Salute

Migranti, nuova tragedia: 17 vittime anche un bimbo di tre anni, “la mamma lo cerca ancora”

Redazione

Migranti, nuova tragedia: 17 vittime anche un bimbo di tre anni, “la mamma lo cerca ancora”

Gio, 13/10/2016 - 21:26

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le-donne-piangonoPALERMO – C’e’ anche un bambino Nigeriano di soli tre anni tra i dispersi accertati. La madre, salva a bordo della nave Moas, lo cerca ancora disperatamente. La donna ha raccontato al team di essere finita in acqua assieme al figlio a causa del mare mosso e del gommone troppo affollato, e di come lei non sia riuscita ad afferrarlo per tenerlo a galla. Dal momento che il figlio indossava un giubbotto di salvataggio, la madre – ancora profondamente in stato di shock – nutre tuttora la speranza che venga ritrovato vivo. Tra gli altri superstiti, un ragazzo racconta di essersi imbarcato assieme a 5 amici, di cui adesso non sa piu’ nulla; mentre un altro uomo ha raccontato all’equipaggio di aver visto annegare una ragazza di circa 16 anni prima che arrivassero i soccorsi. L’operazione di salvataggio e’ partita in seguito ad una segnalazione arrivata alle 19 di ieri sera. Solo alle 21.20, i droni d’avvistamento a bordo di Phoenix hanno individuato il gommone in difficolta’ e, in collaborazione con le altre ONG di Ricerca e Soccorso presenti nell’area, hanno immediatamente lanciato le operazioni di salvataggio. Grazie alla cooperazione con gli equipaggi di Proactiva Open Arms, Jugend Rettet e Boat Refugee Foundation, il team di Moas e’ riuscito a svolgere in fretta le operazioni di soccorso, trasferendo a bordo tutti i sopravvissuti. Le operazioni di ricerca dei superstiti sono purtroppo state interrotte poco dopo a causa del persistere del cattivo tempo. Tuttora non e’ possibile accertare il numero dei dispersi. Il gommone era partito dalle coste attorno a Sabrata alle 14 di ieri pomeriggio. Di conseguenza, nel momento del soccorso le persone a bordo si trovavano in mare gia’ da diverse ore. Molti dei sopravvissuti a bordo di Phoenix presentano varie ustioni su diverse parti del corpo, causate dallo sfregamento dei corpi bagnati dall’acqua salata con i vestiti impregnati dal carburante fuoriuscito dal motore. In particolare le donne, che a differenza degli uomini non hanno potuto sfilarsi i vestiti pieni di carburante per pudore, presentano ustioni su varie parti del corpo. Una donna di loro ha ustioni di primo grado sul 36% del corpo.

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