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Trema il cuore dell’Italia: almeno 75 i morti

Redazione

Trema il cuore dell’Italia: almeno 75 i morti

Mer, 24/08/2016 - 16:32

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imageRoma – Almeno 73 morti accertati, persone intrappolate sotto le macerie, paesi semidistrutti, migliaia di sfollati: è il drammatico bilancio di una notte di terrore nel centro Italia per il sisma di magnitudo 6.0 che ha causato gravissimi danni e vittime ad Amatrice, nel reatino e ad Arquata del Tronto e nella frazione Pescara del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. Le vittime accertate, secondo quanto riferito dalla Protezione Civile, sono al momento 73, 53 nel Lazio e 20 nelle Marche. Il terremoto, avvertito distintamente in tutto il Lazion, nelle, Marche, in Umbia e in Abruzzo, e’ stato registrato alle 3.36 con epicentro ad Accumoli, vicino Rieti, a una profondita’ di 4 km. Un sisma “paragonabile, per intensità, a quello dell’Aquila” ha sottolineato il capo del Dipartimento Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Proseguono le scosse: l’ultima di magnitudo 4.9, lungo la dorsale che va dal Reatino all’Ascolano, passando anche per l’Umbria.

I danni più gravi, oltre che ad Accumoli, raggiunta dai Vigili del Fuoco solo dopo tre ore e mezza, si registrano ad Amatrice e a Posta e ad Arquata del Tronto e a Pescara del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. Centinaia i dispersi, con molte persone sotto le macerie che si cerca di individuare anche con l’ausilio delle unità cinofile. Il lavoro dei soccorritori è stato complicato dalle tante strade bloccate.

Ad Accumoli un’intera famiglia è stata sterminata dal terremoto. Sono stati ritrovati quattro dispersi, purtroppo tutti privi di vita, sotto le macerie della propria abitazione. Si tratta di padre, madre e i due bambini. Nel apese del reatino epicentro del sisma gli sfollati sono tra i 1.500 e i 2.000. Il sindaco Stefano Petrucci, visibilmente provato e incapace di trattenere le lacrime, ha affermato che “il patrimonio edilizio e’ a terra”. “Non vedo prospettive di futuro”, ha detto con voce rotta dal pianto, “c’e’ bisogno di solidarieta’, dovremo allestire piu’ tendopoli, poi iniziereno a contare i danni”, ha spiegato il primo cittadino. Petrucci ha rievocato la tragedia dell’Aquila con le relative difficolta’ nella ricostruzione, confessando che il timore e’ che il piccolo centro di Accumoli venga “dimenticato”.
Due tendopoli sono in allestimento ad Amatrice e ad Accumoli, ha reso noto la Protezione civile. “Si tratta di due campi della Regione Lazio da 250 posti ciascuno – ha spiegato Postiglione – ma altri moduli (di capienza analoga o superiore, ndr) sono gia'” partiti da Abruzzo, Friuli e Molise ed altri sono pronti a partire da altre regioni. Il tema delle aree da scegliere non e’ indifferente, visto che i campi vanno montati evidentemente in aree sicure, lontane da edifici ma anche da versanti a rischio. Naturalmente al momento e’ difficile dire di quanti posti avremo bisogno”.

Alla prima, forte scossa ne sono seguite altre nella notte: una di magnitudo 3.9 vicino Perugia, e altre due di magnitudo 3.9 e 3.8 sempre nei pressi di Rieti. Un’ulteriore più forte scossa e’ stata registrata alle 4.33, ha avuto magnitudo 5,4, con epicentro nella zona di Perugia e una profondita’ di 9 chilometri. L’Ingv ha fatto sapere che si è verificato uno sciame sismico con 39 scosse. Il terremoto e’ stato udito distintamente anche a Roma dove la terra ha tremato per circa 20 secondi e poi anche per le diverse scosse di assestamento.
Si è trattato di un “sisma severo”, ha detto il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, “paragonabile a quello dell’Aquila nel 2009. Ci attendiamo crolli anche importanti, stiamo raggiungendo tutte le zone colpite”.

Intanto proseguono le scosse di assestamento: alle 4.51 l’Ingv ha registrato una scossa di magnitudo 3,7 con profondita’ di 6 km in provincia di Ascoli Piceno, seguita da un’altra scossa di magnitudo 2,8, profondita’ di 10 km, di nuovo a Rieti
Scossa nell'”Ora del Diavolo”, 4 minuti dopo l’Aquila

Ci sarebbero anche dei bambini intrappolati a Cornello, al confine tra Lazio e Abruzzo. Due fratellini romani sono stati estratti vivi a Pescara del Tronto. I comuni colpiti stanno predisponendo i centri di accoglienza per gli sfollati. “La situazione è critica”, ha riferito la Protezione civile regionale. La scossa è stata avvertita in tutto l’Abruzzo e ha seminato paura all’Aquila, dove è ancora vivo il ricordo del sisma di sette anni fa, e delle 309 vittime. E’ crollata anche parte della parete est del Corno Piccolo del Gran Sasso. A Norcia il torrino della facciata della chiesa di San Benedetto è ruotato sul suo asse come successe nel terremoto del 1979, ma non si registrano feriti gravi. A Castelluccio di Norcia, il piccolo borgo che domina l’omonima Piana famoso per la sua fioritura, è crollato un campanile. Nessun danno ad Assisi per le Basiliche di San Francesco, ha riferito il direttore della sala stampa del Sacro Convento. La scossa ha svegliato l’intera comunità francescana.

“Tenete Salaria libera, serve per soccorsi”, è stato l’appello lanciato dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che ha visitato Amatrice e le altre zone colpite.

Evacuato l’ospedale di Amandola, gravemente danneggiato. I viglili del fuoco parlano di danni anche a Gualdo e Mogliano nel Maceratese. Sono attivi i numeri della Protezione Civile: 840840 e 803555. Una frana sarebbe avvenuta sulla parete Est del Corno Piccolo del Gran Sasso,

C’è urgente bisogno di sangue di tutti i gruppi è l’appello dell’Avis provinciale di Rieti .