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Aids. Contagiò più partner, chiesto processo per sieropositivo nisseno: 57 i casi accertati

Redazione

Aids. Contagiò più partner, chiesto processo per sieropositivo nisseno: 57 i casi accertati

Ven, 21/10/2016 - 19:58

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sesso-piedi-mega800ROMA – Processo in vista per Valentino T., il 32enne sieropositivo di Acilia, nativo di Caltanissetta,  accusato di aver contagiato decine di donne conosciute in varie chat a partire dal 2006 con le quali voleva avere solo rapporti sessuali non protetti, senza averle mai informate prima di essere affetto dal virus dell’Hiv e inventando ogni volta una scusa per non usare il preservativo. Il pm Francesco Scavo ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio contestando al ragazzo, detenuto da quasi un anno, i reati di epidemia dolosa e di lesioni gravissime, con l’aggravante di aver agito per futili motivi.

I nonni materni Renato e Maria, con i quali Valentino è cresciuto, erano piccoli proprietari terrieri di Caltanissetta che si trasferirono a Roma, forse sotto minaccia di rapimento. E dunque la fragile Adele, che era la mamma di Valentino, nacque a Roma nel 1962 ma per qualche motivo, legato probabilmente al pudore, nel 1984 fu spedita a Caltanissetta dove mise al mondo il suo unico bambino, Valentino appunto che, figlio di padre ignoto, prese il cognome della madre: T. Purtroppo la sfortunata Adele morì a Roma a 27 anni, nel 1989. Dunque Valentino non sa chi è suo padre e aveva 5 anni quando morì sua madre. Non ne aveva ancora venti quando una donna lo contagiò. Ne aveva invece 21 quando un’infermiera scoprì di essere stata contagiata da lui, e fu il suo primo delitto da untore.

Sono 57 gli episodi, emersi fino ad ora durante le indagini preliminari, di cui deve rispondere Valentino T., tra contagi diretti (30 amanti), quelli indiretti (riferiti a tre partner di donne in precedenza infettate e a un bimbo, nato nel maggio del 2012, figlio di una straniera con cui l’indagato aveva avuto rapporti e al quale era stato diagnosticato il virus dell’Hiv all’eta’ di otto mesi) oltre ai casi di 20 donne scampate all’infezione, un destino condiviso anche da tre uomini che con Valentino hanno preso parte a rapporti sessuali a tre. L’indagato, che pur dicendosi dispiaciuto per quanto accaduto si e’ sempre difeso nel corso degli interrogatori sostenendo di non essere consapevole dei danni che avrebbe potuto causare per la sua sieropositivita’, rischia una condanna a 20 anni di carcere. Pena che diminuirebbe di un terzo se optasse di essere giudicato in udienza preliminare con il rito abbreviato. Stando a quanto emerso dall’inchiesta, il ragazzo avrebbe avuto rapporti a rischio fino al 23 novembre dello scorso anno, giorno che ha preceduto il suo arresto. Chi indaga, pero’, e’ convinto che sia piu’ elevato il numero delle persone contagiate da Valentino, perche’ tante, nel tentativo di tutelare la propria privacy, hanno non rivolgersi alla polizia e alla magistratura.

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