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Butera. Ancora un successo per Salvatore Lisi. Il suo romanzo “Senz’anima” premiato a Giardini Naxos.

Redazione 1

Butera. Ancora un successo per Salvatore Lisi. Il suo romanzo “Senz’anima” premiato a Giardini Naxos.

Mar, 25/10/2016 - 00:29

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th-7BUTERA. Salvatore Lisi (nella foto) ha ricevuto ancora un altro premio letterario per il suo romanzo storico “Senz’anima”. Il libro, ancora inedito, dopo la sua premiazione ad Aulla in Toscana, è stato indicato dall’Accademia “Il Convivio” fra i vincitori del Premio Internazionale “Poesia, Prosa e Arti Figurative e Premio Teatrale Angelo Musco” a Giardini Naxos. La Giuria, composta da personalità del mondo letterario italiano e di altre nazioni, ha valutato 1433 tra opere italiane e straniere di ben 1038 autori internazionali. La premiazione è prevista per il prossimo giorno 30 ottobre alle ore 9,30 all’Hotel Caesar Palace di Giardini Naxos. Il libro di narrativa storica di Salvatore Lisi sarà premiato nella sezione “Romanzi inediti” nella quale ha ottenuto il secondo posto finale. La vicenda del libro premiato è incentrata attorno ad giovane avvocato siciliano, Giuseppe Alberti, mazziniano, entusiasta dell’impresa di Garibaldi. Convinto dapprima dei valori patriottici dell’Unità d’Italia per il riscatto della Sicilia dalla miseria, crede nella Spedizione dei Mille e si arruola nell’esercito garibaldino; invece dovrà ricredersi per un’opera dei garibaldini che gli appare più una missione di corrotti e corruttori che di liberazione del popolo Siciliano e del Meridione. Intanto, un eroico ufficiale borbonico, Andrea Intringa, comandato a difendere le ricchezze auree del Banco delle Due Sicilie di Palermo, irriducibile ed ostinato, è fucilato dai garibaldini. La sua nobile famiglia, pur credendo nell’Unità d’Italia, e la moglie, la contessa Luisa della Pineta, napoletana, fervente borbonica, decidono di vendicarne la morte. Le vicende s’intrecciano nel tessuto storico di quel periodo, dallo Sbarco di Marsala alla Battaglia del Volturno, all’epilogo di Fenestrelle, primo lager di deportazione e di morte, in cui furono confinati e lasciati morire valorosi soldati borbonici.

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