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I vecchi renziani, i nuovi renziani ed i renziani di ritorno

Redazione 1

I vecchi renziani, i nuovi renziani ed i renziani di ritorno

Mer, 15/06/2016 - 10:53

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tramontoCALTANISSETTA – C’è un luogo dove il cielo è più rosso degli altri, quando il rosso fosse ancora il colore della sinistra, ma oramai è solo lo sfumato dei tramonti, e così sfumato come un tramonto il rosso della sinistra nissena dove nascono nuovi gruppi renziani, partiti d’area simpatizzanti, che fanno scacco matto ai vecchi renziani quelli della prima ora,  quelli di quando ancora nessuno ci credeva, che adesso dovrebbero essere i più quotati ed invece scalzati dai nuovi aggregati, consiglieri eletti, ed ex ministri che tornano, foss’anche che se nei siano mai andati. La presentazione del libro “Sottosopra” di Davide Faraone in città, una domenica di primavera a Villa Barile è stata la chiave di volta, l’osservatorio privilegiato sul  panorama renziano nisseno, che stante ai numeri ci auguriamo  che la Domenica non  sia  il giorno ideale per rappresentare  se stessi. Presentazione blasonata condotta da Salvo Toscano tra i giornalisti numeri uno in Sicilia per cronaca politica, Toscano orami è dal lungo tempo l’incubo giornalistico del governatore Saro Crocetta, ospite d’onore dunque, per una sala riempita a stento di volti noti e meno noti dell’enclave politico locale, ciascuno in rappresentanza di se stesso, tutti presenti per mettere firma, ma nessuno straripante d gioia. I musi lunghi delle prime file, i sorrisi a mezza bocca delle seconde, hanno raccontato più di mille parole, uno stato d’essere quantomeno di facile interpretazione, dove nessuno riconosce l’altro.Il Pd nisseno è spaccato e questa non è una novità, spaccatura incrementata dai rapporti tra tra renziani della prima ora, della seconda e quelli di ritorno. I renziani della prima ora il gruppo Margherita & Co. in odor di assessorato e candidatura alle regionali con tanto di tentennamento d’obbligo, ed il gruppo dei neo faraoniani, proconsole renziano in Sicilia, non si guardano scoccando dardi d’amore  anzi tutt’altro. I faletriani arrivati in seconda battuta che contano due eletti in consiglio Annalisa Petitto e Francesco Dolce stanno pian piano prendendo piede se non fosse che i primi rivendicano fortemente la solidità  di rapporti e la primigenitura di confidenze e vicinanza a Faraone, unico avamposto renziano nella nostra terra. Ma tra i due litiganti arriva il terzo, il grande vecchio “Il Ministro”, lui che tutto sa, che tutto può. Totò  Cardinale da Mussomeli, sopravvissuto a tutte le stagioni, un uomo, un politico, che ha eletto sindaci e li ha distrutti, che considera il mondo circostante  un accessiorio a tratti utilie a tratti piacevole, spesso fastidiosissimo. Quando il tuo pensiero parte il suo è già arrivato, ha creato generazioni di politici, di funzionari della pubblica amministrazione, lui che è stato a Roma nei salotti buoni, portando qui nella lontana terra natia l’odore del potere, quell’ odore del quale per anni in tanti si sono inebriati, accontentandosi. Adesso è tornato in pista, dopo aver lavorato  per lungo tempo nelle retrovie, dopo aver collocato la figlia Daniela in parlamento, tessendo mantenedo rapporti e relazioni ad altissimi livelli, rapporti che passano sulla testa di qualunque segretario di partito, adesso lui è tornato. Per riassicurare la candidatura della figlia, perché il centro sinistra locale ha bisogno forse di leader vero, perché come sempre la verità  completa non si saprà mai, si fantasticherà su questo ritorno, ma intanto c’è. La nuova creatura di Cardinale è “Sicilia Futura”.

E adesso dopo le amministrative “Sicilia Futura” batte cassa in tutta l’isola e qui nel nostro territorio si gioca la partita tutta interna della rimodulazione della giunta Ruvolo con una chiara richiesta di apertura.Presentata l’Area Riformista che dimostra come il movimento di Cardinale sia una costola del Pd, due segretari seduti accanto che hanno recitato il ruolo di compagni di viaggio è la dimostrazione che, “ob torto collo”, una nuova realtà è nata all’interno di quell’intricato mondo, che è quello renziano. Rivendicano assessori, voce in capitolo, ruoli di governo, parlano, alzano la voce con autorevolezza.  I mal di pancia della prima ora diventano così, acuti, i renziani di un tempo soffrono, temono, sono spiazzati dal ritorno di fiamma e fanno le bizze, battono i pugni, troppo facile, troppo semplice, lui ed i suoi arrivano e fanno il bello ed il cattivo tempo, quando invece in questo distacco sabatico dal territorio di Cardinale ogni testa ha fatto da tribunale e l’autogestione è stata lo stile preponderante. È un pò come quando il colonnello in casema manca ed i capitani fanno i generali, ma adesso il colonnello è tornato ed ha chiamato tutti a rapporto con consegna della puntualità. Da via Val d’Aosta a via Bissolati come un tempo, come quando c’era la Margherita ed i sindaci, i deputati arrivavano al cospetto del potere.  I tempi sono cambiati la classe dirigente in parte la stessa, almeno nelle retrovie, e con il fallimento del civismo il potere dei partiti aumenterà,di converso il civismo ha ridato dignità nella nostra città alla politica, adesso si aspetta il secondo passo, che arrivi la buona politica. Ed i nostri renziani che fine hanno fatto? La saga non finirà mai, tre gruppi, tre linee, un solo obiettivo prevalere sugli altri, una competizione vecchia, tra uomini, tra classi dirigenti, sono tornate le famose correnti tanto abiurate e che alla fine diventano l’anima dei partiti e se la vogliamo chidere in maniera letteraria, la tensione morale della dialettica politica.

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