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Comuni sciolti per mafia: a Palermo “intesa-argine” con la prefettura

Redazione

Comuni sciolti per mafia: a Palermo “intesa-argine” con la prefettura

Mer, 13/07/2016 - 19:33

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PALERMO – Un protocollo di intesa per la legalita’ e la prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale e mafiose nell’economia, e’ stato siglato dal prefetto di Palermo Antonella De Miro e dalle commissioni straordinarie che reggono i Comuni di Altavilla Milicia e Giardinello, le cui amministrazioni sono state sciolte per mafia. Particolare attenzione e’ rivolta ai settori degli appalti e contratti pubblici, dell’urbanistica e dell’edilizia anche privata. Uno strumento per innalzare il livello di efficacia dell’attivita’ di prevenzione generale amministrativa a fini antimafia, implementando ulteriori forme di verifica, monitoraggio e controllo. Il protocollo fa anche riferimento alle innovative norme anticorruzione richiamando pure le intese siglate il 15 luglio 2014 tra il ministro dell’Interno e il presidente dell’Autorita’ nazionale anticorruzione. Gli imprenditori dovranno dichiarare di conoscere e di accettare le clausole risolutive espresse allegate al protocollo e impegnarsi a dare comunicazione tempestiva alla prefettura e all’autorita’ giudiziaria di tentativi di concussione che si siano, in qualsiasi modo, manifestati nei confronti dell’imprenditore, degli organi sociali o dei dirigenti di impresa. Per quanto attiene le informative antimafia sugli appalti, queste andranno richieste qualsiasi sia il valore degli stessi, instistendo tale obbligo per i Comuni sciolti per mafia fino a 5 anni successivi allo scioglimento.
Il protocollo tiene conto delle innovazioni normative in materia di White List. Infatti, i Comuni si impegnano ad inserire nei propri bandi e contratti apposita clausola che impone alle ditte contraenti di comprovare l’avvenuta o richiesta iscrizione negli elenchi gia’ all’atto della partecipazione alla gara. Analoga prova di avvenuta o richiesta iscrizione in tali elenchi dovra’ essere richiesta, a cura della ditta aggiudicataria, nei confronti di ogni subcontraente o fornitore. Inoltre, il Protocollo estende in via convenzionale il controllo preventivo antimafia anche ai contratti di affidamento aventi ad oggetto l’esecuzione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria conseguenti all’approvazione da parte dei Comuni dei “Piani attuativi di iniziativa privata” nell’ambito del “Piano regolatore generale”. In tal senso, i Comuni si impegnano a richiedere alla prefettura le informazioni antimafia anche nei confronti dei soggetti privati sottoscrittori delle convenzioni di lottizzazione; ad acquisire autocertificazione antimafia per ogni singolo atto concessorio in materia di edilizia privata e si riserva di richiedere alla prefettura apposita informazione antimafia per tutti gli interventi che superano i 5000 metri cubi e per tutti gli interventi attinenti attivita’ produttive ed insediamenti in aree industriali ed artigianali. Con l’atto di rilascio di autorizzazioni e concessioni sara’ richiesto alla ditta di provvedere a comunicare le modalita’ di affidamento dei lavori, la ditta esecutrice, il numero dei lavoratori occupati, qualifiche e criterio di assunzione, al fine di rendere tempestivi ed agevoli i controlli sull’osservanza delle norme previdenziali ed assicurative e sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Poiche’ gli interventi infrastrutturali di urbanizzazione realizzati dai privati sono vere e proprie opere pubbliche, essendo destinate ad essere inglobate nel patrimonio indisponibile dell’ente locale che ne garantisce la fruizione collettiva, i Comuni provvederanno ad acquisire le informazioni antimafia nei confronti degli esecutori dei lavori: per obbligo di legge nell’ipotesi di affidamenti di opere di urbanizzazione primaria e secondaria aventi valore superiore alla soglia di rilevanza comunitaria; in via convenzionale, in forza dell’accordo, per gli interventi di urbanizzazione primaria e secondaria “a scomputo” comunque affidati aventi valore superiore a 250.000 euro.

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