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Referendum. Renzi si è dimesso, che succede adesso

Redazione

Referendum. Renzi si è dimesso, che succede adesso

Lun, 05/12/2016 - 08:11

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Roma – Il referendum è passato e si è portato via il governo di Matteo Renzi, sepolto da un plebisicitario dissenso di quasi 20 punti percentuali. In molti in queste settimane, sia dentro l’Italia sia fuori dai confini nazionali, si sono esercitati a delineare scenari spesso apocalittici per il ‘day after’ in caso di vittoria del No

– Addio investimenti l’Italia si ferma. Secondo Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria, si dovrà dire addio agli investimenti, l’Italia si fermerà. La vittoria del No è un segnale che l’Italia non vuole cambiare.
– Volatilità dei mercati. Per la Banca d’Italia il differenziale fra la volatilità implicita del mercato italiano e quella dell’area dell’euro è elevato; gli indicatori segnalano un forte aumento della volatilità attesa per il mercato italiano a ridosso della prima settimana di dicembre, in corrispondenza con il referendum.
– Stop soldi da investimenti esteri. L’ambasciatore Usa in Italia, John Phillips, non ha dubbi: il No al referendum sulla riforma costituzionale è un passo indietro per gli investimenti stranieri in Italia, perché il Paese deve garantire stabilità politica. Sessantatrè governi in 63 anni non danno garanzia.
– Fallimento di Italia e Europa. Secondo Handelsblatt, il principale quotidiano tedesco, con il fallimento di Renzi fallisce l’Italia e dopo la Brexit nessuno vuole rischiare altri scossoni.
– Italia fuori da euro e disintegrazione Europa. Catastrofiche le previsioni di Wolfgang Munchau, condirettore del Financial Times, il principale quotidiano economico britannico, secondo cui con la vittoria del No l’Italia andrà fuori dall’euro e in Europa è immediata la minaccia della disintegrazione.
– Titoli bancari a picco. Per il Wall Street Journal ci sarà una caduta dei titoli bancari italiani e un ulteriore indebolimento dell’euro. Per il principale quotidiano finanziario Usa, dopo la caduta dell’esecutivo Renzi, il risultato più auspicabile sarebbe un governo tecnico, che farebbe meno danni e spaventerebbe meno gli investitori rispetto a un ipotetico governo dei 5 Stelle.
– Rischio per crescita. Per la società di rating Goldman Sachs salteranno le previsioni di crescita del nostro Paese.
– Tornano gli inciuci e i governicchi. Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, aveva detto alla vigilia di non avere dubbi: con la vittoria del No torneranno gli inciuci, i vecchi della politica e i governicchi.
– Instabilità e ingovernabilità. Per il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, lo scenario che si apre sono di instabilità e problemi di governabilità del Paese.

Matteo Renzi ha annunciato che si dimetterà da presidente del Consiglio. Dopo la vittoria del No con quasi il 60% nel referendum costituzionale sulla riforma Boschi (l’affluenza e’ stata del 68,48%), il premier ha detto in diretta streaming che salirà al Colle per rimettere il mandato nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Ecco cosa ha detto il premier:

La sconfitta

“Io non faccio finta di nulla. Sono diverso, ho perso. Lo dico con il nodo in gola, non sono riuscito a portarvi alla vittoria, ho fatto tutto quello che si potesse fare in questa fase. Non sono un robot. Io ho perso e lo dico a voce alta, nella politica italiana non perde mai nessuno. Io credo nella democrazia, andiamo via senza rimorsi”

Una festa della democrazia

“Il numero dei Sì è stato impressionante, è stata una grande festa della democrazia, sono fiero e orgoglioso dell’opportunità su iniziativa del governo che abbiamo dato ai cittadini di esprimersi sul merito della riforma”.

Le lacrime

“Arriverà il giorno della vittoria. Ci ricorderemo di queste lacrime. Ho rabbia per il risultato ma ho fatto tutto il possibile per cambiare l’Italia. Facile fare politica contro qualcuno. E’ normale che ci sia delusione. Ma non perdiamo il buon umore”

Ci abbiamo provato

“Oggi il popolo italiano ha parlato in modo inequivocabile. Un abbraccio forte agli amici del Sì’, ci abbiamo provato. Le mie congratulazioni al fronte del No, auguri di buon lavoro nell’interesse dell’Italia e degli italiani”,

Al No oneri e onori

“Ci aspettiamo proposte serie e credibili da parte del fronte del No sulla legge elettorale, avanzi delle proposte. A loro oneri e onori”

Grazie alla moglie e ai figli

“Grazie ad Agnese per la fatica di questi mille giorni, grazie ai miei figli e anche a tutti voi. Sono stati mille giorni che sono volati, per me è il momento di rimettermi in cammino”