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Nel ricordo di Fra Nazareno Scolaro a 128 anni dalla nascita

Carmelo Barba

Nel ricordo di Fra Nazareno Scolaro a 128 anni dalla nascita

Mar, 25/10/2016 - 18:37

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santuario-valverde(A cura di Padre Mario Genco)

“26 ottobre 1888 – Mussomelese di adozione, il carissimo Fra Nazareno, agostiniano scalzo, è nato a Sutera (CL) venerdì 26-10-1888 da genitori ignoti. E’ stato amato da due “Filomene”. La prima è stata Filomena Gagliano, che, appena lo ha trovato davanti la sua porta, si è preso cura di lui portandolo al Comune per farlo registrare all’anagrafe e in chiesa per farlo battezzare. Dall’ufficiale dell’anagrafe di Sutera (CL) ricevette il nome di Scolaro Guglielmo.
L’altra Filomena era di Mussomeli (CL) sposata con Vincenzo, di cui non sappiamo i cognomi perché non registrati. Essi sono stati una coppia generosa e amante della vita ed hanno adottato oltre il nostro Fra Nazareno altri due bambini: Dardanelli Vincenzo e Cedro Giovanna. Ben presto sentì la vocazione alla vita religiosa e a 12 anni nel 1910 è entrato nel nostro convento di Valverde (CT), dove fu ricevuto come laico terziario e ha vestito l’abito religioso col nome di Fra Guglielmo di S. Vincenzo. Allora a Valverde (CT) la Comunità era così formata: P. Ignazio Conforto, 2° Definitore Generale e Priore, P. Paolo Riello, Sottopriore, P. Ignazio Randazzo, maestro dei novizi, P. Martino Martini, P. Rosario Distatua-di-fra-nazareno-1 Stefano, Fra Carmelo Messina, chierico, Fra Giuseppe Dispensa e Fra Antonino, novizi, Fra Luigi Torrisi, probando, Fra Tommaso Madonia.
Fu poi mandato nel convento di S. Maria Nuova presso Tivoli (Roma), dove l’8 ottobre 1915 è stato ammesso al noviziato e il 17 ottobre vestì in forma canonica l’abito religioso alle ore cinque del pomeriggio col nome di Fra Nazareno della Madonna del Carmelo. Suo maestro di noviziato è stato P. Antonio Panattoni (Dal Libro delle Proposizioni Conventuali – Ammissioni al noviziato del convento di S. Maria Nuova (1903-1926, n. 95). Il 17 febbraio 1916 superò la prima approvazione con unanime suffragio di voti ( n. 96). Nel periodo marzo – giugno 1916 Fra Nazareno ha lasciato il convento perché chiamato alle armi per la guerra del 1915-1918. Infatti non risulta la seconda approvazione che si faceva ogni 4 mesi.
Finita la guerra, il 20 dicembre 1919 nel convento di Valverde fu ammesso nuovamente al noviziato. Fu approvato nelle quattro approvazioni ottenendo tutti i voti favorevoli: la prima approvazione il 14 maggio 1920, la seconda il 14 settembre, la terza il 23 novembre 1920 e la quarta il 5 gennaio 1921 che è coincisa con l’ammissione alla Professione dei voti semplici.
Il 14 gennaio 1920, dopo il vespro, davanti l’altare della Madonna di Valverde e davanti ai Padri di questo convento ha vestito il santo abito il nostro fratello laico Fra Nazareno della Madonna del Carmelo ((Dal Libro delle Proposizioni Capitolari del convento di S. Maria di Valverde (CT) p.17).
Professò il 22-1-1921 nel convento di Valverde (CT) ed ivi il 2-2 1924 fece la professione solenne. Dal 1920, eccettuato un anno 1938-1939 trascorso nel convento di S. Gregorio di Palermo, fino alla morte Fra Nazareno è stato sempre a Valverde (CT), esercitando gli uffici di sacrestano e cuoco. Si distinse per una grande semplicità, povertà e devozione alla Madonna. Trascorreva il tempo libero ai piedi della Madonna. Era felice quando poteva servire tutte le Messe che quotidianamente si celebravano nel santuario perché Gesù si faceva presente nelle sacre specie e, dopo la consacrazione, bacia per terra come segno di fede e di ringraziamento.
Morì mercoledì 17-6-1970 alle ore 17,20. I confratelli presenti attraverso le campane salma-di-fra-nazareno-e-p-lorenzo-sapiadiedero l’annunzio della sua dipartita da questo mondo. Le campane però anzichè a morto suonarono a festa perché la gente deve sapere che è morto Fra Nazareno. Appena saputa la notizia è stato un continuo affluire di persone dinanzi al suo feretro, che commosse esclamavano: “E’ morto un santo!”. I funerali sono riusciti veramente imponenti per la partecipazione di popolo, che ha voluto rendergli l’estremo omaggio accompagnandolo al cimitero locale. Il ricordo di Fra Nazareno è ancora vivo e si diffonde il profumo della sua semplicità e umiltà. A Valverde (CT) gli è stata dedicata Una Via e nella Piazza del Santuario eretta una statua di bronzo.
