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Referendum, Amato: “Vince No, in democrazia si accetta.Ma tante menzogne”

Redazione

Referendum, Amato: “Vince No, in democrazia si accetta.Ma tante menzogne”

Mar, 06/12/2016 - 12:00

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CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Bisognava ragionare sui i temi che riguardano non tanto soltanto sotto profili tecnici della riforma ma le sue finalità. A mio avviso, una riforma costituzionale ancora più che una riforma legislativa ordinaria va valutata sulla base degli obbiettivi che tende proseguire. La vera sconfitta non è stata non aver saputo convincere un 10-15% in più degli elettori. La vera sconfitta è stata culturale: sta nel non aver saputo, potuto avere dalla parte del riformismo il mondo accademico e degli intellettuali. Di fronte a una scelta oggettivamente complessa i cittadini dovevano fidarsi di qualcuno. Avevano un giovane leader dinamico e capace: hanno preferito (se non voluto) mandarlo a casa in nome dello stessa voglia di cambiamento che l’aveva portato alla guida del paese, guidati da pessimi politici a da un coacervo di cattivi maestri. La responsabilità di aver distrutto (dall’inizio!) la credibilità della riforma sta a questi. Il cittadino medio che poteva pensare della riforma con tanti costituzionalisti e magistrati scatenati a delegittimarla? Ci siamo illusi di poter contrastare populismo da una parte, vecchia politica e delegittimazione dall’altra. Non ci siamo riusciti.

Forse le prove più serie per il Paese sono tutte davanti a noi, a prescindere dall’esito del referendum. Al presidente della Repubblica la delicata ricerca di un equilibrio oggi difficile da intravvedere.

Calogero Jonathan Amato, Giurista

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