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Comitato “Sì alla famiglia” di Caltanissetta: “11 maggio inferto colpo a famiglia naturale. Andaloro dei Giovani democratici si ravveda”

Redazione

Comitato “Sì alla famiglia” di Caltanissetta: “11 maggio inferto colpo a famiglia naturale. Andaloro dei Giovani democratici si ravveda”

Lun, 16/05/2016 - 17:09

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logo Si alla FamigliaCALTANISSETTA -Riceviamo e pubblichiamo.

Vorremmo replicare alla nota del segretario provinciale dei giovani democratici, Sig. Marco Andaloro, apparsa nei giorni scorsi, in un quotidiano web. Infatti, secondo il segretario, l’approvazione della legge sulle unioni civili avrebbe segnato una conquista fondamentale, un segno di apertura verso chi è diverso, un traguardo tanto atteso e finalmente, almeno in parte,  raggiunto.

A nostro avviso la giornata dell’11 Maggio, ha inferto un duro colpo alla famiglia naturale, come riconosciuta e garantita non dalla Chiesa Cattolica, ma dalla Costituzione Repubblicana, redatta e approvata a larga maggioranza da partiti diversi per tradizione e formazione. In particolare, l’art.29 venne inserito nel testo dai Padri Costituenti al fine di meglio tutelare la famiglia,  cioè un istituto di diritto naturale, nonché corpo sociale intermedio tra l’individuo e lo Stato, da cui nasce la società e lo stesso Stato, definito altrimenti come una famiglia di famiglie. Che il costituente desiderasse per la famiglia una tutela rafforzata, tenuto conto del suo fondamentale ruolo sociale, lo conferma il fatto della creazione di una disposizione ad hoc, non limitandosi a considerarla semplicemente formazione sociale, regolate queste ultime dall’art.2 della Carta Fondamentale. Pertanto, tutte le altre formazioni sociali, comunque denominate non costituiscono chiaramente famiglia, né potranno mai diventarlo, anche usando nomi diversi. Nella fattispecie delle unioni civili, la legge appena approvata è vero che non usa mai il termine famiglia, ma di fatto rinvia tout court, nella disciplina del regime giuridico, alle disposizioni del codice civile che regolano l’istituto familiare. Qualcuno dice, che aprendo ai diritti delle coppie di fatto (etero e omosex) nulla viene tolto ai diritti della famiglia. Nulla di più falso. Infatti equiparando le unioni civili alla famiglia, quest’ultima viene svuotata  del suo intimo contenuto naturale, cioè di unione stabile e fedele tra un uomo e una donna, aperta alla trasmissione della vita; quindi cellula fondamentale, unica e inimitabile della società.   Pertanto, regolamentare  le unioni di fatto diverse dalla famiglia, come quest’ultima sarebbe come consentire che, accanto ad una moneta vera, quella coniata dallo Stato, ne circolasse un’altra simile, ma diversa: finirebbe inevitabilmente per confondere e svalutare quella vera. La tutela dei diritti delle coppie di fatto, di conseguenza sarebbe dovuta avvenire sul piano dei diritti privati, come è nella natura delle cose, non creando confusione tra istituti diversi. Una massima di ragione afferma che a situazioni diverse (dalla famiglia) va offerta una diversa regolamentazione e tutela.

Circa il ruolo del PD in questa vicenda è sotto gli occhi di tutti che un Presidente-Sindaco  mai eletto in un ramo del Parlamento, quindi senza  legittimo mandato, si è pervicacemente ostinato ad ottenere, ponendo la fiducia e imbavagliando di fatto il dibattito parlamentare, un provvedimento, fortemente divisivo nella stessa opinione pubblica, che scontenta tutti, famiglie e unioni diverse da essa. Senza considerare le palesi violazioni della Costituzione, evidenziate da giuristi qualificati, sui cui lo stesso presidente dice di avere giurato, ma che di fatto non osserva. La linea autoritaria, sprezzante di ogni dibattito e di ogni opposizione, anche interna allo stesso suo partito, non potrebbe che essere accentuata qualora venisse approvata la riforma costituzionale, per la quale il corpo elettorale sarà chiamato ad esprimersi il prossimo Ottobre, votando il referendum.

Per quanto concerne, infine, il ruolo dell’On. Alessandro Pagano in questa vicenda, si rammenta che nell’atto fondativo dell’ NCD, da cui l’onorevole si è coerentemente autosospeso, vi era la tutela dei cd. valori non negoziabili, cioè quelli riguardanti l’umano e che, si diceva, non possono essere oggetto di interventi normativi peggiorativi. Evidentemente qualche poltrona e la speranza di avere un futuro peso politico, altrimenti probabilmente precluso causa incapacità, ha fatto dimenticare alla classe dirigente del partito l’orientamento iniziale. Pertanto all’onorevole non si può certo rimproverare la mancanza di coerenza con l’impostazione iniziale del suo partito. Si dice  “Alessandro Pagano è scollegato dal mondo moderno”, secondo noi altri sono gli scollegati: sono coloro che seguendo un’ideologia cieca, contraddittoria e non naturale rinunciano all’esercizio della ragione. E poi…cos’è questo mondo moderno? La sessualizzazione precoce dei bambini (vedi linee OMS sull’educazione affettiva), la diffusione dell’ideologia del Gender nelle scuole di ogni ordine e grado, la droga e l’eutanasia che si vorrebbero riconosciute e garantite dallo Stato e che  il Parlamento ha già calendarizzato? E’questa la modernità? Se questa è modernità, è certamente nichilista, punta all’annullamento della persona, non è amica dell’essere umano, anzi antiumana, disancorata dalla reale natura delle cose; allora preferiamo non essere moderni, ma naturali. Infatti, le cose moderne di oggi saranno considerate antiche già domani; per cui di fantasia in fantasia, con relativa rivendicazione di fantadiritti si corre veloce la strada verso l’abisso; invece, la naturalità delle cose e la difesa dell’umano naturale, non passeranno mai di moda.

Anche gli stessi padri costituenti dissentirebbero da questa deriva antiumana, orgogliosi di avere redatto e approvato “la Costituzione più bella del mondo”, quella che riconosce, garantisce e tutela non l’ideologia e i desideri, ma i diritti naturali e la persona umana.

Vorremmo concludere con un saggio proverbio: “I vaneggiamenti della mente quando sono di moda sono ritenuti virtù, spesso vengono confusi con i diritti e come tali vengono  rivendicati”

Grazie per l’attenzione.

Matteo Caruso, Salvatore Graci, Giuseppa Naro per il Comitato “Si alla Famiglia” di Caltanissetta

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