Il 20 giugno 2010 la salma di Fra Nazareno dal cimitero comunale di Valverde (CT) è stata traslata nel Santuario della Madonna di Valverde. Inoltre nel Santuario vi è una vetrata istoriata che lo raffigura in preghiera davanti alla Madonna di Valverde. Anche la sua scolarocittadina natale Sutera (CL) ha voluto dargli il 21 febbraio 2010 una targa e una pergamena Città di Sutera a Fra Nazareno Scolaro Cittadino Benemerito alla memoria e ne ordina l’iscrizione all’Albo d’Oro 21 febbraio 2010 il Sindaco Cav. Calogero Di Francesco”.
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Ricordo di P. Lorenzo Sapia
“FRA NAZARENO SCOLARO
Ricordo quando l’incontrai per la prima volta: 19 dicembre 1951. Lo scoprii umile e dimesso, silenzioso e disponibile. La sua presenza non si notava. ma il suo volto era segnato dalla presenza di Dio. Emanava una grande serenità e, a guardarlo bene, aveva il fascino dell’eternità. Aveva gli occhi che ti davano fiducia e ti prendevano il cuore. Il suo sorriso ti conquistava, quasi una realtà fuori dal tempo, anche se lui, più che mai, viveva nel “suo” tempo e nella “sua” storia; ma il suo tempo e la sua storia erano il tempo e la storia di Dio.
fra-nazareno-scolaro-aIl suo lavoro qui al Santuario, era quello di accudire alla sacrestia: accendere le candele, servire la messa, pulire, curare un po’ tutto ciò che nel Santuario compete il servizio e la disponibilità all’accoglienza; poi, chiuso il Santuario, preparare da mangiare per la Comunità. Lo ricordo con il sacco sulle spalle andare a prendere il pane, spaccare la legna per cucinare e altri sevizi molto umili, ma quanto mai preziosi e forse, apprezzati in ritardo. Il suo pregare era sincero. Quante Ave Maria passavano ogni giorno sulle sue labbra, provenienti dal cuore. Non pregava per abitudine e tanto meno con superficialità. Il pregare lo sentiva dentro, come il bisogno di parlare continuamente con l’Infinito. Le persone umili e oranti avvertono la necessità do completare la verità nell’estasi del silenzio, mentre il loro cuore si smarrisce nella donazione del proprio essere.
Chi entrava nel Santuario, al tempo di Fra Nazareno, lo poteva vedere, in ginocchio, nella navata piccola, con il rosario tra le mani, quasi estatico, con gli occhi verso la Madonna, o leggermente socchiusi, meditare e assaporare le sue Ave Marie. La gente lo vedeva e amava la sua semplicità, lo cercava, si raccomandava alle sue preghiere. Voleva bene a tutti. Il suo desiderio era il risveglio di Dio nel cuore dell’Uomo e in tale direzione trovava il suo stare con se stesso, quasi un continuo pensiero alle cose che non passano. Il suo carattere e la sua vera personalità sono state mirabilmente ritratti nel monumento in bronzo collocato in Piazza del Santuario.
Il significato di un tale monumento è tramandare il messaggio del silenzio nel servizio del sorriso come capacità di amare che va al di là di qualunque ideologia o condizionamento umano. Nel monumento, Fra Nazareno viene raffigurato con l’indice della mano destra che indica il Santuario, quale invito ad andare dalla Madonna, mentre nella mano sinistra tiene il rosario: il suo grande amore verso la Madonna. Ai piedi, un gatto nero che, nella tradizione di questo umile religioso lo seguiva dovunque andasse.
Fra Nazareno è un dono di Dio e questo monumento vuole mettere in risalto anche un tale significato. Sulla Piazza del Santuario, nella sua semplicità, sembra dire le parole di Gesù: “Se non diventerete come bambini, non entrerete nel Regno di Dio”. Un grande insegnamento per tutti noi che vogliamo apparire grandi. In verità l’umiltà e la semplicità ci avvicinano a Dio e agli uomini. In fondo è questo il vero messaggio del nostro Fra Nazareno. (Ricordi di P. Lorenzo Sapia)”