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La redazione a cena: scambio di auguri per la “famiglia” del Fatto Nisseno

Donatello Polizzi

La redazione a cena: scambio di auguri per la “famiglia” del Fatto Nisseno

Sab, 17/12/2016 - 00:28

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CALTANISSETTA – Si è riunita intorno ad una tavola imbandita la “famiglia” de Il Fatto Nisseno. Giovedì 15 dicembre, presso il noto ristorante cittadino “Giufà”, tutti i componenti della nostra redazione hanno voluto con un lieto appuntamento gastronomico scambiarsi gli auguri di Natale. Per una volta non siamo stati impegnati nel “rincorrere” le notizie, nel preoccuparci della qualità delle foto, dell’approssimarsi della stampa del mensile cartaceo, abbiamo sostituito alle consuete “tensioni” giornalistiche un sereno e simpatico clima festoso. Oltre a tutti i nisseni, presenti da Sommatino, Filippo Falcone, il vignettista ed amico Lello Lombardo e l’intera squadra de Il Fatto Del Vallone capitanata dall’instancabile maestro Carmelo Barba, accompagnato da Peppe Taibi, Salvatore Catalano e Enzo Barba. Mancava S.E. il Vescovo di Caltanissetta, Mons. Mario Russotto che ci onora con la sua rubrica settimanale Logos e talvolta anche con illuminanti riflessioni scritte. Il Vescovo ha inviato un messaggio di auguri alla Redazione e come spesso accade le sue parole hanno acceso corpose riflessioni. “Un saluto affettuosissimo, perché siamo una grande famiglia. A volte si lavora un po’ dietro le quinte, ma tutti con gioia ed entusiasmo perché bisogna unire le forze e soprattutto le intelligenze per dare senso alla nostra vita e offrire un servizio a questa città che ha tanto, ma proprio tanto bisogno di gente che pensa, si spende e lavora, e ci crede ancora nel futuro di questa città: questo è il vostro compito”.
Un augurio “di impegno e fiducia” rivolto alla nostra redazione che noi vogliamo estendere ai nostri lettori che sono parte importante della nostra famiglia ed anche ai nostri colleghi, di tutte le testate giornalistiche cittadine, che quotidianamente si spendono per e nell’informazione. Consapevoli di un difficile compito in cui sovente le critiche superano di gran lunga i complimenti. Questo deve essere per chi opera nel settore uno sprone all’impegno massimo, alla consapevolezza della responsabilità.
Le migliaia di visite che ogni giorno avvengono sul nostro sito, per noi de Il Fatto Nisseno sono l’elemento di responsabilizzazione che indirizza le nostre scelte, il nostro operato, talvolta le nostre critiche sempre con un minimo comun denominatore: l’amore per Caltanissetta ed il territorio nisseno. Siamo consapevoli talvolta di commettere errori, ma con l’onestà di assumercene gli oneri e pagarne le conseguenze. La nostra rotta è certa e condivisa da tutto “l’equipaggio”: onestà, indipendenza, trasparenza.

Le parole di Mons. Mario Russotto sono state un’iniezione di forza e positività che ha pervaso tutti i presenti. Come sempre abbiamo tratto spunto da quell’invito alla speranza che accogliamo senza remore, senza dubbi, certi che sia l’irta via, da percorrere, da seguire per uscire da questo deserto economico e di valori che insabbia la nostra Caltanissetta, stretta nella morsa della crisi così come la nostra amata Sicilia. No ai denigratori, no ai pessimisti, no agli autolesionisti, no ai webeti, no agli utilizzatori di termini come Caltatristezza. Sì convinto e deciso al futuro, alla fiducia, alla speranza, alla voglia di riscoprire il nostro orgoglio di nisseni, di siciliani: di non cedere alle lusinghe della mediocre viltà della fuga (non fisica, ma morale e di impegno), ma di amare e lavorare per il nostro territorio. Uno spasmodico desiderio di normalità: non servono eroi, ma soltanto cittadini consapevoli. Apparentemente facile, ma incredibilmente difficile: che ciascuno di noi faccia semplicemente il proprio dovere.
A coordinare il rito degli auguri è stato poi l’editore Michele Spena che però travolto dall’emozione, oltre a ringraziare tutti per l’impegno profuso, ha, a malapena, stappato la bottiglia dello spumante. Ivana Baiunco, notevole la “quota rosa” delle nostre firme per numero e qualità, ha sottolineato: “Un elemento importante contraddistingue il nostro mensile: l’assoluta libertà ed indipendenza, sempre ho potuto scrivere ciò che ho voluto e pensato. Cosa che spesso non accade in altri posti”. Chiusura di rito affidata al nostro direttore Marco Benanti: “Grazie a Michele che coordina il nostro lavoro, consapevoli dei nostri pregi e difetti, dei nostri talenti, che talvolta non trovano spazio o non riusciamo a tirare fuori. Qui tutti rendiamo al meglio. Non dimentichiamo come ognuno di noi,  in più occasioni, per difendere la nostra testata, abbiamo dovuto combattere battaglie o compiere rinunce: forse abbiamo anche perso amici, ma continuiamo a camminare a testa alta”.

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