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Caltanissetta, soppressione Guardie Mediche. Carlo Sorbetto: “Alcune cose per saperne di più”

Redazione

Caltanissetta, soppressione Guardie Mediche. Carlo Sorbetto: “Alcune cose per saperne di più”

Mer, 04/05/2016 - 15:30

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guardia medicaCALTANISSETTA – Riceviamo e pubblichiamo.

Ritengo che l’iniziativa di informare sia eccellente e vorrei aggiungere che abbiamo bisogno di saperne di più sulla tematica dei carichi di lavoro del 118 e sulle soppressioni delle ex Guardie Mediche. A tal proposito, mi permetto di aggiungere alcune cose che possono chiarire meglio le tematiche strutturali e organizzative che dal primo gennaio 2017 il cittadino si troverà ad affrontare. E’, comunque obbligo far presente che, da anni mi occupo sia della sicurezza che dei carichi di lavoro dei medici della continuità assistenziale di Caltanissetta (ex Guardia Medica). Un dato che vale per tutti: la ex Guardia Medica di via Malta (un medico per turno: dalle ore 20 alle 8; oppure dalle 10 del sabato alle 8 della domenica; dalle 8 di domenica alle 20 e dalle 20 alle 8 del lunedì) deve far fronte ad una popolazione di circa 58.000 abitanti (prestazione per turno circa 50/80), la rimanente popolazione viene assistita dalla ex Guardia Medica di Santa Barbara (numero telefonico inesistente), con la stessa tipologia di interventi (circa un paio di prestazioni per turno). Eppure c’è una scomoda verità di cui nessuno parla e che tutti fanno finta di non sapere ma, andiamo avanti. Bisogna avere anche il coraggio di riconoscere che, con l’ipotesi di accordo quadro nazionale che partirà nel 2017, verranno soppresse le ex guardie Mediche (con perdita della speranza di lavoro per i nuovi medici) e con esso anche quel rapporto di fiducia con il proprio medico di famiglia, perché durante h16 di presenza, si possono trovare medici a noi del tutto sconosciuti. C’è un altro problema, quello prettamente economico di cui ancora non si parla tanto ossia, chi gestirà tale organizzazione, quale compenso riceverà e quale utilità ne trarranno i medici di famiglia e pediatri. A questo punto credo che, sia urgente ed opportuno convocare (come quella del luglio 2015) un consiglio straordinario per parlare a cuore aperto con l’ASP e il mondo politico, la quale, devono farsi responsabilmente interprete del disagio sia della popolazione che, dei professionisti difronte alla eventuale perdita di opportunità di lavoro e dei carichi di lavoro sia al pronto soccorso e sia al 118.   

 Carlo Sorbetto

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