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Maccalube di Santa Barbara. Arcangelo Pirrello: “La farsa delle dichiarazioni roboanti”

Redazione

Maccalube di Santa Barbara. Arcangelo Pirrello: “La farsa delle dichiarazioni roboanti”

Gio, 25/08/2016 - 00:56

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imageRiceviamo e pubblichiamo – Sono sinceramente dispiaciuto di dovere ribattere all’articolo sulla Sicilia di ieri, dove si rende nota la programmazione di interventi circa le Maccalube e il quartiere S.Barbara. L’uso degli annunci roboanti è costume noto al quale ci hanno abituato gli ultimi governi e amministrazioni. Servono a “tenere” buoni i cittadini per qualche altro anno, qualche altro mese, qualche altra votazione o “referendum”. Abboné, come si dice nelle nostre parti. Ma c’è un limite a tutto.
Dopo anni di inattività o attività ritenuta innocua, l’evento chiave delle maccalube si è manifestato l’11 agosto 2008, quando alle ore 15,45, in appena sette minuti, a Terrapelata sono state estrusi circa 30 mila metri cubi di fango misto a gas metano e a trovanti calcarei che hanno innalzato la quota del terreno di circa tre metri per una superficie di circa un ettaro. Ho usato il termine “estruso” e non “eruttato” per non evocare il vulcanesimo e tutto ciò che ne concerne poiché con i fenomeni magmatici effusivi, cioè con il vulcanesimo, le maccalube non c’entrano nulla. Qualcuno parla di “vulcanesimo sedimentario” ma è una contraddizione in termini dannosa per la stessa comprensione: la Geologia è una scienza troppo complessa per complicarla ancora con fuorvianti neologismi.
Dopo il 2008 la situazione si è stabilizzata con la normale attività di sempre con piccoli “crateri” dove il gas “gorgoglia”. Anche in questo caso il termine fisicamente corretto è “gorgogliare” e non “bollire” come si continua a dire e a scrivere. “Cratere”, invece, è corretto: deriva dal greco e indica un grosso vaso dove veniva mescolato il vino ma anche un bacino, un avvallamento, una conca. A oggi le maccalube sono diventate una vera e propria discarica di rifiuti tossici e pericolosi. Dopo gli eventi del settembre del 2014, quando nelle maccalube di Aragona (AG) hanno perso la vita due fratellini di sette e dieci anni, l’assessore Falci ha pensato bene di mettere in sicurezza la zona con una recinzione totale e un impianto di videosorveglianza.
Due settimane or sono ho trasmesso via p.e. c. al sindaco di Caltanissetta un esposto denuncia sulle maccalube con il quale ho lamentato: 1) presenza abbondante di rifiuti tossici e pericolosi; 2) il furto della rete di recinzione, paletti compresi; 3) l’evidente furto delle telecamere di video sorveglianza: se ci fossero state le telecamere si sarebbero accorti che si sono fregati la rete di recinzione; 4) la presenza di una stalla abusiva nell’ex rustico della palestra con caprette libere di brucare nei rifiuti tossici; lo scorso anno c’erano asini e cavalli, bei cavalli pezzati; 5) presenza di evidenti segni di giochi di bambini. Se sono già stati rimossi i rifiuti tossici, sono molto contento.
In una città come la nostra ormai ridotta all’agonia ma ancora lontana dall’essere totalmente spolpata all’osso dai predatori che ancora si succederanno; in un luogo dove riescono a fregarsi le telecamere di sorveglianza, più di 350 m di rete metallica e circa 120 paletti metallici, a inventarsi una stalla abusiva dentro l’ex recinzione alle maccalube e dove i bambini tornano allegramente a giocare (il tutto a quaranta metri dalle prime case di S.Barbara); in una città come questa, non pare vero che si possa avere un fenomeno come le maccalube per alimentare la fantasia e la speranza dei cittadini i quali, del tutto legittimamente, possono pensare a una importante risorsa.
“Vogliamo farci un’attrazione turistica e vogliamo pure sfruttare il metano”, rispose un noto e sagace assessore all’ambiente della seconda amministrazione Messana alla domanda fatta dall’ingegner De Bernardinis che presiedeva l’apposita commissione della Protezione Civile Nazionale, alla quale il Comune di Caltanissetta si era rivolto per avere fondi allo scopo di indagare il fenomeno, conoscerne le effettive proporzioni e pericolosità, soprattutto in ordine al fatto che, in pieno villaggio S.Barbara e in seguito al fenomeno dell’11 agosto 2008, si erano manifestate lesioni e fratture sia nel terreno, sia nelle abitazioni. Mi spiego meglio: era (ed è) importantissimo conoscere l’effettivo stato di sicurezza del villaggio S. Barbara in relazione al fenomeno delle maccalube. Ciò è quantomeno intuitivo, essendo fuorusciti 30 mila metri cubi di materiale in sette minuti ed essendo sorte contemporaneamente, o subito dopo, delle lesioni nelle abitazioni e nel terreno non solo a sud, nelle villette delle vie Angelo Custode e Vulcanelli, ma anche a Nord per circa 600 m, fin quasi alla fine del villaggio S. Barbara, fin dopo le “torri” per intenderci. Eravamo già riusciti a convincere la protezione civile, anche per la presenza in commissione di validissimi ricercatori quali il prof. Nicola Casagli; quella di De Bernardinis era una domanda retorica alla quale solo un politico come l’assessore all’ambiente della seconda giunta Messana poteva rispondere…e ha risposto nel modo sbagliato. “Vi faremo sapere”, concluse De Bernardinis al quale non pareva vero di non allentare i cordoni della borsa. Figurarsi, “turismo e sfruttamento”, alla protezione civile!!!.
