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Corruzione: ‘talpa’ in questura, poliziotto arrestato a Palermo

Redazione

Corruzione: ‘talpa’ in questura, poliziotto arrestato a Palermo

Mer, 19/10/2016 - 16:24

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polizia1PALERMO – Informazioni sulle indagini in corso in cambio di denaro. Con questa accusa e’ stato arrestato un poliziotto. Nei suoi confronti e di cinque rapinatori, la Squadra mobile di Palermo, diretta da Rodolfo Ruperti, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare per corruzione. L’indagine della polizia di Stato, condotta dagli agenti della quinta sezione della Squadra mobile, iniziata a dicembre 2014, ha preso impulso da un’attivita’ parallela svolta dai colleghi di Udine su un gruppo di rapinatori palermitani, specializzati in colpi a banche del Nord. Sono stati raccolti cosi’ forti indizi su un episodio di corruzione che ha visto coinvolto un poliziotto che avrebbe ricevuto somme dalla banda quale pagamento delle informazioni fornite sulle indagini in corso.
La soffiata, insomma, questa volta proveniva da una ‘talpa’, come emerso da conversazioni intercettate che facevano riferimento a un agente infedele che forniva notizie sulle indagini relative alla banda e, in particolare, a una rapina che stava per compiere a un istituto di credito di Udine. La Procura della Repubblica di Udine ha trasmesso i verbali delle registrazioni a Palermo. Da li’ le indagini sull’identificazione, affidate alla Mobile palermitana. Attraverso complesse attivita’ investigative, gli agenti sono riusciti a raccogliere elementi circa il grave episodio corruttivo che vedeva coinvolto il poliziotto, P.G., 44 anni, il quale avrebbe ricevuto imprecisate somme di denaro da Rosolino Lo Iacono, 44 anni, per il quale e’ stato disposto il carcere, dalla moglie 47enne di quest’ultimo Deborah De Lollis, da Vito Leale, 54 anni, Pietro Madonia, 45 anni, Guido Ricciardi, 31 anni, finiti ai domiciliari insieme all’agente. Il poliziotto avrebbe, inoltre, rassicurato il gruppo sull’assenza di attivita’ di intercettazione sulle auto utilizzate da Lo Iacono. Gli arrestati sono persone note alle forze dell’ordine come rapinatori professionisti, specializzati soprattutto in colpi in trasferta ai danni di istituti di credito, attraverso la ‘tecnica del buco’.