Salute

Caltanissetta, scuole “fredde”. Marta Scuto: “Senza riscaldamenti, ma con le coperte”

Donatello Polizzi

Caltanissetta, scuole “fredde”. Marta Scuto: “Senza riscaldamenti, ma con le coperte”

Mar, 06/12/2016 - 12:55

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ajaxmailCALTANISSETTA – Una curiosa richiesta d’aiuto è giunta sulla nostra casella di posta elettronica da parte di Marta Scuto studentessa del liceo classico “R. Settimo” di Caltanissetta. Il testo della seconda e-mail è un appello alle amministrazioni politiche di tutti i livelli che spesso di dimenticano della scuola: “A causa di problemi burocratici in tutte le scuole a partire dal 14 novembre non sono stati accesi i riscaldamenti! Dopo una prima protesta le altre scuole hanno avuto la possibilità di accenderli. NOI, Il liceo classico Ruggero Settimo, in quanto avevamo la caldaia rotta da MARZO dello scorso anno, siamo ancora senza riscaldamenti in attesa che Completino I LAVORI! E siamo a dicembre”.

Apprezzabile il comportamento di Marta e dei suoi compagni che nonostante il freddo gelido non cercano la scusa per “saltare” la lezione, ma pazientemente armate di coperte lottano contro il clima invernale per tenere fede agli impegni didattici. La foto scattata nel cortile della gloriosa scuola del capoluogo nisseno, dimostra come con ironia, si possa lanciare un appello serio su un problema che affligge molte delle scuole della provincia nissena e siciliana. Abbiamo poi contattato la volitiva Marta che ha precisato: “Professori e preside sono con noi, anche perchè il freddo è per tutti. In classe abbiamo una temperatura media di 10 gradi e dieci compagni sono a casa con la febbre. Mi chiedo e vi chiedo, ma chi di competenza quando inizierà i lavori di riparazione della caldaia? Ed ammesso che inizino a breve, quando finiranno? Quando gelo dovranno patire ancora le nostre ossa?”.

Ragazzi maturi, ragazzi con voglia di studiare e crescere costretti a scontrarsi con i tempi e le magagagne di una “fredda” burocrazia.

Questa è una foto che testimonia, in parte, il cambiamento dei tempi. Oltre 5 lustri or sono, quando altri ragazzi sedevano in quei banchi ed in quel liceo, con un atteggiamento un po’ più “superficiale” al primo sentore di termosifoni spenti, non esitavano ad alimentare l’immancabile tam-tam tra compagni per far scattare puntuale lo sciopero. Altri tempi, altri freddi…altri giovani.