CALTANISSETTA – Sono passati diciotto giorni da quel terribile incidente sull’autostrada, e la vita di Guido S. è ancora appesa a quel filo di speranza dei tantissimi che ogni giorno, tra familiari amici e parenti, cercano di stargli vicino anche solo con il pensiero. Il caporale maggiore dell’esercito, il giovane di appena ventisette anni, precipitato in quella maledetta domenica del 3 luglio dal viadotto “Milocca” sulla autostrada A19, facendo un volo di 20 metri, è ancora in coma nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Sant’Elia. I medici dell’equipe guidata dal primario Giancarlo Foresta continuano, come già fatto in tutti questi giorni, a fare di tutto per tentare di risvegliare il ragazzo figlio di un agente della Polizia Municipale ma, al momento, le sue condizioni rimangono stazionarie.
Così come stazionare restano le condizioni di un altro ragazzo I.A., di 20 anni, che nello stesso reparto è finito appena sei giorni dopo, il 9 luglio, quando l’auto cui era alla guida, insieme ad altri due amici, si è schiantata contro un muro in contrada Sabucina. Il ragazzo viene tenuto ancora in coma farmacologico per via dei gravi traumi riportati in quel brutto incidente. Fuori pericolo invece i due amici che viaggiavano con lui.
