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Una foto da incorniciare: “La presenza testimone dell’assenza”

Michele Spena

Una foto da incorniciare: “La presenza testimone dell’assenza”

Gio, 30/06/2016 - 22:44

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Stamane, giovedì 30 giugno,  ad una manifestazione a favore dei precari siciliani un consigliere comunale di maggioranza e’ stato visto sfilare in fascia tricolore per le vie di Palermo, forse nel convincimento di rappresentare la città, ma in realtà rappresentando, forse, se stesso.

I risultati del sondaggio sull’apprezzamento degli assessori dell’amministrazione comunale sono desolanti, non solo in termini numerici, ma anche qualitativi. Le posizioni più basse sono occupate proprio da coloro che indipendentemente dai risultati amministrativi ottenuti, comunque ritenuti insoddisfacenti, si sono ritagliati i ruoli di Alfieri e portavoce.
Le posizioni migliori le occupano i dimessi e prossimi futuri tali, come se la gente abbia voluto premiare chi si sia allontanato da una guida della città sempre meno riconosciuta come tale, anche a causa delle continue carnevalate alle quali si assoggettano i ruoli ed i segni distintivi istituzionali.
La circolare del ministero dell’ interno 5/1998 che citiamo in quanto disciplinante l’uso della fascia del sindaco durante le manifestazioni ufficiali, e’ particolarmente indicativa della superficialità con la quale i nostri (ainoi) rappresentati istituzionali sperimentano pedissequamente la pratica dell’auto delegittimazione. Nel documento si evidenzia la finalità di “rendere palese la differenza tra il Sindaco e gli altri titolari di pubbliche cariche”, nonché il riferimento esplicito, mediato dal dettato normativo, alla fascia quale elemento “distintivo del Sindaco”. Dal tenore di tale affermazione si evince la illegittimità dell’uso della fascia da parte di soggetti rappresentanti dell’amministrazione, anche se delegati a partecipare a qualsiasi manifestazione ufficiale. La fascia tricolore configura, infatti, il distintivo del Sindaco, quale capo dell’amministrazione (ruolo e funzione, non certo persona fisica, quindi utilizzabile dal vice-sindaco in qualità di sindaco pro-tempore), e non di quest’ultima, la quale è dotata, per analoghi fini distintivi, di ulteriori simboli (gonfalone, stemma) utilizzabili in conformità alle previsioni normative vigenti.
Nessun vice sindaco o assessore era presente a rappresentare il Sindaco, in una manifestazione, comunque non ufficiale, ma un consigliere di maggioranza, che potendo dignitosamente scegliere di fare la propria parte di rappresentante del civico consesso, si è visto, ancora una volta, costretto ad avventurarsi in un effimero e per certi aspetti grottesco ruolo di contro figura dell’assenza, designificando il ruolo della fascia tricolore che indebitamente indossava, fosse anche convinto di difenderne l’onore. Quella fascia, simbolo della sacralità laica di chi e’ stato eletto dai cittadini per rappresentare lo Stato, nella circostanza, cingendo qualcosa che non avrebbe dovuto, ha cinto, in effetti, il nulla, materializzando così il paradosso della presenza dell’assenza che pregna, ormai da troppo tempo, l’aria sempre più pesante di Palazzo del Carmine.
Rimpasto, rimescolamento, riunioni tra partiti, tutto questo è ormai il nulla cinto da quella fascia, ed è altrettanto chiaro che se ne è accorto anche chi ritiene di poterne fare, in dispregio non solo alle norme di legge, ma anche al buon gusto, un uso così disinvolto e irriguardoso.
Non è più solo una questione di inefficienza amministrativa o di giro pazzo di poltrone, sedie e sgabelli, ma decoro, solo decoro, quello che i cittadini, anche i più modesti almeno vorrebbero, come
Residuale traccia della presenza delle istituzioni.

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