Salute

Gela, Confederazione Nazionale dell’Artigianato: l’Eni deve rinnovare il suo impegno

Redazione

Gela, Confederazione Nazionale dell’Artigianato: l’Eni deve rinnovare il suo impegno

Lun, 01/02/2016 - 10:52

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GELA – Riceviamo e pubblichiamo.

La Confederazione Nazionale dell’Artigianato vanta numerose imprese iscritte nell’area e supporta tutte le dinamiche relative allo sviluppo e promozione del contesto imprenditoriale di Gela.

La larga partecipazione cittadina alla recente manifestazione #vertenzaGela è stata la riprova di una attesa collettiva per un riscontro improrogabile alla incalzante crisi del territorio.

La manifestazione composta e coordinata, ha suscitato l’indirizzo comune al riscatto della città di Gela dalla attuale carenza delle prerogative dei livelli minimi di benessere sociale ed economico.

La stessa manifestazione ha consolidato le richieste, ridotte oggi da più parti a mere ambizioni, di normalità alla base del vivere civile, producendo solamente una doverosa, ma minimale, proroga degli ammortizzatori sociali ed un rinvio alla prossima conferenza dei servizi per l’autorizzazione della green refinery. Nient’altro.

La trasversalità delle mozioni e degli impulsi espressi in maniera composta in corteo da tutte le categorie sociali ed economiche ribadiscono la necessità e impellenza di una definitiva presa di posizione e di una serie di atti risolutivi ad una situazione di sospensione e di timore che Gela non può più permettersi.

Tutte le categorie auspicano l’applicazione da parte delle istituzioni, a stretto giro, di misure concrete in tema di bonifiche e salute comune nonché di cure e contingenze quali gli ammortizzatori sociali e tutti gli altri interventi già richiesti congiuntamente con le associazioni datoriali e sindacati dei lavoratori.

Il meritorio contributo delle sigle sindacali è stato un’eco indispensabile delle pulsioni sociali. La protesta civile si è formata embrionalmente in presidi autonomi e si è successivamente sviluppata nel largo e conseguente coinvolgimento di artigiani, commercianti, professionisti e PMI. La cittadinanza in ogni sua forma è stata presente e lo sarà sempre più in futuro attesa la gravità degli sviluppi degli ultimi tempi.

L’articolato del protocollo di intese prodotto nel 2014, ad oggi, rimane in troppi punti disatteso. L’assenza di accenni di certezze impone una accelerazione sui temi e sui patti. Si rende auspicabile, benché perentoria, una rapida revisione degli accordi e una ridefinizione programmatica dei follow up visto il regime emergenziale in cui versa l’intero territorio.

Le sorti di Gela, tuttavia, non possono prescindere dalle scelte aziendali di ENI sia che esse si manifestino in una remissione degli impianti con conseguente bonifica delle aree sia che ENI stessa confermi le intenzioni di rilancio delle attività attraverso l’investimento in nuovi assetti di green refinery ed attraverso le migliorie e adeguamenti riferibili all’AIA sugli impianti della raffineria tradizionale. Ogni sua determinazione in merito avrà ricadute dirimenti sull’area di Gela. In entrambi i casi vi sarà un auspicato ritorno delle dinamiche lavorative, al momento, pericolosamente lacunose e un ovvio rilancio dello sviluppo della città che al momento è turbata da una stasi insostenibile.

La ricomposizione degli interessi comuni, oggi, non può dirigersi verso una rottura della piattaforma consensuale che spinge le parti nel reciproco rispetto delle attitudini decisorie alla ricognizione e a individuazione di una comune via d’uscita.

Lo scontro civile e la contrapposizione tout court, senza alcuna opera di mediazione degli interessi, non possono identificarsi in alcuna eventualità riparatoria della congiuntura gelese.

Riteniamo, infatti, che l’interruzione delle normali attività rappresenta una mera decimazione delle opportunità di composizione risolutiva delle pretese di ENI e dei gelesi che, non in una contrapposizione ma esclusivamente all’interno del perimetro della cooperazione e ricostruzione delle rispettive prerogative negoziali, potranno enucleare un percorso comune e positivo per l’azienda e per il territorio.

Desideriamo altresì precisare che la emancipazione del territorio dall’attuale stato depressivo e la salvaguardia delle volontà aziendali potranno trovare salvifici punti di incontro con il necessario apporto delle istituzioni. Le determinazioni dei decisori locali e nazionali non potranno comunque prescindere dalla univoca garanzia di correzione e miglioramento degli odierni livelli di salvaguardia di ambiente e salute. La volontà istituzionale dovrà quindi, nelle more di una risoluzione definitiva, approntare un necessario contributo attraverso risorse strumentali e dispositive per la emancipazione di cittadini, artigiani, imprese e commercianti dall’attuale stagnazione sociale e depauperamento economico progressivo e incalzante. La crisi sociale sul segno della esasperazione potrebbe portare a eventuali derive e sensibili attacchi al prestabilito ordine pubblico.

Il governo nazionale nonché quello locale dovrebbero senza indugio sposare un approccio di sostegno per il tramite di misure concrete e fattive quali, la costituzione di una No Tax Area/Zona Franca per la città di Gela, l’affrancamento da pesi e oneri per il rilancio delle attività produttive, nonché il rafforzamento dei servizi sanitari

Ad ENI, infine, chiediamo di prestare un atto d’amore e gratitudine nei confronti della città dove è nato un sogno, per le mani di Enrico Mattei che, più di cinquant’anni fa, ha trovato a Gela le premesse ideali in termini di risorse umane e naturali per dar vita ad una delle maggiori realtà industriali in Italia. L’azione di ENI sia concreta, non dovuta ma sentita, non risarcitoria ma riconoscente e venga anche indirizzata alla realizzazione di opere e infrastrutture ancora assenti e indifferibili (non a causa di ENI), così come anche desumibili dal Patto per la Sicilia.

CNA è sempre disponibile a dare il proprio contributo su tutte le tematiche inerenti l’attuale situazione, accettando l’invito del Comune di Gela a partecipare agli incontri sull’Accordo di Programma e promuovendo le imprese locali, anche per collaborare con ENI nei vari cantieri in giro per la Sicilia, In Italia e all’estero.

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