Salute

Bimbe uccise nel nisseno: hanno lottato per non ingerire la candeggina. Cadaveri scoperti dal padre

Redazione

Bimbe uccise nel nisseno: hanno lottato per non ingerire la candeggina. Cadaveri scoperti dal padre

Mar, 27/12/2016 - 20:24

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GELA – E’ stato il marito di Giuseppa Savatta, la donna di Gela che questa mattina ha ucciso, avvelenandole, le due figlie, a scoprire la tragedia. Quando l’uomo, Vincenzo Trainito, ha fatto rientro a casa, ha trovato i corpi senza vita delle bambine, Maria Sophia di 9 anni e Gaia di 7, senza vita. Indossavano ancora il pigiamino. Una bimba era nella sua cameretta, l’altra sul corridoio. La donna, dopo aver avvelenato le piccole con la candeggina, avrebbe tentato il suicidio anche lei con la candeggina ma il marito l’ha fermata. Si e’ poi diretta verso il balcone per lanciarsi, ma anche in questo caso il marito e’ riuscita a bloccarla. Poi l’uomo ha chiamato i soccorsi.
Inquietante il quadro criminoso che le forze dell’ordine ed i magistrati giunti sul posto hanno ipotizzato. I visi delle due bimbe erano piene di graffi e e ferite, segni evidenti della violenza usata dalla madre per costringerle ad ingoiare la candeggina. Secondo una prima sommaria ricostruzione, le bambine avrebbero lottato contro la madre e vanamente tentato di divincolarsi. La donna dopo averle bloccate, una alla volta, ha messo in atto il suo folle gesto: con una mano apriva loro la bocca e con l’altra gli versava la candeggina. Una morte lenta e dolorosa tra spasmi ed urla di dolore.

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