L’ amministrazione che è subentrata ha fatto venire in visita lo stesso Bertolaso. Ma non se n’è fatto di nulla: la cosa è caduta nel dimenticatoio e, come se nulla fosse accaduto, si è proceduto a S. Barbara con i noti programmi urbanistici.
Arriviamo a oggi: leggo sull’annuncio dell’amministrazione sul riscaldamento delle case di S. Barbara sfruttando le maccalube. Sembra cosa già fatta e qualcuno, forse c’è pure cascato. Tra tutti gli annunci non rispettati da questa amministrazione (“sportello Europa”,“recupero del centro storico”, “riqualificazione dei quartieri, ecc.) questo è proprio il peggiore in assoluto poiché sfacciatamente contrario alla evidenza scientifica; non potrà più esserci un annuncio peggiore. Ed è anche il più subdolo degli annunci poiché alimenta speranze che, ai più, possono sembrare “a portata di mano” e cioè perfettamente “in fase” con quello che i più vogliono sentirsi dire poiché “ci hanno già pensato loro per primi”. Mi dispiace davvero che il Signor Sindaco per “spararla così grossa” abbia scelto proprio, l’ing. Giuseppe Tumminelli, al quale mi legano rapporti personali più che amicali, affettuosi e del quale ho il profondo rispetto e la stima che si deve avere di un giovane onesto, corretto, socialmente impegnato, di rara educazione e dal sicuro e brillante avvenire.
Riscaldare le abitazioni di S.Barbara sfruttando le maccalube?. Sono possibili solo due modi:
1) Fruttare il Gas (l’idea del sagace assessore all’ambiente della seconda giunta Messana) Come? raccogliere il gas che gorgoglia o meglio “intercettarlo” nella risalita. Ma con quali quantità in gioco? Con quale frequenza?. Peccato che a S. barbara non vi siano più veri minatori: essi sapevano che un giacimento minerario per essere sfruttato deve essere prima conosciuto, circoscritto, geometricamente, determinato soprattutto nella regolarità d’estrazione. Nulla di tutto questo: finora si ha notizia di sporadiche e irregolarissime fuoruscite di gas. Allo stato attuale nessuno è in grado di dire se quel metano è sfruttabile. Negli anni 50 – 60 furono eseguite delle perforazioni dall’ENI, ma poi non è seguito nulla.
2) Per geotermia (letteralmente calore dalla terra). E’ possibile con due distinti metodi:
a – Con impianti a “bassa entalpia” cioè con scambio termico (pompa di calore) sfruttando il “gradiente termico” (cioè l’aumento medio della temperatura di circa 3c°ogni 100 m).
b – Con impianti a “media e alta entalpia” in presenza, sotto la superficie terrestre, di serbatoi magmatici in fase idrotermale (volgarmente antichi vulcani in spegnimento).
Secondo l’articolo sulla Sicilia dovrebbero essere utilizzati entrambi i modi, infatti leggo: “realizzare un impianto geotermico che possa sfruttare il calore terrestre ed utilizzarlo attraverso una rete di teleriscaldamento da fornire alle abitazioni, come viene fatto nelle città del Nord dell’Italia (il mitico continente) e in Islanda”.
E’ bene chiarire che il metodo b “per alta entalpia” non è possibile per il fatto stesso che non siamo in Islanda la quale è tutto un vulcano situato sulla dorsale medio atlantica, né possiamo fare affidamento su sorgenti geotermiche (antico vulcano in spegnimento) per il semplice fatto che non c’è alcun vulcano, né giovane né antico. Non c’è proprio, che sia chiaro un volta per tutte.
Circa il primo metodo (a) per “bassa entalpia”, è possibile. E’ possibile esattamente come in tutte le zone di Caltanissetta, della Sicilia, dell’Italia (sia Nord che Sud) e della Terra, poiché uno straccio di “gradiente termico” da pompare in superfice con scambio termico, c’è in tutta la Terra, anche a Terra…pelata. E non c’è bisogno delle maccalube, anzi: siccome si tratta di emissione di gas e dunque di espansione di gas da una certa pressione a una pressione sicuramente minore (quella atmosferica) si ha un raffreddamento (i frigoriferi funzionano così).
Non vorrei deludere né dare consigli al comitato di quartiere di Santa Barbara né ai i tecnici della Curia, ma io, al posto loro mi preoccuperei delle maccalube per la sicurezza dei bambini del villaggio e starei più attento a non farmi fregare la prossima rete di recinzione che l’amministrazione dovrà collocare. Soprattutto mi preoccuperei della sicurezza stessa delle abitazioni di tutta S.Barbara , tenendo presente la virulenza delle maccalube manifestatasi nel 2008; poi magari, penserei anche a riscaldarle. Ma questo è un discorso che riguarda altre zone abitate di Caltanissetta sottoposte a degrado statico (volgarmente frana). Se qualcuno, come al solito, pensa a Cassandra di Troia, rifletta sul fatto che la ragazza…aveva ragione.
Quanto allo studio delle maccalube da parte del dipartimento di Catania è certamente una cosa seria. Ma ho il sospetto che sia una cosa già intrapresa dalla precedente amministrazione (sempre dello stesso sindaco), quella che per carenza di “efficienza e operosità in alcuni settori”, per non sbagliare, è stata cambiata totalmente appena due settimane fa.
Arcangelo Pirrello

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