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Papa Francesco ai giornalisti “verità, rispetto e professionalità”

Redazione

Papa Francesco ai giornalisti “verità, rispetto e professionalità”

Gio, 22/09/2016 - 22:03

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“Il giornalismo deve sempre rispettare la dignità della persona. Un articolo viene pubblicato oggi e domani verra’ sostituito da un altro, ma la vita di una persona ingiustamente diffamata puo’ essere distrutta per sempre”. Papa Francesco ha voluto ricordarlo ai giornalisti italiani, rappresentati nella Sala Clementina dal Consiglio Nazionale dell’Ordine. “Certo – ha ammesso il Papa – la critica e’ legittima, cosi’ come la denuncia del male, ma questo deve sempre essere fatto rispettando l’altro, la sua vita, i suoi affetti. Il giornalismo non puo’ diventare un'”arma di distruzione” di persone e addirittura di popoli”. Secondo il Papa, “rispettare la dignità umana e’ importante in ogni professione, e in modo particolare nel giornalismo, perché anche dietro il semplice racconto di un avvenimento ci sono i sentimenti, le emozioni e, in definitiva, la vita delle persone”. “Spesso – ha ricordato Francesco ai giornalisti italiani – ho parlato delle chiacchiere come terrorismo, di come si puo’ uccidere una persona con la lingua. Se questo vale per le persone singole, in famiglia o al lavoro, tanto piu’ vale per i giornalisti, perche’ la loro voce puo’ raggiungere tutti, e questa e’ un’arma molto potente. Né deve alimentare la paura davanti a cambiamenti o fenomeni come le migrazioni forzate dalla guerra o dalla fame”. Il Papa ha poi concluso il suo intervento con un auspicio: “sempre piu’ e dappertutto il giornalismo sia uno strumento di costruzione, un fattore di bene comune, un acceleratore di processi di riconciliazione; che sappia respingere la tentazione di fomentare lo scontro, con un linguaggio che soffia sul fuoco delle divisioni, e piuttosto favorisca la cultura dell’incontro”. “Voi giornalisti – ha scandito – potete ricordare ogni giorno a tutti che non c’e’ conflitto che non possa essere risolto da donne e uomini di buona volonta'”.

Ricerca verità ostacolata da dittature
Dovere del giornalista e’ “arrivare il piu’ vicino possibile alla verita’ dei fatti e non dire o scrivere mai una cosa che si sa, in coscienza, non essere vera”, ha poi ricordato Francesco. E ha aggiunto: “nel corso della storia, le dittature di qualsiasi orientamento e ‘colore’ hanno sempre cercato non solo di impadronirsi dei mezzi di comunicazione, ma pure di imporre nuove regole alla professione giornalistica”. Il Papa ha chiesto dunque ai giornalisti italiani di “non sottomettere la propria professione alle logiche degli interessi di parte, siano essi economici o politici”. “Amare la verita’ – ha spiegato – vuol dire non solo affermare, ma vivere la verita’, testimoniarla con il proprio lavoro. Vivere e lavorare, dunque, con coerenza rispetto alle parole che si utilizzano per un articolo di giornale o un servizio televisivo”. “La questione qui – ha tenuto a chiarire – non e’ essere o non essere un credente. La questione qui e’ essere o non essere onesto con se’ stesso e con gli altri”. Secondo Francesco, “la professione giornalistica può servire per il miglioramento della società in cui viviamo” se chi la esercita sa tenere ben presenti tre regole: “amare la verità, una cosa fondamentale per tutti, ma specialmente per i giornalisti; vivere con professionalita’, qualcosa che va ben oltre le leggi e i regolamenti; e rispettare la dignità umana, che e’ molto piu’ difficile di quanto si possa pensare a prima vista”. E se “la relazione e’ il cuore di ogni comunicazione, nessuna relazione puo’ reggersi e durare nel tempo se poggia sulla disonesta'”, ha rilevato esortando i giornalisti a controllare sempre la veridicità delle notizie anche se “nel giornalismo di oggi – un flusso ininterrotto di fatti ed eventi raccontati 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana – non e’ sempre facile arrivare alla verita’, o perlomeno avvicinarsi ad essa”. “Compito del giornalismo”, anzi “la sua vocazione”, e’ soprattutto, ha spiegato, “far crescere la dimensione sociale dell’uomo, favorire la costruzione di una vera cittadinanza”.”In questa prospettiva di orizzonte ampio, quindi, operare con professionalita’ vuol dire – ha scandito il Papa – non solo rispondere alle preoccupazioni, pur legittime, di una categoria, ma avere a cuore uno degli architravi della struttura di una societa’ democratica”. Francesco ha anche raccomandato ai giornalisti un’attenzione maggiore per le sfumature: “i dibattiti politici, e perfino molti conflitti, sono raramente – ha osservato – l’esito di dinamiche distintamente chiare, in cui riconoscere in modo netto e inequivocabile chi ha torto e chi ha ragione. Il confronto e a volte lo scontro, in fondo, nascono proprio da tale difficolta’ di sintesi tra le diverse posizioni”. “Nella vita – ha concluso – non e’ tutto bianco o nero”.

“Sia la carta stampata sia la televisione perdono rilevanza rispetto ai nuovi media del mondo digitale, specialmente fra i giovani, ma i giornalisti, quando hanno professionalita’, rimangono una colonna portante, un elemento fondamentale per la vitalita’ di una societa’ libera e pluralista”. Ne e’ convinto Francesco. “In qualche modo – ha aggiunto – voi scrivete la ‘prima bozza della storia’, costruendo l’agenda delle notizie e introducendo le persone all’interpretazione degli eventi”. “I tempi – ha osservato il Papa – cambiano e cambia anche il modo di fare il giornalista”. “Anche la Sante Sede – ha poi aggiunto Francesco dopo aver rivolto il suo saluto al prefetto del dicastero, monsignor Edoardo Vigano’ che aveva introdotto l’incontro – a fronte del cambiamento del mondo dei media ha vissuto e sta vivendo un processo di rinnovamento del sistema comunicativo, da cui voi pure dovreste ricevere beneficio”. In merito il Papa ha indirizzato i giornalisti a rivolgersi con fiducia al nuovo dicastero, nel quale e’ ora inserita la Sala Stampa della Santa Sede diretta da Greg Burke, anche lui presente oggi nella Clementina: “la Segreteria per la Comunicazione sara’ il naturale punto di riferimento per il vostro prezioso lavoro”.