pericolose da rimpatriare, non semplicemente chi non ha il permesso di soggiorno. A sorvegliare i centri potrebbero essere destinati i militari che partecipano all’operazione Strade Sicure. Giovedì prossimo – in sede di Conferenza Stato-Regioni – ci sarà l’illustrazione del Piano complessivo per l’immigrazione, di cui i nuovi Cie sono un tassello. Gli altri capisaldi della strategia di Minniti sono la riduzione ad uno dei gradi di appello previsti nei ricorsi contro il diniego della domanda di asilo, accordi con i Paesi di provenienza e transito dei flussi per prevenirli ed ottenere i rimpatri (il ministro è già stato nei giorni scorsi in Tunisia, Libia e Malta), allargamento della platea dei Comuni che fanno accoglienza (attualmente solo 2.600 su 8mila) per mezzo di incentivi (500 euro per migrante sono stati stanziati per i Comuni).

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