CATANIA – Approda nel porto di Catania nave “Aquarius” di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere con 678 persone a bordo, tra cui il piccolo Favour, un maschietto di poco piu’ di tre chili, venuto al mondo al centro del Mediterraneo, poche ore dopo il salvataggio della sua mamma nigeriana Sinsia; il papa’ e’ morto nel paese d’origine. “Grazie, senza di voi mio figlio non sarebbe qui e neppure io”, ha detto la giovane madre. Insieme alla piccola famiglia, 513 uomini e 163 donne, due delle quali in stato di gravidanza. I minori sono 151 (21 hanno meno di 13 anni e 12 meno di cinque), di cui 118 non accompagnati. Provengono in prevalenza dalla Eritrea e dalla Nigeria, ma anche da Senegal, Bangladesh, Costa d’Avorio, Marocco, Gambia, Guinea Conackry, Somalia, Siria, Etiopia, Mali, Nord Sudan, Libia. Dalle prime testimonianze raccolte tra i profughi emerge chiaramente come non sia solo il desiderio di raggiungere l’Europa a spingere a imbarcarsi, nonostante le gia’ disperate condizioni del viaggio siano rese ancora piu’ pericolose dal clima invernale, ma anche la necessita’ di fuggire dalla Libia: “Ho vissuto in Libia per un anno, ma ora non e’ piu’ possibile, a causa dei combattimenti, la gente e’ armata e si spara di continuo”, ha detto un giovane testimone del Bangladeh. Ad Augusta ieri era giunto un nucleo familiare, originario dell’Africa occidentale, insieme ad altri 141 migranti soccorsi dalla nave tedesca Mecklenburg. Il padre ha 34 anni, la madre 26 anni, i tre figli rispettivamente 7, 6 ed un anno; la donna, in stato di gravidanza, e’ stata sottoposta in una sala operatoria ricavata nella nave ad un parto cesareo. Il piccolo non ce l’ha fatta e la madre poi e’ stata trasferita all’ospedale di Lentini per essere curata. Sempre ieri 1134 i migranti tratti in salvo in nove diverse operazioni di soccorso coordinate dalla centrale operativa della Guardia costiera; si trovavano a bordo di otto gommoni e un barchino. Nelle 24 ore precedenti erano state 1164 le persone soccorse, con sei cadaveri recuperati.