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Caltanissetta, rischia di essere espulso dall’Italia ma alla fine riesce a pronunciare il fatidico “si”

Redazione

Caltanissetta, rischia di essere espulso dall’Italia ma alla fine riesce a pronunciare il fatidico “si”

Mar, 23/08/2016 - 09:49

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Una corsa contro il tempo per giurarsi amore eterno. Da una parte lui, Abdellatif Benmoumen, 40 anni, marocchino sul quale pendeva una richiesta di espulsione dall’Italia, dall’altra lei, Sara Arzani, 40 anni, ristoratrice originaria di Cuneo che da oggi sono marito e moglie. Un sì pronunciato col rito civile nella Sala Gialla del Municipio di Caltanissetta. A raccontare la storia a lieto fine è l’avvocato Michele Profeta, che per l’occasione ha anche fatto da testimone.

“Questi ragazzi che vedete in foto – scrive l’avvocato Profeta – sono due sposini: lei cuneese, lui maghrebino. Si sono sposati oggi pomeriggio, alle 16, nella Sala Gialla del Comune, dopo 20 giorni di estenuante “battaglia” legale ingaggiata con la Pubblica amministrazione del nostro paese… Sara è un’imprenditrice cuneese nel settore della ristorazione: gestisce un ristorante ed un albergo tra le montagne piemontesi.
Abdellatif l’ho conosciuto un mesetto fa: “era” un cittadino extracomunitario trattenuto presso il CIE di contrada da Pian del Lago in forza di un decreto di espulsione, come a migliaia ne transitano nel nostro Centro di Prima Accoglienza.
Quando l’ho conosciuto, all’udienza di convalida, mi ha subito detto che conviveva con una donna italiana e che stava per sposarsi quando è stato fermato dai Carabinieri e “trattenuto” a migliaia di chilometri dalla sua fidanzata.
Di storie così, ne avevo sentito a decine, ma, non so perché qualcosa mi diceva che, stavolta, c’era del vero…
Mi metto in contatto con Sara…e con il suo legale, avvocato Luisella Cavallo di Cuneo (cui va gran parte del merito di questa piccola “impresa” per la caparbietà, la professionalità e l’abnegazione dimostrate.).
Una vera e propria lotta contro il tempo: Abdellatif, infatti, è a rischio rimpatrio ed il suo allontanamento dal territorio italiano rischierebbe di vanificare ogni sforzo sin qui profuso…
Tra carte bollate, nulla osta consolari, legalizzazioni di documenti in lingua araba, scontri con l’ottusità e la cecità della nostra Pubblica Amministrazione (la mancanza di voglia di lavorare non è solo meridionale), pubblicazioni a distanza, ricorso d’urgenza per abbreviare il termine di affissione delle pubblicazioni, notifiche, ricorsi vari etc., siamo riusciti a far convolare a nozze i due ragazzi.
Oltre ad aver assistito Sara ed Abdellatif dal punto di vista legale per la parte relativa al trattenimento , sono stato felice di esser stato testimone delle loro nozze.
È agosto, non dimentichiamocelo…
😅😅😅.
Da oggi Abdellatif è marito di una cittadina italiana: lavorerà in regola come pizzaiolo nell’azienda di sua moglie Sara.
Vogliono dei figli…auguro loro di realizzare ciò che vogliono.
Un grazie all’instancabile e professionale collega, Luisella Cavallo di Cuneo, alla Cooperativa Auxilium, all’Ufficio immigrazione della Questura di Caltanissetta, nella persona del Dirigente e del Sostituto Commissario, la cui sensibilità ed umanità, unite alla indiscussa professionalità e padronanza della materia, hanno consentito di ottenere questo importante traguardo (l’ultimo matrimonio avvenuto tra una italiana ed un extracomunitario trattenuto risaliva al 2004..).
Grazie al Sig. Sindaco, all’Ufficiale dello stato civile ed agli impiegati del Comune di Caltanissetta che, nonostante il periodo feriale, hanno fatto le corse insieme a noi…
Grazie anche a tutti quei miei concittadini che, nell’occasione, hanno dimostrato tolleranza ed accoglienza nei confronti dei due ragazzi, realizzando quanto auspicato dal Papa poche settimane orsono: “Chi fugge dalla propria terra per le guerre o la fame è “un fratello”. La vostra esperienza di dolore e di speranza ci ricorda che siamo tutti stranieri e pellegrini su questa Terra, accolti da qualcuno con generosità e senza alcun merito. Chi, come voi, è fuggito dalla propria terra a causa dell’oppressione, della guerra, di una natura sfigurata dall’inquinamento e dalla desertificazione, o dell’ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta, è un fratello con cui dividere il pane, la casa, la vita”.
Auguri Sara ed Abdellatif!”

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